Il primo appuntamento del 2005 e' con Fabrizio Martinelli, che crea oggetti, opere ed installazioni nei quali sviluppa le potenzialita' della vetroresina giocando sulle trasparenze nell'accostamento di questo materiale a vetro, ferro, legno di recupero.
FABRIZIO MARTINELLI
BABELE riparte con una nuova serie di personali di artisti ed artigiani inserite in un contesto espositivo collettivo in continua evoluzione.
Il primo appuntamento del 2005 è con FABRIZIO MARTINELLI che crea oggetti, opere ed installazioni nei quali sviluppa le potenzialità nascoste della vetroresina giocando sulle trasparenze
nell’accostamento di questo materiale, di abituale utilizzo industriale, a vetro, ferro, legno di recupero.
“…i segni decisi e linee colorate apparentemente casuali che sembrano imprigionate in questo materiale assumono strane evanescenze tali da sembrare spore osservate al microscopio fluttuanti nell’acqua…â€
Isabella Taddeo
“… materiali di recupero e vetroresina, come a dire il passato di certi oggetti e il presente in fatto di materiali…
...il colore, elemento costante nei suoi lavori, contribuisce alla definizione formale delle opere e consente di modularne la presenza e di calibrare la reazione all'incidenza della luce.
Proprio alla luce è infatti affidato il compito di vitalizzare le sue opere che, in sua assenza, si presentano amorfe e incolori.
La luce, captata per trasparenza o per riflessione, sottolinea le forme, ne manifesta la densità , ne valorizza l’intera variabilità .
Le caratteristiche della vetroresina, inoltre, consentono alle sollecitazioni luminose esiti fra i più disparati: le fibre che la compongono attivano vibrazioni plastico luminose di particolare intensità e inoltre, proprio per la natura vetrosa, reagiscono con effetti brillanti alla reazione colore-luce.
L'azione che si attiva poi tra la vetroresina e i recuperi più vari è, nella diversità delle varie occasioni, sicuramente stimolante…
L'estensione spaziale è una condizione basilare di questi lavori che, sempre più spesso, implicano una diretta interazione con l'ambiente in cui vengono inseriti facendo di esso (in installazioni apposite) un elemento proprio dell'opera…â€
Luigi Cavadini
''Babele, dunque, non è la città della mitica unità definitivamente smarrita.
E’ invece quel luogo dove, proprio grazie alla confusione, è possibile tradurre reciprocamente tutte le lingue.
E traduzione vuol dire innanzitutto reciproca comprensione.''
Giuseppe Cantarano ''Elogio di Babele''
Aperitivo mercoledì 12 gennaio dalle 19.00
ARTEFATTO
Monza via Carlo Prina 18 cortile interno
tel. 039 5960047 . cell. 335 6108374
da martedì a venerdì 10.00 - 12.00 15.00 - 19.00
sabato 11.00 - 19.00