Conrad Hendrik Botes
Guggins
Jenny Holzer
Elisabeth Holzl
Mona Hatoum
Johanna Kandl
William Kentridge
Sabrina Mezzaqui
Peter Sandbichler
Accademia Urbino
Franco Vaccari
Wen Feng
Made Wianta
Canan Dagdelen
Valerio Deho'
II Biennale
Il tema della spiritualità negli ultimi anni è emerso con forza come un'esigenza sempre più pressante. Il materialismo del mondo occidentale alimentato da un'economia costantemente alla ricerca del profitto e di nuovi consumatori, è diventata così forte che ormai gli stessi limiti psicologici e di resistenza culturale degli individui sono messi a dura prova. Inoltre è chiaro che il crollo definitivo delle contrapposte ideologie negli anni novanta, ha creato non solo un vuoto politico, ma anche un vuoto spirituale. Il cinismo come risposta all'aggressività del mondo contemporaneo, non sembra più essere una risposta sufficiente.
Credere in alcuni valori condivisi da altre persone, è probabilmente una necessità dell'uomo in quanto animale sociale. L'estremo individualismo della società attuale in campo economico e dell'affermazione nel mondo del lavoro, è opposta al bisogno delle persone di credere in alcuni valori umani e religiosi, anche al di là delle religioni riconosciute.
Parallelamente si avverte l'esigenza anche da parte degli artisti, di cooperare per forme di recupero sociale con handicappati o malati di mente. Di manifestare con l'arte la partecipazione alle sofferenze degli altri e dei soggetti deboli.
Altro terreno in cui si esplica il bisogno di essere e pensare positivo è quello delle aree di guerra. Molti artisti, per esempio in Medio Oriente, partecipano con opere d'arte non solo alla sofferenza del proprio popolo, ma anche alla ricerca di una soluzione per fare a meno del conflitto. Le situazioni di guerra, come per esempio è stato in Bosnia, hanno trovato negli artisti delle forme straordinarie di partecipazione. Il caso di Sarajevo e del suo Museo di arte contemporanea è noto a tutti. La stessa tendenza da parte di molti artisti a usare l'arte come documentazione degli angoli bui del pianeta si iscrive nel bisogno di contribuire con l'arte alla comprensione, se non alla soluzione, dei mille conflitti che si combattono in questo momento nel mondo.
Articolazione della mostra:
Prima sezione: + Sociale
L'arte contemporanea è un nodo fondamentale della rete della comunicazione. Per questo molti artisti, individualmente o in gruppi, si interessano a documentare e diffondere la coscienza d'intervento nei casi sociali, nelle strutture pubbliche per aiutare gli homeless, chi ha bisogno di assistenza psichica o umanitaria e delle malattie che rappresentano un reale problema per la società . In questo gruppo di lavoro saranno raccolte esperienze in cui l'arte si fa strumento di relazione tra la realtà circostante e gli individui in grave necessità .
Seconda sezione: + Emergenza guerra
Vi sono casi di conflitti che si protraggono da tanto tempo che vi sono numerose generazioni di artisti che vi sono stati coinvolti direttamente dalla nascita. Il Medio Oriente, il Nord dell'Irlanda, le guerre civili in Africa, l'Iran e l'Iraq. Vi sono molti giovani artisti che non hanno vissuto e conosciuto altro che situazioni di guerra.
Inoltre il terrorismo internazionale, e non solo dopo l'11 settembre, ha dimostrato una capacità bellica e un cinismo mai visto prima. Comunque da allora impegna tutto l'Occidente in una posizione di allerta che aumenta il controllo militare del territorio. La globalizzazione si è estesa dai fenomeni economici a quelli della sicurezza e della difesa.
Per esempio le perquisizioni dei passeggeri durante i viaggi aerei sono diventate, a causa del rischio di attentati, così minuziose da violare la privacy. In tutto il mondo si è diffusa una vera e propria psicosi del terrorismo. Anche un ex paradiso turistico come Bali, si è trasformato nel suo opposto, anzi i luoghi del divertimento collettivo sono in questo momento più a rischio come le strutture militari e politiche. Questa tensione ha anche riflessi sui rapporti tra religioni e alimenta la diffidenza tra gruppi etnici diversi, destabilizzando la convivenza.
Terza sezione: + Individuo
La spiritualità è vista come ricerca personale di un miglioramento di se stessi in quanto prima fase di un Io collettivo. Assumere un punto di vista morale ed etico è il primo passo per prepararsi alla socialità . Si vuole raggiungere un'ascesi laica che si oppone alla transitorietà delle mode anche in campo religioso. In questo senso il rigore assunto da alcune forme artistiche, ha il significato di una regola di comportamento che viene proposta al pubblico, ma viene sperimentata dagli artisti in primo luogo su se stessi.
Artisti invitati:
01 Conrad Hendrik Botes (Southafrica)
02 Guggins (A)
03 Jenny Holzer (USA)
04 Elisabeth Hölzl (I)
05 Mona Hatoum (Libano, GB)
06 Johanna Kandl (A)
07 William Kentridge (Southafrica)
08 Sabrina Mezzaqui (I)
09 Peter Sandbichler (A)
10 Accademia Urbino
11 Franco Vaccari (I)
12 Wen Feng (Cina)
13 Made Wianta (Indonesia)
14 Canan Dagdelen (Turchia, A)
Catalogo di documentazione edito da Verlag für moderne Kunst, Nürnberg.
Il progetto è curato da dott. Valerio Dehò, Bologna
Organizzazione: Merano Arte, Herta Wolf Torggler, Ursula Schnitzer Scherer
Immagine: Franco Vaccari, Coming to New York, 2002, dittico, stampa digitale a getto d'inchiostro su forex, cm. 100 x 100. Courtesy Collezione Italo Furlan (Spilimbergo)
Inaugurazione:sabato 11 settembre ore 12
Con il gentile sostegno di:
Cassa di Risparmio, Fondazione Cassa di Risparmio, Azienda energetica Bolzano/Merano,
Comune di Merano, Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige
kunst Meran/o arte - edificio Cassa di Risparmio
Orari di apertura:
da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 18
chiuso il lunedì
Ingresso:
Intero euro 4,50
Ridotto (Anziani, studenti, gruppi) euro 3,00
Visite guidate euro 1,50
Informazioni:
kunst Meran/o arte Portici 163 - 39012 Merano tel + 39 0473 212643 - fax +39 0473 276147
Ufficio stampa:
Studio Pesci
Via G.Petroni 18/3, 40126 Bologna tel +39 051269267 - fax +39 051 2960748
per kunst Meran/o arte Ursula Schnitzer