CRAA - Centro Ricerca Arte Attuale - Villa Giulia
Verbania
corso Zanitello, 8
0323 503249
WEB
BAM
dal 24/9/2004 al 23/10/2004
WEB
Segnalato da

edoardo dimauro




 
calendario eventi  :: 




24/9/2004

BAM

CRAA - Centro Ricerca Arte Attuale - Villa Giulia, Verbania

Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte. Una manifestazione che sia in grado di documentare la realta' creativa piemontese, non solo relativamente al prioritario specifico delle arti visive, pittura, scultura, installazione, video, fotografia, ma, in esteso, a quello delle espressioni artistiche in generale, dalle arti applicate, soprattutto il design, alla progettazione architettonica ed urbanistica, l’editoria, il fumetto.


comunicato stampa

Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte

Inaugurazione Sabato 25 settembre 2004, dalle 18 alle 21

Prima edizione della BAM - Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte.
Progetto, organizzazione ed allestimento di Riccardo Ghirardini e dell'Associazione Harambee Arte Kunst. Curatore Edoardo Di Mauro.

Patrocinio Regione Piemonte e Comune di Verbania.
La manifestazione prosegue fino al 23 ottobre, apertura dal mercoledì al venerdì ore 16 - 20, sabato e domenica ore 10 - 22, altri giorni su appuntamento. Ingresso libero.
Info 349 4665091 335/63.98.351


LA PREMESSA:

Il territorio piemontese ha rappresentato, in particolare nel corso dell’800 e del ‘900, un luogo deputato alla elaborazione ed al rinnovamento dei linguaggi dell’arte. Questo è stato evidente nel corso dell’Ottocento con personalità artistiche di rilevanza europea e numerose scuole di assoluta eccellenza, si citerà quella di Rivara, e, nel secolo successivo, con una grande quantità di movimenti e singoli autori di grande spessore.
Basti pensare, in estrema sintesi, ad una figura centrale come Felice Casorati ed al Secondo Futurismo nella prima metà del secolo. Nella seconda parte questa vocazione territoriale nei confronti dell’arte contemporanea si è ulteriormente accentuata, prima con l’Informale, dove spicca il Laboratorio Sperimentale di Alba di Pinot Gallizio, fucina dell’avanguardia europea, poi con l’Arte Povera, infine con le ultime generazioni emerse negli anni’80 e ’90, smaniose di vedere concretizzato un passaggio di consegne generazionale da lungo tempo atteso. Una Biennale d’Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte può rappresentare un momento di verifica e di promozione dei valori artistici presenti sul territorio. Pur nella logica di un mondo, nel bene e nel male, sempre più globalizzato, anche culturalmente, la difesa ed il supporto dei valori locali non va intesa in una dimensione di arroccamento provinciale, semmai come capacità di tutela di una specificità culturale in grado così di meglio confrontarsi in un ambito internazionale. Con un paragone ottenuto spostandoci in direzione di un orizzonte culturologico il sostegno all’arte della propria regione è equivalente all’atto di “parola” che si integra a sua volta con la “lingua” nazionale. La multiculturalità e l’integrazione razziale sono un fatto inevitabile, un importante arricchimento del proprio patrimonio di conoscenze ma, per meglio apprezzarne gli effetti, è necessario non smarrire la propria identità, l’irripetibilità del “genius loci”. Quanto è valido nell’assoluto lo è ancor di più nel relativo dell’arte. In Italia, paese purtroppo esterofilo per vocazione, importanti passi in avanti rispetto alla consapevolezza delle proprie risorse sono stati fatti per vari settori, in particolare quelli relativi ai beni culturali, ambientali ed enogastronomici. Diverso il discorso relativo all’ambito dell’arte contemporanea. Da oltre un quindicennio, dopo l’ondata dell’Arte Povera e della Transavanguardia il panorama italiano pare incapace di produrre alcunché di positivo non certo in termini di qualità della proposta, ma rispetto alla valorizzazione dell’ultima generazione su di un piano nazionale e, soprattutto, internazionale.

Oltre ad una serie di motivazioni di natura specificamente socioculturale la differenza sta nella capacità, tipica della maggior parte dei paesi europei e degli Stati Uniti, di “fare sistema”, facendo convergere le sparse membra di quel meccanismo complesso che sovrintende l’arte contemporanea, istituzioni pubbliche e private, grande e piccolo collezionismo, critica ed editoria, verso un obiettivo comune. Tutto ciò ha conosciuto dei riscontri precisi a Torino e nel Piemonte che, comunque, negli ultimi anni, hanno rivalutato una solida tradizione, rispetto ad una vocazione culturale complessiva, nel settore dell’arte contemporanea. Torino, in particolare, è sempre stata, artisticamente parlando, città di saldi e duraturi domini, destinati a lasciare il segno, a permeare fortemente l’ambiente. Nel Novecento Felice Casorati e la sua cerchia prima, l’Arte Povera poi, hanno caratterizzato con la loro influenza la scena dell’arte subalpina e piemontese. Chi è stato fuori dall’ombrello protettivo di quei gruppi ne ha indubbiamente risentito negativamente, in termini di visibilità del lavoro. Tanti, troppi artisti piemontesi di eccellente qualità, in particolari quelli attivi a partire dal secondo dopoguerra, continuano a non conoscere una giusta divulgazione esterna della loro produzione. Questo vale per molti protagonisti della stagione astratto – informale e poi di quella pop, senza dimenticare le vicissitudini patite dalla generazione post – poverista, perennemente interdetta nella sua legittima aspirazione ad una piena valorizzazione. Uno degli obiettivi della BAM sarà proprio la volontà di far conoscere la complessità della scena artistica contemporanea, con obiettività e con la capacità di gettare luce sulle numerose “zone d’ombra” ancora non sufficientemente illuminate. Nello scorso mese di dicembre 2002, presso le affascinanti sale post industriali del Fabrik di Moncalieri, si è svolta una interessante anteprima dove una selezione di artisti piemontesi dell’ultima generazione si è affiancata alla manifestazione “Freezone”, dedicata alla documentazione relativa all’Europa dei popoli e delle differenze culturali, ed alla personale di un atipico esponente dell’avanguardia torinese degli anni ’60 e ’70 come Sergio Putatti. L’evento ha inteso offrire un concreto esempio, non privo di spunti di interesse, sia per la qualità del materiale artistico esposto che per l’indubbio fascino della sede espositiva, di come l’ideatore ed il curatore della BAM, rispettivamente Riccardo Ghirardini e Edoardo Di Mauro, intendono impostare la manifestazione, abbinando la salvaguardia dei valori del territorio, non solo dal punto di vista artistico, ma anche storico e promozionale, con la confezione di un prodotto culturale assolutamente non “provinciale”, nell’accezione deteriore del termine, ma viceversa in grado di competere e di suscitare interesse in ambito nazionale ed internazionale.


LA PROPOSTA :

L’intento finale è quello di realizzare una manifestazione che, con rigorosa scadenza biennale, sia in grado di documentare la realtà creativa piemontese, non solo relativamente al prioritario specifico delle arti visive, pittura, scultura, installazione, video, fotografia, ma, in esteso, a quello delle espressioni artistiche in generale, dalle arti applicate, soprattutto il design, alla progettazione architettonica ed urbanistica, l’editoria, il fumetto e, perché no, anche una sezione dedicata alle eccellenze enogastronomiche della nostra regione.
Tuttavia ci rendiamo conto del carattere sperimentale della prima edizione, per cui ci si limiterà ad una accurata proposta, di articolato respiro , dedicata all’arte contemporanea.
Svariate sono le possibilità offerte, in chiave di rilettura e di approfondimento di singoli autori e correnti, da un territorio ricco di storia come quello piemontese.
Il luogo individuato è la città di Verbania, una delle poche non ancora toccate, in Piemonte, da interventi rivolti alla promozione dell’arte contemporanea e ricca di fascino storico ed ambientale nonché territorio di grandi flussi turistici e limitrofo a zone di grande interesse come Locarno e la Lombardia.
Nell’ambito della prima edizione, che si inaugurerà sabato 25 settembre 2004 nella splendida cornice di Villa Giulia il curatore Edoardo Di Mauro proporrà una personale di lavori recenti di Antonio Carena, un nome ormai ampiamente storicizzato della generazione prima Informale poi legata alla Pop Art italiana, che evidenzieranno l’immutata energia e freschezza creativa dell’artista rivolese.
A fianco una selezione di autori significativi dell’arte torinese e piemontese emersa nel corso degli ultimi anni, con una particolare attenzione nei confronti delle proposte più recenti ed innovative

Titolo : “Presenze artistiche in Piemonte : 1996/2004”

Gli invitati sono Luca Andriolo/Federica Genovesi, Angelo Barile, Giugi Bassani, Elisa Pavan, Carlo Galfione, Luciano Gaglio, Guido Bagini, Corrado Bonomi, Sergio Cascavilla, Guido Castagnoli, Eleonora Chiesa, Ferruccio D’Angelo, Paola Daniele, Daniela Dalmasso, Francesco Di Lernia, Stefania Di Marco, Matilde Domestico, Silvia Fubini, Willy Darko, Theo Gallino, Paola Gandini, Riccardo Ghirardini, Tea Giobbio, Stefano Martino, Antonio Mascia, Gianluca Nibbi, Lucia Paglialonga, Domenico Piccolo, Ovidio Piras, Mirella Ribaudo, Alessandro Rivoir, Gianluca Rosso, Vittorio Valente/Walter Vallini, Roberto Zizzo.

L’edizione 2006, che si intende allagare all’ambito delle arti applicate vedrà come evento centrale una selezione di artisti significativi della fase che, dalla seconda metà degli anni ’70 approda a quella corrispondente degli anni ’90, titolo “Arte in Piemonte : 1975/1995”.
Il catalogo sarà pubblicato successivamente all’inaugurazione è ne documenterà aspetti relativi all’installazione.

Nell'immagine 'Altare' di Corrado Bonomi

Villa Giulia, lungo lago di Pallanza, Verbania

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