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5/3/2005

Giacomo Sabatini

Ecoteca, Pescara

Aria condizionata. Nella sua ricerca e' centrale l'idea di flusso; con un esasperato procedimento 'a sottrarre', l'artista tende a ridefinire le proprieta' dei materiali che usa con l'intento di smembrare il corpo dell'opera attraverso i vuoti dell'ambiente circostante.


comunicato stampa

In questa nuova personale all'Ecoteca Giacomo Sabatini presenta la sua recente produzione artistica incentrata sul rapporto fra spazio e volume dell'opera d'arte.

Con un esasperato procedimento “a sottrarre”, tipico della scultura tradizionale, il giovane artista abruzzese tende a ridefinire le proprietà e le funzionalità dei materiali da lui usati, fino a negarne quasi completamente la fisicità, con l'intento di smembrare il ''corpo'' dell'opera d'arte attraverso i vuoti e gli spazi dell'ambiente circostante.

In questa sua ricerca è centrale l'idea di flusso – da qui il titolo “Aria condizionata” - nelle cui infinite direzioni l'autore ritrova la capacità di ogni singolo oggetto ritratto di esser veicolo per qualcos’altro. Scrive l’autore: «Nella normalizzazione di ogni spazio del nostro vivere comune, il legislatore si ritrova nella necessità di dover condizionare una sostanza immateriale come l'aria. L'inconsistenza delle forme, resa ancora più effimera e precaria a forza di continui e sempre più veloci flussi tecnologici e culturali, pare abbia assunto, nella sua sostanziale assenza di peso, il suo carattere più evidente, tanto da esser considerata, pur nella sua immaterialità, come ''oggetto'' o ''materia'' di norma giuridica.

Il processo a cui si sta assistendo è già in atto da tempo, e la direzione intrapresa dall'evoluzione delle nuove tecnologie sembra poter ampliare il carattere immateriale che conforma il mondo dell'era digitale, spingendo l'uomo che percorre i suoi nuovi territori, più instabili e leggeri, ad adottare per sé regole e leggi sempre più rigide, come contrappeso ai liberi giochi di un tale sfarfallamento. Una forma d'arte, come riconoscimento dei vincoli normativi che ordinano il modo di essere di un mondo, non può che rappresentare quello che è uno stato fisico intimo delle cose, una loro e propria particolare modalità di essere disposte nello spazio di un mondo. Venute meno le ragioni che sostenevano la solidità di una forma, l'opera d'arte così può arrivare anche a comportarsi e a funzionare come ''aria'', come impianto leggero e fluido che, messo a norma secondo le ultime disposizioni di legge, diventa appunto “Aria condizionata”». Giacomo Sabatini, nato ad Atri (Teramo) nel 1973, si è diplomato nel 1998 in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano.
Accanto ad una pregressa partecipazione a mostre d'arte, dal 1999 ha aperto a Pescara un laboratorio, in via Caracciolo, dove produce e vende candele artistiche e d'arredo.

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