Accademia delle Arti del Disegno
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Antonio Lo Pinto
dal 4/11/2004 al 27/11/2004
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4/11/2004

Antonio Lo Pinto

Accademia delle Arti del Disegno, Firenze

Fuori misura. Esponente dell'Arte Concettuale, negli anni '80 realizza opere in ferro con un linguaggio tipico della Minimal Art; nel decennio seguente recupera la preziosita' dei marmi tradizionalmente legati alla grande scultura classica impiegandoli secondo forme e significati Pop. Nascono cosi' le sculture-oggetto (fuori scala, fuori misura come recita il titolo) che costituiscono l'aspetto piu' tipico del suo lavoro.


comunicato stampa

Fuori misura

Venerdì 5 novembre alle ore 17,30 nella Sala Esposizioni dell'Accademia delle Arti del Disegno (via Ricasoli 68) s’inaugura la personale di Antonio Lo Pinto.

Esponente dell’Arte Concettuale, negli anni Ottanta realizza opere in ferro con un linguaggio tipico della Minimal Art, per poi recuperare, nel decennio seguente, la preziosità dei marmi tradizionalmente legati alla grande scultura classica, ma impiegati secondo forme e significati Pop. Nascono così le sculture-oggetto (fuori scala, fuori misura come recita il titolo) che costituiscono l’aspetto più tipico del suo lavoro. Un lavoro, quello di Lo Pinto, che si caratterizza per la predominanza dell’attività progettuale, dell’idea, sulla manualità artigianale. Nella Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno si presentano sei grandi installazioni, tutte nate dall’intento dell’artista di voler ritrovare le arti antiche, a partire da quella del disegno, facendosi guidare dalla bussola dell’ironia. Così i Blister, le pillole gigantesche in marmi policromi, mostrano l’ossessivo richiamo ad un mondo superficiale in cui la magrezza e il benessere fisico vengono inseguiti come valori assoluti, un mondo governato dalle mode e dominato dall’uso di vitamine, integratori, dimagranti e droghe, che promettono e illudono, come scriveva Francesca Petrucci nel catalogo della bella mostra che si è tenuta a Sarzana nell’agosto scorso. Seguono Dinastie, i vasi d’ispirazione classica che propongono legami generazionali imprevedibili negli esiti e che, se appaiono custodi della storia e del tempo, contemporaneamente introducono l’arcano mistero del divenire non guidato dalla ragione. Ma il lavoro forse più inquietante è l’installazione Tutti i miei occhi, i giganteschi bulbi oculari in marmo che ‘guardano’ in molteplici direzioni, a indicare l’irrefrenabile necessità di conoscere e indagare, ma anche la presenza metafisica di sguardi inumani. Infine gli ultimi lavori, la grande penna Mont-Blanc, circondata da macchie d’inchiostro, e le matite colorate, lavori questi che celebrano il ritorno all’arte della scrittura e del disegno in quanto trionfo della fantasia e della spiritualità e presa di posizione a un tempo forte e ironica contro una società sempre più condizionata da mezzi di comunicazione veloci ma estranianti, logiche produttive efficienti ma disumanizzanti. Alcune riduzioni di sedie e poltrone che rimandano alla grande tradizione del design italiano, chiudono il percorso espositivo.

Interverranno: Francesco Adorno, Marco Fagioli, Francesco Gurrieri, Francesca Petrucci e Marcello Tommasi.

La mostra, promossa dall’Accademia delle Arti del Disegno, è realizzata sotto il patrocinio del Comune di Firenze. Aperta fino al 27 novembre (orario: feriale 10,00-13,00/ 16,00-19,00; festivo 10,00 –13,00. Lunedì chiuso). Ingresso libero.

Antonio Lo Pinto
Nato a Trecastagni (Catania) nel 1956, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze, alla fine degli anni Ottanta ha collaborato con il critico Andrea Del Guercio sulle tematiche della scultura come arredo urbano e nella variabile di funzione d’uso. Successivamente si è orientato ad un recupero plastico dell’oggetto realizzato in marmi policromi. Docente presso l’Istituto d’Arte di Porta Romana (Firenze), le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

Ufficio stampa e Relazioni esterne
Duccio Mannucci – Accademia delle Arti del Disegno

Accademia delle Arti del Disegno
via Ricasoli 68
Firenze

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