''E' la ricostruzione e l'interpretazione di un territorio, dei flash brevi e intensi della sua vita sociale rivolta ironicamente alla funzione dell'arte e dell'artista. I temi del disagio, dell'emarginazione, dell'emigrazione hanno disegnato costantemente il profilo delle nostre citta'. Con queste opere l'artista intende salvaguardarne la stratificazione e la costante acquisizione di memoria''. (Simona Barucco)
Miniere
Inaugurazione Giovedì 28 ottobre
“Sono d’oro e d’argento i fondali delle nuove pitture di Antonio Serrapica. E sono anche saturi di un colore acido e allo stesso tempo antico: rincorrono l'eco di animosità bizantine, di unità declinate all’infinito sotto forma di tessere musive, e riordinano il presente attraverso un segno graficizzato e analitico che azzera ogni possibilità di errore.
Lo scenario urbano, reinterpretato con questo nuovo ciclo di lavori da Antonio Serrapica, sembra aprirsi ad altri territori. I luoghi sono gli stessi, Castellammare di Stabia declinata in ogni prospettiva, ma la trasformazione operata dall’artista ne aumenta il valore intrinseco di denuncia. La provocazione sta nell’utilizzare questi palcoscenici degradati come icone sacre o preziosi mosaici, stemperando nell’oro e nell’argento, la più immediata delle realtà .
E’ la ricostruzione e l’interpretazione di un territorio, dei flash brevi e intensi della sua vita sociale rivolta ironicamente alla funzione dell’arte e dell’artista. I temi del disagio, dell’emarginazione, dell’emigrazione hanno disegnato costantemente il profilo delle nostre città . Con queste opere l’artista intende salvaguardarne la stratificazione e la costante acquisizione di memoriaâ€. (Simona Barucco)
La mostra si compone di quattordici opere: dieci con formato 100x150 cm e quattro nel formato 40x50 cm, accompagnata da un testo di presentazione a cura di Roberto Vidali.
Giugliano (NA)
Umberto Di Marino
via Colonne, 2/B 80014