Galleria Zaion
Biella
Salita di Riva 3 (Lanificio Pria)
015 27776
WEB
In Limine
dal 19/11/2004 al 15/1/2005
380 5140212

Segnalato da

Zaira Beretta




 
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19/11/2004

In Limine

Galleria Zaion, Biella

Elegie di Paola Risoli. Mostra personale


comunicato stampa

IN LIMINE: ELEGIE DI PAOLA RISOLI

Una personale di Paola Risoli rappresenta un esperienza sorprendente, soprattutto, per due ragioni, la prima delle quali risiede nella circostanza che la sua opera è un tripudio per gli occhi, una festa per lo sguardo.
Suscitano meraviglia gli 'Interiors' (case, ambienti) e le micro-installazioni in 3D (macchine, aeroplani, oggetti vari&). Assemblati con materiali poveri e di scarto (per lo più carta, cartone, fil di ferro, residui del packaging della spesa), essi mostrano con tutta evidenza dove può arrivare la creatività di un artista, partendo dai banali scarti della vita quotidiana.
Tuttavia, ed è bene dirlo subito, la Risoli non è interessata all'aspetto ideologico del riciclo. Più importante nel suo lavoro è la dimensione narrativa, il desiderio di raccontare la vita attraverso oggetti ed ambienti che appartengono o sono utilizzati da qualcuno, che li ha fatti propri come strumento di possesso o d uso. Non è dato mai di vedere nell opera chi sia questo qualcuno, eppure ci sforziamo di risalire dall'oggetto alla personalità del suo utilizzatore o abitatore. Di chi sono le scarpe e quella sciarpa all'ingresso della galleria che invita apertamente il visitatore a lasciarsi dietro ogni residuo di quotidiano per addentrarsi nella dimensione immaginifica, fantastica dell arte? ('In limine', il titolo della mostra, allude alla soglia, come confine, come momento di passaggio per accedere ad una esperienza che è situata altrove&). La scelta del bianco, come colore (o non colore) di questi lavori, accresce ed esalta il desiderio di silenzio, di purezza; invita alla meditazione e al raccoglimento. Che vita conduce, che tipo di pensiero elabora il possessore/utilizzatore di quel comodino, oggetto così familiare, eppure, elemento così vicino e prossimo al ciclo di sonno/veglia? Ancora una soglia, un passaggio, a pensarci bene.
La dimensione narrativa è ben presente anche nei dipinti: acrilici su tavola, della serie Gardens, che costituiscono il corpo centrale della mostra da Zaion. E siamo giunti all'altro motivo di sorpresa: dopo che il nostro sguardo è stato catturato dal particolare della 'Paper car o del 'Biplano', esso è libero, finalmente, di distanziarsi per ammirare i colori e le profondità dei paesaggi di Paola.
Dopo tanta attenzione per il dettaglio, dopo tanto frugare, - nel tentativo di risalire al frammento originario, manipolato per rendere quel dato elemento, - si esce all'aperto, per respirare aria fresca; e bisognerebbe essere stati, almeno una volta, ad Andrate, luogo dove risiede l'artista, per capire come nascono questi paesaggi, questi 'Land-scapes', quasi irreali, sospesi, metafisici, caratterizzati da contrasti cromatici lividi (colore caratteristico è il verde, tanto verde che a volte tende al giallo, altre al grigio se non proprio al nero). Qui, in queste opere, il tributo al dato naturale è evidente, ma l'elemento umano è più che mai presente, sebbene in modo indiretto; ne percepiamo l'agire attraverso i dettagli, mediante la modifica che l'uomo, pereffetto del suo operare, apporta al paesaggio stesso. Penso alla pagina del libro che si libra, al primo colpo di vento in un crepuscolo incombente; alla mongolfiera che si alza in volo o alla strana macchina rossa parcheggiata su un prato da sogno.
Un osservatore poco attento potrebbe anche essere indotto a pensare di trovarsi al cospetto di due artisti diversissimi tra loro, per filosofia e per metodo di lavoro, oppure in presenza di un anima fortemente scissa, se non proprio indecisa. Ma l'unità del lavoro della Risòli risulta chiara se si va oltre la barriera del puro dato oggettivo delle opere, se si indagano i motivi dell'ispirazione, se si presta attenzione ai riferimenti sottostanti il suo lavoro: pittura, letteratura, fotografia, ma soprattutto cinema, costituiscono il referente primo - se gli 'Interiors' sono dei veri e propri mini-set cinematografici, i dipinti ricordano la 'carrellata' o il 'campo lungo', tipici della tecnica di ripresa cinematografica -. E, poi, c è la luce. La luce è elemento unificante di tutte le opere: artificiale nelle costruzioni in 3D, luce naturale, filtrata dalle emozioni, nei dipinti. ''La luce è ciò che ho sempre inseguito'' afferma Paola, ''è la luce, i suoi repentini cambiamenti, gli effetti che essa produce sul paesaggio che mi circonda, nonché l'utilizzo che ne fa l'uomo per le sue attività, a costringermi a dipingere e a stimolare la mia fantasia''.
Credo si possa dire, infine, che ciò che rende vero e unico il percorso artistico di Paola Risòli possa essere sintetizzato in un solo termine: Sensibilità. Sensibilità verso la natura, l'ambiente circostante, la presenza umana in questo mondo. Essa, come si esprime Paola,'' nasce dalla pancia'', per poi diventare uno stato mentale che permette di creare ed elaborare. E' un dato cerebrale più che una questione di tecnica, perché il sentire profondo è restituito, trasformato e rigenerato attraverso l uso dei materiali e/o della pittura.

Testi a cura di Giuseppe Compare

Galleria ZAION Salita di Riva 3 (Lanificio Pria) 13900 Biella
Tel 015 27776 C. 380 5140212
da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19.30 Tutti i pomeriggi su appuntamento.

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