Ventotto lavori inediti di piccolo e grande formato. Il nucleo principale, raccolto nella sala centrale della galleria, e' costituito da cinque opere intitolate Klang, il suono che spezza, realizzate nel 1983 durante l'anno trascorso a Berlino, culminato nell'importante mostra alla Nationalgalerie
Lo Studio Dabbeni, in occasione della quarta esposizione dedicata all'artista Luciano
Bartolini (1948-1994), presenta ventotto lavori inediti di piccolo e grande formato.
Il
nucleo principale, raccolto nella sala centrale della galleria, è costituito da cinque
opere intitolate Klang, il suono che spezza, realizzate nel 1983 durante l'anno trascorso a Berlino, culminato nell'importante mostra alla Nationalgalerie. Il segno più ricorrente in questi lavori – quasi una sigla evocatrice – è il simandron, il gong di ferro arcuato appeso a catene, che Bartolini aveva conosciuto durante i suoi soggiorni nel monastero di Vatopedi sul monte Athos: esso rappresenta la fonte del suono che fa oscillare il “centro†della vita dei monaci. La mezzaluna del simandron, ribattezzato più familiarmente Klang (suono), diventa metafora di suoni, ritmi e danze.
In queste opere gli strati di colore, che si sovrappongono ed ispessiscono il supporto cartaceo fino ad alterarne la consistenza e a renderla plastica, flessuosa, resistente, portano testimonianza di un lungo e lento lavoro. La contrapposizione tra pieno e vuoto, sulla quale si iscrivono gli arabeschi simbolici assume la metafora dell'evocazione cosmica.
Studio Dabbeni
Corso Pestalozzi 1 Lugano