Galleria Cesare Manzo
Pescara
via Umbria, 48
085 297206 FAX 085 4221688
WEB
La terra vista dalla luna
dal 18/2/2005 al 20/3/2005
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Segnalato da

Cesare Manzo




 
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18/2/2005

La terra vista dalla luna

Galleria Cesare Manzo, Pescara

Anna Galtarossa, Enrico Glerean, Ivan Malerba, Faris McReynolds, Simone Tosca, Maarten Vanden Eynde. Liberamente ispirata all'episodio 'La terra vista dalla luna' contenuto nel film 'Le Streghe' di Pier Paolo Pasolini (1966), la mostra presenta il lavoro di sei giovani artisti le cui ricerche, evocano una dimensione fiabesca e straniata, proponendo un atteggiamento 'lunare', disincantato ed ironico.


comunicato stampa

La terra vista dalla luna a cura di Marco Altavilla
Anna Galtarossa, Enrico Glerean, Ivan Malerba, Faris McReynolds, Simone Tosca, Maarten Vanden Eynde

Liberamente ispirata a La terra vista dalla luna (1966) di Pier Paolo Pasolini (episodio contenuto nel film le Streghe) la mostra presenta il lavoro di sei giovani artisti provenienti dall’Italia e dall’estero le cui ricerche, evocando una dimensione fiabesca e straniata, propongono un atteggiamento “lunare”, disincantato ed ironico. Nella sequenza centrale del film, Assurdina Caì (Silvana Mangano), dopo un improbabile matrimonio, è condotta da suo marito Ciancicato Miao (Totò) e suo figlio Baciù Miao (Ninetto Davoli) nella loro dimora di periferia. Una catapecchia polverosa, gremita di cianfrusaglie, una “camera delle meraviglie” dove oggetti desueti, immagini d’altri tempi, come per incanto, nelle mani della donna, si ritrovano composti in un ambiente fantastico e kitsch. Dai loro “contenitori affettivi” gli artisti in mostra attingono un personale armamentario, lo riassemblano e procedono per accumuli (fisici e mentali) distillando dei dispositivi estetici per squadernare la realtà. Adottano una nuova forma di manualità, attenta ai particolari, ai materiali e alla seduzione delle forme e, parallelamente, si rivolgono alle tecnologie come protesi per estendere a dismisura la loro “carica emotiva”. La visione di questi artisti procede per stranianti ingrandimenti, avvistamenti di suggestivi orizzonti, esplorazioni di microcosmi e macrocosmi, ridefinisce l’idea di paesaggio e la dialettica artificio e natura. Tra i caratteri che accomunano questi artisti, si evidenziano lo spirito affabulatorio e fiabesco e la loro volontà a mettere in scena dei mondi fantastici e a narrarli, seguendo logiche non consequenziali, attraverso sottili metafore e frammenti. Essi colgono i tratti più surreali, grotteschi e misteriosi dell’ibridazione postmoderna tra natura e artificio, senza presentare pigli ideologici o riflettere formalmente sui linguaggi artistici, e neppure imbozzolandosi in un solipsistico intimismo. L’esperienza estetica personale diviene esperienza collettiva, interfaccia che connette i loro immaginari e li sintonizza sulle frequenze di tutti. La terra vista dalla luna inscena un’ubriacatura percettiva, una condizione immaginata, sovrapposta a quella reale, che mantiene, della prima una sorta di carica misteriosa e ambigua, e, della seconda l’immanenza del deterioramento e dello scorrere del tempo. La memoria gioca un ruolo fondamentale riattualizzando immagini con modalità di montaggio e regia che spaziano dalla pittura alla scultura, fino all’installazione sonora e al wall painting. La mostra diventa così luogo di esperienza tra gli artisti, le loro opere (molte delle quali pensate appositamente per lo spazio espositivo) ed il pubblico, invitato a vivere un percorso ricco di visioni abbacinanti ma anche di piccole epifanie. (M.A.)

Anna Galtarossa è nata a Bussolengo (VR) nel 1975. Vive e lavora a San Pietro in Cariano (VR) e New York.
Anna Galtarossa sublima il proprio vissuto attraverso una rete simbolica di oggetti, frammenti e materiali di recupero, creando fantastiche visioni e architetture immaginarie. Attraverso un meticoloso e seducente processo rituale, natura e artificio si combinano in microcosmi e macrocosmi che scandiscono di volta in volta il tempo interiore dell’artista. Le installazioni di Anna Galtarossa, grazie ad un’attenta volontà compositiva quasi “pittorica”, inscenano una sorta di “tempo ritrovato” rappresentato da una psicologia interiore che trova negli oggetti le proprie estensioni “affettive” e dove ogni dettaglio sprigiona una precisa carica emotiva.

Enrico Glerean è nato a San Donà del Piave (VE) nel 1977.Vive e lavora a Londra. Sound artista, e laptop performer si occupa di installazioni sonore e software-art. Con il nome e.g.ø produce musica elettronica ed elettroacustica.
La ricerca artistica di Enrico Glerean oscilla tra opacità dei sistemi informatici e loro apparente trasparenza, tra fiducia nelle tecnologie ed il loro cattivo ed imprevedibile funzionamento. Sound artista e programmatore di software Enrico Glerean esplora e codifica, in particolar modo, il mondo fenomenico come fosse un’enorme “cassa di risonanza” catturando e traducendo le vibrazioni che lo attraversano in seducenti metafore. I suoi dispositivi percettivi rivelano quelle sottili relazioni che intercorrono tra soggetto ed evento sonoro, tra la natura asemantica di quest’ultimo e la capacità che ha di innervarsi nel sistema neuronale e sensoriale dell’individuo.

Ivan Malerba è nato a Napoli nel 1972. Vive e lavora a Napoli.
Ivan Malerba sviluppa uno stile pittorico concettualmente fondato sulla volontà di squadernare la realtà quotidiana in dimensioni parallele dotate di valenza narrativa, estetica e surreale. Attraverso questa sintesi, la sua riflessione si sposta dal disegno di forme stilizzate e snelle alla messa in scena di ambienti totalmente immaginari. Contenitori emotivi dentro i quali i suoi pensieri, la sua psicologia e la sua immaginazione decantano lentamente intrecciando memoria personale e collettiva.

Faris McReynolds è nato a Dallas nel 1977. Vive e lavora a Los Angeles
Faris McReynolds mixa nei suoi dipinti forme artificiali e naturali, elementi architettonici e fitomorfi, storia dell'arte e cultura pop, presentando delle finestre virtuali che si aprono su mondi irreali e sospesi. Come da una rupe in cima al pendio del progresso della civiltà Faris McReynolds osserva i cambiamenti rovistando sotto le macerie del disfacimento delle utopie moderniste attraverso una visione decadente ed ironica. I dipinti presenti in mostra sono parte di There is no there there, una serie presentata nel 2003 nella sua prima personale italiana alla Galleria Perugi ArteContemporanea di Padova, ed ispirato da alcune osservazioni che Geltrude Stein rivolse ai cambiamenti del paesaggio in relazione alla memoria.

Simone Tosca è nato nel 1974 a Cortemaggiore (PC) dove vive e lavora. Opera principalmente tra Bologna e Milano.
Simone Tosca attraverso un processo di rielaborazione digitale estrae, altera e manipola forme di piccole piante che prendono forma in sculture bidimensionali, wall painting e videoinstallazioni. Il suo approccio pittorico è fondato su una base concettuale che gli permette di formularlo nello spazio avvicinandolo e completandolo spesso e volentieri con suoni e rumori concreti campionati dalla realtà.

Maarten Vanden Eynde, è nato nel 1977 in Belgio. Vive e lavora a Rottherdam.
La ricerca di Marteen Vanden Eynde evidenzia quei sottili equilibri che materiali e oggetti trovati instaurano tra lo spazio fisico dal quale provengono e quello straniante e surreale della sua dimensione mentale e operativa. Torsioni, strane germinazioni, apparenti deflagrazioni e improbabili composizioni fanno si che il suo processo scultoreo rifletta una ironica fenomenologia alla quale è sottoposta la natura delle “cose”.

Vernissage Sabato 19 Febbraio 2005 Ore 18:30 Periodo: dal 20 Febbraio al 20 Marzo
Evento speciale Live set Enrico Glerean (e.g.ø) Ore 20:00

Galleria Cesare Manzo Via Umbria 44/48 65122 Pescara

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