Il Trionfo del Colore. L'esposizione, attraverso un innovativo allestimento e percorso espositivo, mette in evidenza lo straordinario contributo, finora poco noto, che gli artisti veneti dell’Ottocento hanno dato alla modernita': Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto, Luigi Nono, Ettore Tito, Pietro Fragiacomo, Pompeo Molmenti, Michelangelo Grigoletti, fra gli altri.
IL TRIONFO DEL COLORE
Giovedì 14 ottobre a Casa dei Carraresi, Via Palestro 33, Treviso, alle 18.00 Dino De Poli, Presidente della Fondazione Cassamarca, e Giancarlo Galan, Presidente della Regione Veneto, inaugureranno la mostra Ottocento Veneto. Il Trionfo del Colore, promossa da Fondazione Cassamarca di Treviso e organizzata da Enrico e Andrea Brunello.
I curatori,
Giuseppe Pavanello, ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Trieste e direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte alla Fondazione Cini di Venezia;
Nico Stringa, professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia presenteranno i dipinti agli invitati.
L'esposizione, attraverso un innovativo allestimento e percorso espositivo, mette in evidenza lo straordinario contributo, finora poco noto, che gli artisti veneti dell’Ottocento hanno dato alla modernità : Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto, Luigi Nono, Ettore Tito, Pietro Fragiacomo, Pompeo Molmenti, Michelangelo Grigoletti, fra gli altri.
E’ la prima volta che viene sviluppato un approccio sistematico alla pittura dell’Ottocento Veneto.. Sarà una sorpresa, per la grande maggioranza dei visitatori, scoprirne il valore.
Saranno presentati oltre un centinaio di dipinti, provenienti da importanti musei italiani e da collezioni private, con numerose opere che verranno per la prima volta esposte al pubblico.
Il 15 ottobre 2004 alla Casa dei Carraresi di Treviso si apre l’esposizione Ottocento Veneto. Il trionfo del colore, promossa da Fondazione Cassamarca di Treviso, presieduta da Dino De Poli; i curatori sono Giuseppe Pavanello, ordinario di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Trieste e direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte alla Fondazione Cini di Venezia, e Nico Stringa, professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Comitato organizzatore: Enrico e Andrea Brunello.
L'esposizione, attraverso un innovativo allestimento e percorso espositivo, presenta un esteso panorama dello straordinario contributo, finora poco noto, che gli artisti veneziani e veneti hanno dato alla modernità .
Come ha messo in rilievo Pavanello, è la prima volta che viene sviluppato in un’esposizione un approccio sistematico alla pittura dell’Ottocento Veneto, in particolare degli artisti operanti nella seconda metà del secolo. Sarà una sorpresa, per la grande maggioranza del pubblico, scoprire il valore della Scuola Veneta, finora, in numerose occasioni, a torto negletta. Le principali espressioni artistiche dell’Ottocento italiano sono state finora rappresentate nelle mostre da Hayez e dai Macchiaioli.
Il contributo della scuola veneta è stato invece ugualmente importante e come tale degno di valorizzazione. Sulla scia della migliore scuola veneziana, la tavolozza degli artisti presentati è inoltre ricca di soluzioni cromatiche di grande interesse. La mostra indaga sull’arte di un territorio, ricostruendo una civiltà che sta alle nostre spalle e che è alle radici della nostra storia. L’Ottocento italiano è un secolo non oggetto di estesi studi; l’occasione trevigiana è quindi piuttosto importante per riflettere sulla situazione italiana, che ha storia e percorsi autonomi rispetto alle grandi e più note correnti d’Oltralpe.
In mostra oltre un centinaio di dipinti, provenienti da importanti musei italiani e da numerose collezioni private, con opere che verranno per la prima volta esposte al pubblico, facendo scoprire ai visitatori importanti inediti (per esempio di Favretto e di Nono).
Gli artisti veneti hanno creato una sorta di “scuola di pittura†- in evidenza nell’ampio catalogo della mostra - che già all’epoca aveva ottenuto riconoscimenti nelle grandi esposizioni internazionali di Londra, Budapest, Dresda, Monaco, Parigi e Berlino. I nomi di Guglielmo Ciardi, legato al talento nel comporre paesaggi, di Giacomo Favretto, Luigi Nono, Ettore Tito e Pietro Fragiacomo, solo per citarne alcuni, erano conosciuti e apprezzati come dei veri e propri maestri.
Le porte di Ca’ dei Carraresi - ampliata e riadattata per migliorare le condizioni di visita - si schiuderanno anche sugli ateliers dei pittori, fedelmente ricostruiti con gli oggetti personali, le loro tavolozze, i cavalletti e la loro arte.
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Come ha evidenziato Stringa, il fulcro della mostra è la svolta verso la pittura della realtà , che si attua a Venezia tra gli anni ’30 e gli anni ’80 dell’Ottocento. In quella stagione il colore assume un’importanza decisiva, rispetto alla priorità del disegno che aveva caratterizzato l’era neoclassica.
Venezia da una parte e la campagna veneta dall’altra diventano i protagonisti della pittura veneta; emerge con forza nei dipinti esposti il senso della realtà e con esso l’importanza della vita quotidiana - il lavoro, il divertimento, il dolore, la gioia.
Il rapporto tra finzione e verità , tra immaginazione e fedeltà al vero, assume un significato nuovo che i pittori veneti interpretano sulla scia della grande tradizione veneziana, nelle potenzialità di luce e di colore, ma con individualità e originalità , rispondendo, per così dire, colpo su colpo ai Macchiaioli.
A fine secolo, inoltre, in coincidenza con l’avvio della Biennale di Venezia, si afferma una tendenza rivolta al superamento del dato obiettivo e un avvicinamento alle correnti simboliste europee, conferma ulteriore dell’apertura sovranazionale degli artisti veneti.
Le relazioni con l’area tedesca e nordica, piuttosto che con quella francese, contribuiscono al formarsi di una cultura figurativa che si protrae fino allo scoppio della prima guerra mondiale e che, proponendosi come “pittura d’ideaâ€, porta un ultimo contributo originale e ancora poco noto al grande alveo del simbolismo europeo.
Sono esposte opere dei maggiori rappresentanti della Scuola Veneta:
Eugenio Bosa
Ippolito Caffi
Guglielmo Ciardi
Placido Fabris
Giacomo Favretto
Pietro Fragiacomo
Michelangelo Grigoletti
Alessandro Milesi
Federico Moja
Pompeo Molmenti
Napoleone Nani
Luigi Nono
Marius Pictor
Luigi Querena
Antonio Rotta
Luigi Selvatico
Guglielmo Stella
Ettore Tito
accanto a opere significative di autori meno noti ma molto importanti nella fase di transizione.
La mostra si articola in sette sezioni.
Il Ritratto.
L’artista nello studio.
La Veduta.
La Pittura di Genere
I maestri del vero (Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto, Luigi Nono)
Vita quotidiana.
Venezia.
Orario: martedì, mercoledì, giovedì, domenica: dalle 9.00 alle 19.00;
venerdì e sabato: dalle 9.00 alle 21.00;
1 gennaio: dalle 13.00 alle 21.00;
Chiuso il lunedì e il 24, 25, 31 dicembre.
Biglietti: interi euro 7,00;
ridotti euro 5,50 (studenti universitari; età superiore a 60 anni, soci TCI, possessori di biglietto d’ingresso al Museo Gipsoteca Canoviana di Possagno - Treviso);
ridotti euro 4,00 (età fino a 18 anni);
ingresso gratuito per i bambini fino a 3 anni e per i disabili con accompagnatore.
Visite guidate e gruppi - solo su prenotazione
Visite guidate per gruppi da 10 a 25 persone: euro 70,00 + prezzo del biglietto ridotto euro 5,50
Le visite guidate verranno effettuate con l’ausilio di un sistema radiomicrofonico il cui costo è compreso nell’importo già indicato.
Per i gruppi con guida propria, il costo dell’affitto obbligatorio del sistema radiomicrofonico è di euro 40,00.
Per le scuole
VISITE GUIDATE
euro 25,00 + biglietto singolo alunno: euro 3,50
LABORATORI DIDATTICI
euro 50,00 + biglietto singolo alunno: euro 3,50
PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI
Telefono 0422 513 150 oppure 0422 513 185; Fax 0422 513 186
Orari: lunedì-sabato 9.00-13.00; 14.30-17.30
Casa dei Carraresi, Via Palestro 33, Treviso