Mental landscapes and Transit lines. Un lavoro site specific composto dalle tre modalita' di pittura che gli sono proprie: segni sul pavimento che ricordano quelli della viabilita', come a evocare la strada e la sua capacita' di dare alla pratica della pittura un carattere funzionale; composizioni murali che nascono ispirate soprattutto dalle macchie di umidita' e concentrate negli angoli, nelle zone in cui sembra coagularsi una sorta di necessita' di espressione da parte dello spazio medesimo; infine quadri di vari formati con una figurazione astratta.
Mental landscapes and Transit lines
a cura di Angela Vettese
Il 13 ottobre lo spazio Viafarini inaugura la prima personale in Italia di Federico Herrero, artista della Costa Rica, che il pubblico italiano ha potuto conoscere alla Biennale di Venezia del 2001. La sua formazione ha abbracciato numerosi campi, da quello dell'architettura all'insegnamento per l'infanzia. Ha comunque sempre dipinto, fin da piccolo, per poi assumere come riferimenti specifici la concezione dello spazio nei quadri di Sebastian Roberto Matta e, in secondo luogo, l'idea di animazione di uno spazio del messicano Gabriel Orozco.
Per lo spazio milanese Herrero ha concepito un lavoro specifico, realizzato nell'arco di due settimane, composto dalle tre modalità di pittura che gli sono proprie: segni sul pavimento che ricordano quelli della viabilità , come a evocare la strada e la sua capacità di dare alla pratica della pittura un carattere funzionale; composizioni murali che nascono quasi senza disegno, ispirate soprattutto dalle macchie di umidità e concentrate negli angoli, nei punti di asperità architettonica, nelle zone in cui sembra coagularsi una sorta di necessità di espressione da parte dello spazio medesimo; e infine quadri, di piccolo e di grande formato, con una figurazione astratta simile a quella dei dipinti murali ma dispiegata in modo assai più compatto e memore della tradizione pittorica occidentale.
Quest'ultima viene dunque accettata, ma anche resa problematica e posta in condizione di dialogo costante con l'architettura. In questo dialogo la pittura sui muri assume una via mediana, tra quella 'utile' che contrassegna le strade e quella 'inutile' che anima i quadri.
L'operazione per Viafarini nasce soprattutto dall'interazione con la luce naturale: le finestre dell'ex magazzino lasciano entrare un quarto elemento iconico, lo spazio esterno circostante, quel paesaggio tipicamente urbano e specificamente milanese che si pone come un ultimo contributo al lavoro.
Federico Herrero è nato nel 1978 a San José, Costa Rica, dove vive e lavora.
Ha studiato pittura al Pratt Institute di New York.
Nel 2001 è stato vincitore del Premio speciale della critica alla 49 Biennale di Venezia.
Nel 2004 ha partecipato alle mostre: La alegria de mis suenos, Prima Biennale di Siviglia; Producing Reality, Fondazione Prometeo, Lucca; Empty Garden, The Watari Museum of Contemporary Art, Tokyo. Nel 2003 ha preso parte alla Ottava Biennale de L'Avana e alla Biennale di Praga; nel 2002 ha partecipato a Urgent Painting, Musee d'Art Moderne de la Ville de Paris.
Fra le mostre personali, si ricordano quelle alla Gallery Koyanagi viewing room, Tokyo, alla Pinacoteca del Museo di Arte Contemporanea e Design di San José e alla Sies + Hoeke Galerie di Düsseldorf.
Tra i progetti si segnalano l'Art Bus Project per il Kanazawa Museum for the 21st Century Art in Giappone e il progetto per l'Expo 2005 ad Aichi, Giappone.
inaugurazione mercoledì 13 ottobre, ore 18
dal 13 ottobre al 6 novembre 2004
dal martedì al sabato dalle 15 alle 19
con il contributo del Comune di Milano Cultura e Musei Settore Cultura Musei e Mostre
Immagine: Federico Herrero
Untitled, 2004
Juana de Aizpuru
VIAFARINI
Via C. Farini 35
I - 20159 Milano