Eraserhead. II giovane artista torinese presenta i suoi ultimi lavori. Li accomuna la realta' ordinaria e banale che diventa, pero', nell'elaborazione delle sue storie pittoriche, una sur-realta'. Una partenza dal reale ma poi un'inversione di rotta verso una messa in scena interiore, dalle atmosfere immaginarie. Cerutti introietta quello che vede, o meglio quello che rimane nel retino della sua attenzione, e poi lavora attorno all'inquietudine sospesa di quelle visioni, le fa lievitare, parlare, trasformare.
- ERASERHEAD -
II giovane artista torinese Manuele Cerutti presenta in occasione della personale alla Galleria Estro di Padova i suoi ultimi lavori. Li accomuna la realtà ordinaria e banale che diventa, però, nell’elaborazione delle sue storie pittoriche, una sur-realtà . Una partenza dal reale ma poi un’inversione di rotta verso una messa in scena interiore, dalle atmosfere immaginarie. Cerutti introietta quello che vede, o meglio quello che rimane nel retino della sua attenzione, e poi lavora attorno all’inquietudine sospesa di quelle visioni, le fa lievitare, parlare, trasformare. Negli ultimi lavori si è messo in moto un meccanismo di richiamo automatico, cosa chiama cosa, per cui ogni storia di pittura è fatta di frammenti di origine diversa, amalgamati assieme da storyboards mentali nati come per caso. I suoi vagabondaggi cittadini in bicicletta, il suo lavoro con disabili psichici, un viaggio in traghetto, una vecchia rivista, film visti, ricordi di vita. Una deriva di detriti, selezionati e sopravvissuti nella memoria spesso senza un perché manifesto, che si abbinano e incastrano in puzzle narrativi. L’interesse dell’artista si è sempre concentrato attorno alla figura umana, come una sfinge fatta di muscoli e pensiero, livelli verticali e orizzontali di lettura intrecciati in un gioco ipnotico. Cerutti viaggia attorno alla sagoma, ma il suo è soprattutto un periplo da entomologo attorno alla personalità . Dietro ogni massa d’uomo ci sono ossessioni, emozioni, inquietudini e paure, cioè un reticolo creato dalla mente che si imprime nella carne come un marchio. Manuele va a caccia di tutto questo, cominciando col fermare il tempo quotidiano per osservare con il microscopio, senza la fretta e le distrazioni di quello che accade in superficie. Scende in profondità , per trovare il tratto principale, il segno fondante di ogni rebus umano. Per questo la sua pittura negli anni si è sempre più rarefatta, purificata, per ricercare poche linee guida, concentrate. Sembrano a volte lavori non finiti, sintetiche destrutturazioni somatiche fatte di macchie, chiari non sporcati, viola e verdi, bianco della tela che appare. Sono trattati sull’ uomo, classificati per casi, tra ossessioni per il cibo, difficoltà di relazione in ambito familiare, integrazione, esclusione, forme di autismo che ognuno di noi ha nel quotidiano, tipologie di cecità che ciascuno sviluppa. Sarà per questo che a Manuele piace il cinema di David Lynch, quelle favole surreali create da una “Eraserhead. La mente che cancellaâ€, film cult con cui il regista esordì nel ’78. Una mente che cancella, ridisegna e immagina tra incubi e sogni.
Olga Gambari
Manuele Cerutti è nato a Moncalieri (To) nel 1976. Vive e lavora a Torino. Sarà presente da Artissima11 (TO) nella sezione Present-Future con il progetto “ Dodici gusti “
Mostra a cura di Olga Gambari
Catalogo in galleria
Inaugurazione sabato 9 ottobre 2004 alle ore 18,00
Dal 9 ottobre al 27 novembre 2004
La Galleria Estro è aperta dal martedì al sabato dalle ore 16 alle 19,30.
GALLERIA ESTRO direttrice Elga Pellizzari
GALLERIA ESTRO
Via San Prosdocimo 30
35139 Padova Italia