La sua scultura si addentra in uno spazio non regolato dalle leggi della prospettiva ma idealmente dilatato e potenzialmente infinito. Le sculture per la mostra Tailgrab si ispirano agli skatepark: piste con pendenze e ostacoli utilizzati dagli skaters per le loro performance, strutture architettoniche costruite per mettere in pratica le forme piu' assurde d'equilibrio
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Tailgrab sculptures
A cura di Michela Arfiero
Se L'intuizione del mondo reale è un'estensione fisica illimitata in tutte le direzioni, seguendo questo presupposto, la scultura di Stefano Calligaro si addentra in uno spazio non regolato dalle leggi della prospettiva ma idealmente dilatato e potenzialmente infinito. Fondato su un processo progettuale anarchico ma organizzato secondo una logica di livelli successivi il lavoro di Calligaro s'intreccia con la visione dell'architettura contemporanea, con la musica elettronica e con tutti quei campi d'azione dove confluiscono energie multiple.
Le sculture per la mostra Tailgrab nascono dall'immagine degli skatepark, piste con pendenze e ostacoli utilizzati dagli skaters per le loro performance. Strutture architettoniche costruite per mettere in pratica le forme più assurde d'equilibrio, dove lo skater può attraversare lo spazio senza attrito e senza confini.
L'immagine degli skatepark e del movimento come principio generatore della forma costruiscono questi nuovi lavori che nascono mescolando codici, traiettorie, profili e slang.
Slow pipe, mental rocker, space grip, sungrab, spot, wallride e blunt sono piccole sculture realizzate pensando a quei luoghi; l'immagine si trasfigura in un assemblaggio di spigoli, superfici, piani inclinati e curve che convergono nella ricerca di un equilibrio generato da una forma irrazionale d'energia. Calligaro si concentra in se stesso, riflette sui procedimenti impiegati, sulle funzioni mentali e simultaneamente si sporge sul mondo penetrando lo spazio che lo circonda non modificandolo ma invadendolo con delle forme e dei colori.
Due grandi lavori bank (parete inclinata) ricalcano il perimetro in piano dello skaterpark di Los Osos in California. La linea di confine dello skatepark si trasforma in una superficie inclinata, sorretta da un elemento portante e instabile, una possibile rampa per evoluzioni che sfidano la forza di gravità .
Michela Arfiero
Catalogo
Opening Sabato 9 Ottobre 2004
Perugi artecontemporanea Padova - 35124 Via Giordano Bruno 24 b
lunedi' - sabato 14,30 - 20,30 - mattina e festivi su appuntamento
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Tailgrab sculptures
a show by Stefano Calligaro
Curated by Michela Arfiero
If the intuition of the real world is a physical extension which is unlimited in all directions, then following this premise, Stefano Calligaro's sculpture enters a space which is not regulated by the laws of perspectives, but ideally dilated and potentially infinite. Calligaro's work is based on a planning process which is anarchic, but which is organised according to a logic of successive levels. It weaves together the vision of contemporary architecture with electronic music and with all the spheres of operation where multiple energies come together.
The sculptures for the show Tailgrab originate from the image of the skate park, a track with drops and obstacles used by skate borders for their performances. Architectural structures constructed to experiment the most absurd forms of balance, where the skate border can cross through space without friction and without limits.
The image of the skate park and of movement as the generating principal for forms trigger these new works which are born from a mix of codes, trajectories, profiles and slang.
Slow pipe, Fakye, Blunt, Spot, Free Stuff, Indie and Rocker are small sculptures created with these places in mind. The image is transfigured into an assemblage of corners, surfaces, inclined planes and curves which come together in a search for a balance generated by an irrational form of energy.
Calligaro looks within himself, reflects upon the processes used and the mental functions and simultaneously leans out over the world, penetrating the space which surrounds him. Not modifying it but invading it with shapes and colours.
The two large works Bank (an inclined wall) reproduce on a flat surface the perimeter of the Los Osos skate park in California. The border of the skate park becomes an inclined surface held up by a supporting element which is unstable, a possible ramp for stunts which challenge the force of gravity.
Michela Arfiero
Catalogue
Opening Saturday 9th October 2004
From 6,30 pm onwards (until - 10st December 2004)
Perugi artecontemporanea Padova - 35124 Via Giordano Bruno 24 b Italy
Monday - Saturday 2.30-8.30 pm - Mornings and holidays by appointment