'Io chiunque nessuno', e' una mostra che continua la serie dei monocromi duri ed inquieti iniziata dall'artista nel 1997. Il titolo fa riferimento ad una delle frasi piu' famose del poeta francese Rimbaud ''L'Io e' un altro'', scritta in gioventu' in una lettera indirizzata ad un amico.
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Una giovinezza senza nomi in bilico aspetta un inizio e una fine. In galleria saranno presenti una trentina di opere di Avogadro. La mostra intitolata sulla scia di una delle frasi più famose del poeta francese Rimbaud “ L’Io è un altro†,scritta in gioventù in una lettera indirizzata ad un amico , “Io chiunque nessuno†, continua la serie dei monocromi duri ed inquieti , iniziata da Davide Avogadro nel 1997. Se l’autore delle “Illuminazioni†e di “Una stagione all’inferno†sottolineava così l’alterità dell’uomo da se stesso , l’impossibilità di comprendersi davvero e completamente, anche i lavori dell’artista puntano l’obiettivo su ciò che carattere e sguardi potrebbero nascondere. E vogliono rivelare , almeno in parte,quella persona diversa e sconosciuta nascosta nel profondo di ciascuno. Come in vecchie foto ingiallite e consumate dal tempo , nei quadri recenti dell’artista , i colori hanno lasciato il posto a patine gialle, seppiate, velate dai toni dell’azzurro e del bruno. Le figure sembrano apparizioni , visto che con il colore se ne sono andati anche i fondi e i corpi fluttuano nel vuoto, abitano territori onirici piuttosto che paesaggi reali ….â€per me sono l’essenza dell’uomo , il nocciolo, quello che conta sotto le sembianza.†svela l’artista.
Davide Avogadro è nato a Vigevano nel 1968 dove vive e lavora. Ha conseguito il Diploma al Liceo Artistico di Novara e all’Accademia di Belle Arti di Urbino . Dal 1995 insegna tecniche pittoriche e calcografia presso l’Istituto di Arti e Mestieri Roncalli a Vigevano.E’ stato uno dei protagonisti dell’ultimo Premio Cairo Comunication 2003 al Palazzo Della Permanente di Milano, tanto che da lì ha preso le mosse l’attuale successo di pubblico e di critica. Con altri giovani pittori esponenti della nuova figurazione italiana , da Matteo Bergamasco a Roberto Coda Zabetta , giusto per fare qualche esempio, stanno puntando sulla ritrattistica dal taglio cupo, sulle inquietudini e sui disagi che caratterizzano i tempi contemporanei. Non un nichilismo decadente del tardo Ottocento, ma un millenarismo riletto e rivisto alla luce delle tante sventatezze dell’ultimo decennio. La rivista Arte Mondadori gli ha dedicato un ampio servizio sullo scorso numero di aprile “ Avogadro – scrive il critico Maurizio Sciaccaluga - estende alla pittura, alla propria pittura la teoria di Rimbaud sul poeta veggente, che tramite lo “ sregolamento dei sensi†è capace di arrivare ad una visione dell’ignoto coincidente con l’assoluto. Nei suoi ritratti a figura intera, solitari o di gruppo, il giovane artista scarnifica i corpi , asciuga le silhouttes , elimina ogni cosa che non gli interessi più di tanto. Con pennellate grasse e violente, esagerate, butta giù velocemente personaggi fatti di ombre più che di luci, di cancellazioni più che di descrizioni….†L’artista , con una tecnica a tratti iperrealista e a momenti visionaria, immediata ed impulsiva, supera le strettoie del verismo per optare sulla riflessione metafisica . Non parla , come tantissimi oggi, dell’universo che gli sta intorno, che popola le sue strade, che dominagli spettacoli d’ogni giorno; preferisce costruirsi un territorio dove sia ancora lecito improvvisare , avere paura, temere , affrontare l’inconscio. In modo che “quell’ altro dall’io†possa essere un fratello da incontrare, conoscere , continuare a ritrarre. Un artista giovane che merita attenzione.
Inaugurazione: sabato 16 Ottobre alle ore 18.00
Con il Patrocinio della Provincia di Novara e del Comune di Lesa Assessorato alla Cultura
Galleria d’Arte Contemporanea
via Borroni , 1
Solcio di Lesa (NO) S S .Sempione