Nell'ambito del progetto ARTeatro. In mostra il duplice aspetto dell'idea di maschera: la maschera come superficie della conoscenza celata, nelle immagini StramPixel proposte in monitor e a parete, e la reivenzione in concrezioni cartacee tridimensionali dell'atto umano del mascherarsi.
Nell'ambito del progetto ARTeatro
A cura di Cristina Olivieri
Primo appuntamento del progetto ARTeatro, una rassegna che mette a confronto artisti livornesi con artisti del panorama internazionale. Al Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno (in via Terreni 5) VENERDI 15 APRILE ALLE 18 si inaugura la mostra personale di RAFFAELLA FORMENTI (Blog in maschera) e ANDREA LUSCHI (On stage) curata da Cristina Olivieri e dall’agenzia Cdcom arte e comunicazione, in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Livorno. Al centro della rassegna il tema della maschera.
“La mia idea di maschera da sempre è la parola – dice Raffaella Formenti - con la quale ci mostriamo o celiamo agli altri, costruendo il nostro esserci sul palcoscenico quotidiano. E la comunicazione virtuale è la nuova maschera contemporanea per reiventarsi e recitarsi nei differenti ruoliâ€. L’opera ''BLOG'' nasce un po' da questa riflessione sull’ effetto CHAT e sulla moda dei BLOG, i luoghi del raccontarsi virtuale che permettono di mascherarsi di parole. Mi sono immaginata un BLOG dandogli una forma, come una nebulizzata di colore sull’uomo invisibile che ne faccia percepire la presenzaâ€.
In mostra ci sarà questo duplice aspetto dell’idea di maschera: la maschera come superficie della conoscenza celata, nelle immagini STAMPixel che verranno proposte in monitor e a parete, e la reivenzione in concrezioni cartacee tridimensionali dell’atto dell’uomo del mascherarsi in virtuali coordinate di sé e nella ridondanza di parole.
Raffaella Formenti vive, lavora e parte da Brescia. Si diploma nell’89 all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano iniziando una costante presenza espositiva in mostre personali e collettive. Le sue opere sono ospitate in collezioni permanenti di importanti musei europei, come il Mart di Trento Rovereto, lo Stadtische kunsthalle di Mannheim in Germania, il Paksi Keptar museum di Paks in Ungheria.
“On stage†di Andrea Luschi è un’istallazione che cerca di portare sotto i riflettori il concetto di “vitaâ€, un concetto visto e vissuto sotto forma di rapporto sociale in funzione dei cambiamenti di umore, delle situazioni altalenanti, di diversi stati di necessità e imposizioni formali. Partendo dalla tematica pirandelliana della maschera il lavoro si articola in due parti:
La prima parte (Choose a mask) è composta da una serie di 8 dipinti a olio 50x70 che
rappresentano le diverse maschere (ritratti non completamente a fuoco sia per la continua evoluzione della materia, che per la volontà di scindere il concetto dalla rappresentazione formale della vicenda) che ognuno può indossare a seconda della necessità , sia personale che di rapporto interpersonale: saremo così di fronte a un bambino, un ragazzo, una vecchia… che assolveranno la funzione di strumento per relazionarsi con la seconda parte dell’ opera.
La seconda parte (Life show) è composta da uno spaccato di cubo, che ricorda e vuole mettere in scena un ipotetico palco, dove sono inserite tre figure sagomate nel legno che rappresentano le tre età di un uomo, dove la giovinezza e la vecchiaia sono in secondo piano rispetto all’ età matura per creare una sorta di parabola (ascensionale) della vita.
Risultato: il lavoro induce lo spettatore a prendere (metaforicamente) una maschera e a relazionarsi ad uno stereotipo di vita (del resto ci stiamo abituando) a seconda delle necessità e delle convenienze con tutti gli spunti e le contraddizioni che ne possono nascere.
Andrea Luschi è nato a Piombino 27 anni fa e attualmente vive e lavora a Livorno. Dopo aver seguito un corso di illustrazione (tre anni) alla Scuola di comics di Firenze, ha iniziato a esporre le sue opere in personali e collettive per gallerie e spazi pubblici.
Inaugurazione: venerdì 15 aprile, ore 18.00
Nuovo Teatro delle Commedie
via Terreni 5 - Livorno