La galleria Lia Rumma apre la nuova stagione milanese con alcuni video realizzati per l'occasione dallo studio di grafica "Minimal Case" fondato da Franco Scognamiglio, che ha sempre esplorato, in opere realizzate con mezzi diversi, l'immaginario legato al maleficio e all'ambiguo connubio tra vita, sesso e morte, tra natura ed artificio.
La galleria Lia Rumma apre la nuova stagione milanese con alcuni video realizzati per l'occasione dallo studio di grafica "Minimal Case" fondato da Franco Scognamiglio.
Franco Scognamiglio ha sempre esplorato, in opere realizzate con mezzi diversi, l'immaginario legato al maleficio e all'ambiguo connubio tra vita, sesso e morte, tra natura ed artificio. È sempre stato affascinato dall'ambito dell'oscuro e dell'inquietante, dalle sinistre atmosfere "gotiche", dalle strutture architettoniche che si trasformano in labirinti privi di senso e di vie d'uscita e dai vampiri che entrano in azione di notte ed hanno bisogno di sangue per sopravvivere.
L'ultima fase del suo lavoro costituisce un adattamento, non privo d'ironia, di questi temi all'immaginario contemporaneo. Il paesaggio a guglie diventa landa desertica e desolata, il corpo dalle sembianze ancora umane dei vampiri si trasforma in corpo virtuale, prodotto di una fusione tra uomo e macchina.
In galleria lo studio presenta a parete due video. Avvalendosi degli strumenti tecnologici più aggiornati, e dichiarando la parentela linguistica con il mondo in espansione dei videogiochi, "Minimal Case Studio" realizza una sorta di ready-made nell'universo della video-grafica: crea immagini in movimento capaci di dar corpo a quell'immaginario dark aggiornandolo sui modi della cultura cyber e sdrammatizzando il tutto con un'oscenità da fumetto e con una truculenza che non spaventa nessuno.
Nel primo video, dal titolo "03", ci troviamo a percorrere un paesaggio desertico che appare come un lungo corridoio di dune. Un evento apocalittico l'ha investito, spazzandone ogni forma di vita. Sul tragitto incontriamo un campionario di scene orrifiche di vario genere, con la relativa popolazione di topi e ragni: crateri dai quali spunta un corpo di donna avvolto tra le fiamme, altri corpi che giacciono annegati in un laghetto di acqua o di sangue o affondati nella sabbia, smembrati, trafitti da lame e coltelli. A volte sono ridotti a scheletri, altre volte sono scheletriti solo in parte, per il resto conservano intatti corpi femminili da pin up, denunciando così la loro identità di manichini. In fondo al percorso un turbine gigantesco trascina con sé porzioni di scheletro.
Un secondo video, "04", su monitor, ci induce a identificarci in un fragoroso progredire di passi fino all'orlo di un baratro da cui si alza, ancora una volta, un ciclone carico delle reliquie di un mondo che fu. I video "03" e "04" saranno venduti su CD rom, al prezzo di un CD musicale. La mostra comprenderà anche alcune stampe da video.
Inaugurazione:
8 novembre, ore 19.30.
Orario:
dal martedì al sabato, dalle 11.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
Galleria Lia Rumma - via Solferino 44 - Milano - Tel: 02 29000101 - Fax: 02 29003805