Otto quadri, otto soggetti quindi che hanno a che fare con la condizione di non essere amati. Non ci sono supereroi: al loro posto, su grandi tele quadrate di due metri ci sono King Kong, Cappuccetto Rosso e il Lupo, ma anche un volpino dietro le sbarre, una ragazzina che si lava i denti, un padre e un figlio che si abbracciano inconsapevoli di essere al centro di un mirino...
Someone dosen't like you very much
Non c'è dubbio che ci sia qualcuno che non ci vuole bene. Dal vicino di
casa, al collega, ai fantasmi del nostro immaginario fino alle cellule
terroristiche, a un popolo, all'Islam. Lo sa bene Ryan Mendoza, un ex
patriota americano, che cerca attraverso i suoi dipinti di dirlo allo
spettatore. Ognuno di noi sa che al mondo qualcuno non ci vuole bene.
Basta solo guardarsi attorno per capirlo. E' quello che dice Mendoza a
se stesso e la mostra è il risultato del disagio personale provocato da
questa constatazione: qualcuno non ci vuole bene.
Se Ryan Mendoza nell'esposizione di Milano della galleria Massimo
Minini, 'Fear in a time of superheroes', ha idealizzato la paura
attraverso una messa in discussione delle figure più innocue ed
infantili della mitologia statunitense, per questa mostra invece
l'artista confronta il fenomeno nuovo del trasferimento della vergogna e
della realtà onnipresente dell'essere odiato.
Otto quadri, otto soggetti quindi che hanno a che fare con la condizione
di non essere amati.
Mendoza non esita a farsi avanti per primo e a dire di non essere amato
da qualcuno: 'Da americano mi sento la terra tremare sotto i piedi,
soprattutto adesso e qui in Germania. I tedeschi dopo la seconda guerra
mondiale hanno passato il tempo a cercare di creare una sorta di pittura
che affermasse ...mi dispiace per quello che abbiamo fatto'. Ora tocca a
noi americani.'
Il pensiero quindi va ancora all'America, alla cultura e alla politica a
cui Mendoza si sente estraneo.
Non ci sono supereroi quindi, al loro posto, su grandi tele quadrate di
due metri ci sono King Kong, Cappuccetto Rosso e il Lupo, ma anche un
volpino dietro le sbarre, una ragazzina che si lava i denti, un padre e
un figlio che si abbracciano inconsapevoli di essere al centro di un
mirino.
Per lui quello che conta non ètrasmettere la paura o di espletare la
banalità delle immagini immediatamente riconoscibili. Mendoza non èun
regista di film horror, ne èun venditore di dentrificio. Semmai Mendoza
ha appena aperto la porta di quello che si potrebbe chiamare la 'nuova
psiche americana'.
In 'Someone doesn't like you very much', tela che prende il nome
dell'esposizione, l'ironia tragica domina lo spazio. Chi è l'uomo che
sta cadendo? E' stato spinto da qualcuno o si è buttato di sua volontÃ
per salvarsi da qualcosa? Di sicuro è un uomo che non è stato amato, è
un uomo vestito in giacca e cravatta, un uomo estraneo alla
rappresentazione che riempie lo sfondo formata da una sfilata di uomini
composti in costume. L'uomo non amato è stato spinto da loro o ha scelto
di lanciarsi nel vuoto per sfuggire a un altro tipo di sofferenza?
L'ombra del terrorismo è palpabile, qui il ricordo all'undici settembre
aleggia nella caduta e nell'urlo.
Vernissage 12 Ottobre 2004
Per informazioni: Galerie Bernd Klur
+49.089.384.0810, Munich
Luogo: Galerie Bernd Klur, Georgenstrasse 15, Munich