"La vera dimensione dell'arte è quella di produrre memoria - sostiene Pedro Cabrita Reis - e l'artista è come qualcuno che viene da non si sa dove, portando con sé cose e parole strane, le abbandona e riparte…Si tratta di un esercizio primordiale: stimolare la memoria e attraverso di essa sviluppare la coscienza dell'esistenza".
A cura di Alessandra Pace.
Il quinto appuntamento del ciclo Avvistamenti è con Pedro Cabrita Reis, artista portoghese, che inaugura venerdì 24 novembre alle ore 21 la sua prima mostra personale in un'istituzione italiana.
"La vera dimensione dell'arte è quella di produrre memoria - sostiene Pedro Cabrita Reis - e l'artista è come qualcuno che viene da non si sa dove, portando con sé cose e parole strane, le abbandona e riparte. Si tratta di un esercizio primordiale: stimolare la memoria e attraverso di essa sviluppare la coscienza dell'esistenza".
Artista eclettico - si esprime in sculture, disegni, installazioni e pittura - Cabrita Reis adopera una varietà di materiali naturali, oggetti trovati o di produzione industriale che lo attraggono per il loro potere evocativo. Le opere che produce riflettono una ricerca di unità formale, e nonostante ciò restano indefinite e ambigue: la presenza umana permea tutto il suo lavoro, ma raramente viene raffigurata, e quand'anche lo è, emerge dal buio (Furtivo fra le tenebre, 1993-94).
Il suo lavoro è piuttosto un intersecarsi di metonimie e ricordi, un concatenarsi di richiami, di allusioni, di echi, che generano nel pubblico momenti percettivi di grande intensità . Sensazioni tattili e visive, ricordi di sapori, odori, suoni remoti si avvertono al di là dell'oggetto rappresentato, originando un movimento di situazioni vissute o immaginabili che riaffiorano dal caos della memoria.
Pedro Cabrita Reis mostra col suo lavoro come, nel momento di concentrata solitudine che accompagna la percezione di un'opera d'arte, si stabilisca una distanza fra individuo e società che permette all'uomo di ricostruire il suo essere interiore.
In occasione della sua personale a Torino alla Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, l'artista proporrà una serie di disegni, dipinti e sculture realizzati nell'estate del 2000, che saranno esposti per la prima volta.
Dopo Monica Bonvicini, Chen Zhen, Gerwald Rockenschaub, Beat Streuli e Pedro Cabrita Reis Avvistamenti proseguirà con una personale dell'artista italiano Mario Airò, che si terrà da gennaio a marzo 2001.
Orario:
tutti i giorni 9-19.
Lunedi' chiuso.
Ingressi:
£ 10.000, ridotto £ 5.000.
GAM - via Magenta 31 - Torino - Tel: 0115629911