Galleria Sala 1
Roma
piazza di Porta San Giovanni, 10
06 7008691 FAX 06 7008691
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guangYin
dal 13/10/2004 al 10/11/2004
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Sala 1




 
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13/10/2004

guangYin

Galleria Sala 1, Roma

Tempi di Donne. Manifestazione di arte cinese contemporanea. Questa mostra realizzata con foto, video ed installazioni, scandaglia le assonanze tra la ritmica temporale e la natura femminile esplorando le soluzioni espressive di sette originali individualita' artistiche della Cina contemporanea.


comunicato stampa

tempi di DONNE

manifestazione di arte cinese contemporanea

guangYIN tempi di DONNE è una manifestazione sulla Donna e la Cina, organizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune, che prevede presso la Casa Internazionale della Donna una rassegna di film cinesi, pannelli didattici che illustrano l’arte contemporanea cinese e presso la libreria una esposizione di libri sulla Cina.

La Galleria Sala 1 ospita la mostra dal titolo guangYIN - che vuol dire Tempo - ma è parola formata dai caratteri guang (luce) e yin (ombra, notturno, femminile). Questa mostra realizzata con foto, video ed installazioni, scandaglia le assonanze tra la ritmica temporale e la natura femminile esplorando le soluzioni espressive di sette originali individualità artistiche della Cina contemporanea.

Combinando la produzione di personalità emergenti come Cui Xiuwen (TOOT), Chen Lingyang (12 Flower Months Series), Han Lei (Fictional Portraits), Wang Ning (1201) a quella di autori ormai noti a livello internazionale come Yin Xiuzhen (Yin Xiuzhen), Hai Bo (Three Sisters, I’m Chairman Mao’s Red Guard, Dusk Series), Xing Danwen (Sleep Walking), la selezione proposta offre una rappresentazione della Cina contemporanea e dei suoi legami con il passato, della storia e dell’attualità mediante supporti espressivi diversi, ma contigui che rimandano tutti – anche i video – al mezzo fotografico, un genere favorito da molti artisti cinesi nell’ultimo decennio e più adatto a cogliere l’attimo trascorrente, l’eterno divenire temporale.

E’ in programma sabato 16 ottobre 2004 dalle 10 alle 12 un incontro aperto al pubblico all’Università “La Sapienza” con gli studenti delle Facoltà di Lettere e la Facoltà di Studi Orientali.

La direzione artistica della manifestazione è di offiCina ltd. – società di scambi culturali con sede a Pechino – in collaborazione con la Sala 1 di Roma.

guangYIN
tempi di DONNE
foto / video / installazioni

Attraverso una galleria di foto, video ed un’installazione fotografica opera di sette artisti cinesi, questa mostra schiude un itinerario visuale e psicologico declinando diverse interpretazioni dell’immagine della donna nella Cina contemporanea associata alla rappresentazione del Tempo.

Il titolo guangYIN , che in cinese vuol dire Tempo, riassume l’idea di un divenire inteso come successione alternata di luce (guang ) ed ombra (yin ), avvicendarsi di giorno e notte, ma “yin” e’ parola che denota anche l’universo femminile e donne sono le protagoniste di queste opere, prodotte da artisti di entrambi i sessi, colte in momenti peculiari delle loro esistenze.

In tempi in cui sulla Cina converge l’attenzione mondiale a livello economico e si assiste, anche sul piano culturale, ad un numero crescente di eventi volti a promuoverne e farne conoscere l’arte e la cultura in tutto il mondo, la mostra vuole essere un’occasione per presentare a Roma alcuni interessanti talenti artistici cinesi che sperimentano creativamente con diversi media (foto / video /installazioni) attraverso una selezione di opere incentrate sull’immagine della donna associata alla rappresentazione del Tempo.

Nella collettiva, la riflessione su “l’altra metà del cielo” diventa occasione per offrire un ritratto della Cina contemporanea, dei suoi legami col passato, della tradizione e modernità, colti attraverso gli obiettivi delle macchine fotografiche e delle videocamere di artisti che in quella contemporaneità vivono e lavorano.

Gli artisti selezionati – alcuni emergenti, altri già affermati sulla scena artistica internazionale – negli ultimi anni sono stati invitati ad importanti rassegne sia in patria che all’estero e, solo per citare qualche esempio, hanno preso parte di recente a manifestazioni come il Festival di Fotografia Rencontres d’Arles (5.7 - 12.10.2003), all’evento dedicato all’avanguardia cinese inaugurato al Centre Pompidou di Parigi (Alors, la Chine? 24.6 - 13.10.2003) e all’evento The American Effects (3.7 - 12.10.2003) al Whitney Museum of Art di New York

Gli artisti
Combinando la produzione di artisti emergenti come Cui Xiuwen, Wang Ning, Han Lei, Chen Linyang a quella di altri come Yin Xiuzhen, Hai Bo e Xing Danwen gia’ noti per aver preso parte ad importanti rassegne internazionali, la mostra da’ spazio ad interpretazioni eterogenee di una tematica di interesse globale e propone alcune tra le voci piu’ interessanti della scena artistica contemporanea cinese. Gli artisti selezionati hanno partecipato di recente ad importanti eventi come il Festival di Fotografia Rencontres d’Arles (dal 5.7 al 12.10.2003) ed all’evento dedicato all’avanguardia cinese in corso al Centre Pompidou di Parigi (Alors, la Chine? dal 24.6 al 13.10.2003) che, ad esempio, di Chen Lingyang ha scelto di esporre un’opera meno forte rispetto ai “dodici fiori” da noi proposti in Italia a marzo, ma anche meno rappresentativa della produzione della promettente artista, come ha sottolineato di recente anche il quotidiano Liberation (numero del 30.6.03) in un commento alla grande kermesse parigina:

Chen Lingyang apparaît bien dans l’expositions mais avec une oeuvre anodine (25h00, n. 2, photo urbaine nocturne) alors que le catalogue propose des pièces autrement dérangeantes qui rendraient mieux compte du travail de cette artiste (Douze Mois, douze fleurs)…

Hai Bo
Nato nel 1962 a Changchun, questo artista ha esposto, tra l’altro, alla Biennale di Venezia del 2001. Oltre ad importanti eventi in Cina, all’estero ha partecipato a collettive e personali a Parigi, Basel, Vancouver, Koln ed ha ricevuto nel 2000 il CCAA (Chinese Contemporary Art Awards) premio istituito nel 1998 e presieduto in giuria da Harald Szeeman e Hou Hanru.
Alcune delle foto qui presentate (Three Sisters, 1999 e I'm Chairman Mao's Red Guard, 2000) rappresentano il pinnacolo creativo dell’arte di Hai Bo attraverso la quale egli dialoga con la sottile fragranza del tempo, catturando nell'istante dello scatto il gap temporale tra passato e presente, congelato nell'accostamento di due fotografie dove all'originale in b/n viene avvicinato un identico ritratto a colori in cui i soggetti rappresentati si trovano allo specchio con il proprio passato.
La dialettica tra provvisorio ed eterno si ripresenta nella serie Dusk (1993-2002),gruppo di tre trittici fotografici proposti per la prima volta all’estero, in cui il passaggio del tempo viene trattato attraverso la rappresentazione di intimi ritratti familiari (tra cui quello della nonna paterna dell’autore fotografata sul letto di morte) accostati a luoghi della memoria e si compendia, come suggerisce il titolo dell’opera, nell’ora crepuscolare, nell’istante che precede la fine.

Yin Xiuzhen
Artista di Pechino, nata nel 1963, dopo la prima mostra alla China National Gallery (Pechino 1988), le vengono dedicate numerose personali nel corso degli anni sia nella capitale che a Shanghai e all’estero partecipa ad eventi a Berlino, Manchester, Tokyo, New York, San Francisco, S. Paolo, alla 4^ Biennale di Gwangju in Corea, ecc… Anche lei riceve nel 2000 il premio CCAA.
Viene qui proposta una sua installazione fotografica del 1998 (Yin Xiuzhen) che presenta 10 paia di scarpe in stoffa, cucite a mano dalla stessa artista, in cui ella ha racchiuso altrettante foto che la ritraggono dall’infanzia fino all’eta’ adulta. Qui, materiali diversi, cuciti insieme dal filo, si uniscono secondo lo stile che le e’ proprio, dando forma alla memoria. Il percorso che si compie tra i ricordi - passando in rassegna fasi della propria esistenza di donna – e’ dunque affidato ad oggetti familiari e “comuni”: le tradizionali “buxie”, uniche calzature indossate dalle donne cinesi nate negli anni ’60 e cucite a mano.

Han Lei
Nato nel 1967 a Kaifeng, dopo la prima personale a Pechino nel 1995 comincia ad esporre a Berlino, poi a Helsinki. All’estero ha inoltre partecipato a diverse collettive tra Stati Uniti, Giappone e Germania. Nel 1998 ha ricevuto il primo premio dalla Mother Jones International Fund for Documentary Film, USA.
Risponde ad una scelta stilistica precisa, gia’ rintracciabile in una serie di foto di paesaggio dell’artista, la tecnica con cui egli ritaglia immagini all’interno di sagome circolari. Nella serie di vecchi ritratti femminili (Fictional Portraits, 2002) qui proposti, la luce indefinita dei volti di donne tolti dal mondo reale e racchiusi nella perfezione senza tempo del cerchio con l’ausilio del computer, evoca un illusorio sentimento di eterno. Le figure specchiate entro le forme rotonde, allusioni al tempo che i cinesi, in virtu’ della sua natura ciclica, associano tradizionalmente al tondo, comunicano sentimenti profondi ma indistinti che appartengono al regno della memoria, riposti nelle pieghe del tempo, traccia di esistenze senza nome.

Chen Lingyang
Nasce nel 1975 nel Zhejiang. Presente tra il ‘99 ed il 2000 a vari group-show tra Shanghai e Pechino, ad una collettiva in Giappone e nel 2002 a Lucerna. Riceve anche lei il CCAA nel 2002.
L’intenso gruppo fotografico intitolato 12 Flower Months qui proposto, secondo il giudizio della critica d’arte Liao Wen segna “una pietra miliare lungo il processo di sviluppo dell’arte cinese contemporanea” in quanto “rompe la tradizione, facendo uso della stessa”. La ciclicita’ dell'essere e l'inesorabilita’ del divenire vengono qui reinterpretati attraverso la registrazione di un processo fisiologico, dove il corpo della donna diventa depositario della mistica di vita e morte, e il suo organo genitale un simbolo traslato di rivisitata virtu’. Le 12 foto, ciascuna associata ad un mese dell'anno e quindi al periodo mestruale, riproducono parti del corpo dell'artista in una cornice di multipli simbolismi rappresentati dai fiori, dai piccoli specchi in cui le immagini sono riflesse, e dal formato stesso delle fotografie chiuse in cornici che riproducono quelli tipici dell'architettura dei giardini tradizionali.

Cui Xiuwen
19XX: nasce nello Heilongjiang. Pittrice e video-maker nella cui produzione ricorre l’incursione nelle pieghe di momenti “privati” del mondo femminile, indagati attraverso l’occhio della sua video-camera dal 1996 e’ presente in Cina e all’estero a numerosi group-show (tra i paesi in cui ha esposto: Australia, Finlandia, Italia, Tailandia, Norvegia, Francia, Giappone). Il suo video Toot (3’30’’) registra un’apparizione: sullo sfondo scuro dello schermo compare l'immagine pulita di un corpo chiuso in un bendaggio di carta, il quale cedendo all'effetto dissolvente dell'acqua che lo bagna si svela e si libera di fronte all'osservatore, solo in fine rivelandosi come un corpo di donna. Tale apparizione apostrofa delicatamente il concetto di scarcerazione del corpo fisico e dell'essenza sottile del divenire, come un processo di crescita naturale e consapevole.

Wang Ning
Nasce nel 1974 e recita in alcuni film tra cui Love will Tear us Apart presentato nel 1999 al Festival del cinema di Cannes. Nel 2002 riceve una menzione della giuria al New York Expo of Short Film and Video. Nel suo video 1201, qui proposto, seduta in un angolo di un ristorante, una donna (la video-maker stessa) si estranea col pensiero dalla sala ed intraprende un monologo mentale fatto di personali dolorosi ricordi. Ad ogni ritorno al momento presente, l’osservazione dei gesti e l’ascolto delle voci delle altre persone presenti in sala stimola nuovi flashback della mente e nuove memorie prendono corpo dal subconscio vagando tra l’indifferente euforia collettiva. La messa a fuoco alternata di diverse dimensioni temporali produce una rappresentazione a più voci del divario tra tempo cronologico e tempo interiore ed il volo della memoria connette i frammenti dell’esistenza chiudendoli in un cerchio, destinato a frantumarsi nell’istante successivo, mentre il ticchettio di un orologio, durante l’intera durata del video (12’01”), scandisce impietoso il senso di crescente alienazione individuale e solitudine della donna.

Xing Danwen
Nata nel 1967 a Xi’an, l’artista ha studiato pittura alla Central Academy of Fine Arts di Pechino e successivamente a New York. Dal 1989 ha cominciato a realizzare opere fotografiche documentando largamente il movimento dell’avanguardia cinese dei primi anni ’90. Ha partecipato a importanti mostre esponendo a Yokohama, Chicago, New York. Le sue opere sono entrate nelle collezioni di vari musei tra cui il Museum of Modern Art di San Francisco ed il Guangdong Museum of Art di Canton.
L’opera, intitolata “Sleep Walk”, è una installazione multimediale formata da 2 proiezioni simultanee (in DVD) della durata di 10’, accompagnate da colonna sonora ed una cassa cinese tradizionale di stile Ming, realizzata in plexiglas invece che in legno. La cassa (70x52x50 cm), tradizionalmente, veniva usata per conservare gli abiti o i beni di famiglia.
Il video A viene proiettato nello spazio. Il video B sulla cassa trasparente. La cassa pende dal soffitto, ca 55 cm sopra il pavimento, sospesa nello spazio.
I due video proiettano sul muro e contro la cassa le ”memorie” dei luoghi (città europee e NY) in cui l’artista ha vissuto, accompagnate da musica tradizionale e “rumori” propri della vita quotidiana i Cina. La cassa è un “ideale” bagaglio di ricordi del proprio background culturale cinese su cui fluiscono le memorie dei luoghi occidentali, lo spazio di fronte, sul quale scorrono le immagini di altrettanti ricordi, dovrebbe essere circoscritto in modo tale da rappresentare anch’esso una “scatola” immaginaria delle esperienze di Danwen.

foto materiale archivio OFFICINA LIMITED

INAUGURAZIONE:
Giovedì 14 OTTOBRE, ore 18.30

A CURA DI:
Monica Piccioni – offiCina ltd.

COORDINAMENTO:
Antonella Pisilli – Sala 1

ORGANIZZAZIONE:
offiCina ltd., Galleria Sala 1 in collaborazione con AIDOS Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo

PERIODO MOSTRA:
14 ottobre-10 novembre, dal martedì al sabato, 11,00-13,00/16,30-19,30

INCONTRI UNIVERSITA’
“La Sapienza” Piazzale A. Moro

ALTRI EVENTI:
CASA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
Via della Lungara, 22 – Roma
16 OTTOBRE , dalle 10,00 alle 12,00

Rassegna di film cinesi - tableaux sull’arte contemporanea cinese - esposizione di libri sulla Cina

SPONSOR:
Cathay Pacific, OTIM SpA – Organizzazione Trasporti Internazionali e Marittimi, Beijing East West Advertisement Co. Ltd., Cias Group – Consorzio Italiano Appalti e Servizi

PATROCINI:
Ufficio Culturale Ambasciata Cinese in Italia; Facoltà di Studi Orientali e Facoltà di Lettere dell’Università la Sapienza di Roma; Università degli Studi di Milano; Fondazione Italia-Cina

CATALOGO:
Edizioni Sala 1, a cura di offiCina ltd.

MOSTRA:
Sala 1, Piazza di Porta S. Giovanni, 10 - 00185 Roma

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