Fotografie di Raghu Rai, Viola Berlanda, Anabell Guerrero, Ivo Saglietti, Giovanni Romboni per raccontare gli universi di Bhopal, del campo di rifugiati di Sangatte, dei marinai sequestrati nel porto di Venezia e infine quello del Rwanda.
FONDAZIONE ITALIANA PER LA FOTOGRAFIA presenta
in collaborazione con Greenpeace e Regione Piemonte
4 fotografi: Raghu Rai e Viola Berlanda, Anabell Guerrero e Ivo Saglietti
3 universi: Bhopal,(India) il più grande disastro chimico della storia dell’umanità ; Sangatte (Francia),l’unico campo di rifugiati della CRI in Europa; Marinai sequestrati nel porto di Venezia dal 1997.
GUEST - Hanno ucciso il Rwanda - Fotografie di Giovanni Romboni per NutriPa Italia Associazione per la lotta contro la malnutrizione dei bambini del Rwanda.
130 Immagini
un grande affresco sui nostri reali o possibili naufragi
130 fotografie, un libro visivo unico, scritto a 4 mani, da sfogliare, e nel quale ogni pagina/fotografia, scrive nella nostra mente pensieri differenti su un unico tema l’Odissea di alcune vite, ormai molte, troppe, che ci toccano da vicino. Tragici viaggi, viaggi non scelti, organizzati da una mano che di volta in volta si chiama ragion di stato, businness, spregiudicatezza, indifferenza del prossimo e nell’apocalisse più recente da un universo impazzito.
Viaggi subiti, che in alcuni casi non portano da nessuna parte, ma mutano profondamente l’esistenza, trasformando l’avventura di una vita in naufragio.
Il libro/immmagine è diviso in tre capitoli; tre reportage dalla forza straordinaria che passano dalla denuncia sociale e politica (Bhopal), agli oggetti/simbolo e ai dettagli dei corpi del Campo Profughi di Sangatte, all’intimità di un diario privato a bordo delle BDC (I Marinai Perduti).
BHOPAL, LA TRAGEDIA CONTINUA 1984 – 2004 (in collaborazione con Greenpeace).
E’ il reportage firmato da Raghu Rai, noto fotografo indiano, membro dell’Agenzia Magnum, e da Viola Berlanda, giovane fotografa torinese. Raghu Rai ha scattato le immagini/ denuncia del disastro la mattina successiva (3 dicembre 1984) la mortale fuga di gas e il suo reportage ha fatto il giro del mondo (ma per la prima volta è a Torino); ad alcune di quelle immagini si aggiunge una serie realizzata 17 anni dopo (2001/2002) in cui la cronaca supera di gran lunga la storia.
Le stampe di Viola Berlanda sono scatti di un album di famiglia, realizzati un anno fa, dove nel quotidiano della famiglia Khan sono ancora molto evidenti le tracce del disastro. Ancora oggi l’acqua di Bhopal, che segna l’inizio del viaggio visivo di Viola Berlanda, ha un tasso di mercurio ben oltre la soglia, che intacca tutta la catena alimentare arrecando danni fisiologici irreparabili.
BORDERS. Le immagini di Anabell Guerrero sono state realizzate nel Campo Profughi della Croce Rossa Internazionale di Sangatte (Francia), nato nel settembre del 1999 per froteggiare l’emergenza costituita dall’arrivo dei rifugiati in fuga dalla guerra del Kosovo e successivamente aperto ad altre popolazioni. Fuggiaschi, senza tetto, afghani, curdi, iracheni, popoli senza futuro né identità . Oggi il campo è stato smantellato e tutti sono stati “ri-accompagnati†nel proprio paese.
Sangatte era considerata una zona di transito. Il popolo di Sangatte non aveva ufficialmente identità , né casa, o protezione, una massa di “senza nomeâ€, non classificabile. Non si potevano definire clandestini perché formalmente accolti nel campo; né rifugiati , né emigrati in cerca di lavoro in Europa.
Per molti anni Sangatte è stato un “non-luogoâ€, un posto illegittimo per persone che hanno perso i propri diritti, e che vivono al confine tra l’essere sociale e il non-essere.
I MARINAI PERDUTI di Ivo Saglietti ci raccontano del microcosmo di una nave rumena, sequestrata nel porto di Venezia dal 1997 e solo l’anno scorso messa all’asta al termine della normale procedura giudiziaria.
Le BDC (bandiere di comodo/flags of interest), sono le “carrette del mare†che assurgono all’onore della cronaca per i disastri ecologi di cui a volte sono protagoniste, ma non è solo questo. Cosa succede ai marinai di una nave posta sotto sequestro per il fallimento dell’armatore, per non idoneità alla navigazione, o per traffici illegali?
I mitici e scanzonati marinai diventano su queste navi, naufraghi, naufraghi di terra. Iniziano una nuova vita e un’altra quotidianità fatta di noia, umiliazione, speranza, paura, con il tempo scandito lentamente, lontano da tutto e da tutti, giorni che non finiscono mai, una nostalgia infinita, pensieri che galoppano giorno e notte, notti di poco sonno e molti sogni, chiusi in una gabbia di ferro che qualche volta ti parla e altre volte ti fa impazzire.
Guest HANNO UCCISO IL RWANDA.
La mostra Naufraghi di Terra ospita NutriPa (Associazione per la lotta contro la malnutrizione dei bambini del Rwanda) e una serie di immagini scattate da Giovanni Romboni in una recente missione nel paese africano.
Rwanda Aprile1994: i numeri di un massacro: 10.000 morti al giorno / 400 ogni ora / 7 al minuto. Oltre 1.000.000 di persone uccise in soli 100 giorni
Una delle più efferate tragedie mai accadute, falsata dall’Informazione, considerata alla stregua dell’ennesimo sussulto dell’Africa selvaggia, quella del regolamento di conti tra le varie etnie, rimossa dalla coscienza collettiva.
Oggi la memoria del genocidio non serve a cauterizzare l’orrore, ma a restituire la speranza, a scuotere dall’indifferenza, a riportare la luce al paese delle mille colline.
Da dieci anni NutriPa è presente a Butare, seconda città più importante del paese, con l’ambizione di riconsegnare il sorriso ai bambini. Il Centro Nutrizionale, riconosciuto dal Ministero della Sanità rwandese, lavora in collaborazione con l’ospedale della città ed è in grado di accogliere fino a 50 bambini colpiti da gravi forme di malnutrizione.
Inaugurazione giovedì 3 febbraio ore 19.00
Ufficio Stampa - Emanuela Bernascone - 011.4361548
Sala Bolaffi - Via Cavour 17 - Torino
Orario Lun-ven 15.00 – 19.00 Sab e dom 10.00 – 19.00
Ingresso intero 5,00 Euro / Ridotto 3,00 Euro
Ingresso gratuito con Abbonamento Musei 2005