Quando il gesto indaga nella sensazione e ne assume gli aspetti, quando un'onda si trasfoma in Aria e manda lontano la sua brezza, quando l'energia degli elementi copula con l'energia dell'Es si ha lo specchio di Marino.
Quando il gesto indaga nella sensazione e ne assume gli aspetti, quando un'onda si trasfoma in Aria e manda lontano la sua brezza, quando l'energia degli elementi copula con l'energia dell'Es si ha lo specchio di Marino.
Venti grandi tele estensioniste appoggiate sul bianco muro della Galleria Assioma che guardano e riflettono lucenti il visitatore, soprattutto lo assorbono come grandi falene con i loro grigioperla dilatati e quei verdi misteriosi.....
Hanno quel lucido che appaga e irrita chi non ha mai considerato il paesaggio dall'altra parte della visione: come uno specchio.
Un gioco specchiante del Vederlo e del Vedercisi dentro, una realtà conclusa, verniciata e acclusa a firma Marino Moretti.
Eh! Giochi di alchimia, di estensione o solo di manipolazione?
Gli specchi di Marino sono là e certuni così magici che ci sembra di intravvedere le tracce di un Turner o di un Tiepolo. C'è poi l'onda dove qualcuno, mi ha detto, vorrebbe tuffarsi e soprattutto c'è in tutte quelle tele un senso allucinato dell'istinto che si muove e dilaga come un 'virtual monster' per le sale e va fuori fino alla strada.
Ci sembra che gli specchi di Marino raccontino la trilogia degli elementi e il loro futuro anteriore.
Galleria Assioma - Prato