L'opera xilografica. Dal Ritratto di Nietzsche, ai paesaggi della campagna laziale, dagli ex-libris alle composizioni di impronta classica, sino alle piu' recenti serie. L'artista si muove fra 'sacro' e profano, fra simboli e miti in un percorso singolare e ricco di suggestioni.
L’opera xilografica
Mito classico e influenze mitteleuropee, simbolismo e rigore formale: sono queste alcune delle caratteristiche della produzione xilografica di Francesco Parisi.
La mostra Francesco Parisi. L’opera xilografica che si inaugura il 16 aprile alle 18.30 presso La Conchiglia Libri e Arte (Roma, via dei Pianellari, 17) è l’occasione per vedere, raccolta insieme, una selezione dell’opera grafica di questo artista.
Dal Ritratto di Nietzsche (1999) ai paesaggi della campagna laziale liberamente ispirati al vedutismo di inizio Novecento (Torre di Sabaudia, 2001; Cerveteri, 2002), dagli ex-libris alle composizione di chiara impronta classica (Pan, 2001; Giovane Dioniso, Menade e Orfeo, 2002), sino ad arrivare alla più recente serie dedicata alle Estasi (2003), al Juda o alla misteriosa Notte Africana (Das unbenkannte Africa, 2004) Parisi si muove abilmente fra “sacro†e profano, fra simboli e miti in un percorso singolare e ricco di suggestioni.
Le scelte iconografiche ed i colti riferimenti letterari, brillantemente reinterpretati dall’artista, sono sostenuti dalla predilezione per una tecnica incisoria poco comune, la xilografia, praticata con rigore formale ed estrema perizia tecnica, con risultati di grande raffinatezza.
In concomitanza della mostra le Edizioni Officine Vereia hanno pubblicato il catalogo completo dell’opera grafica di Francesco Parisi, a cura di Arianna Mercanti, che si avvale dell’intervento critico di Maria Teresa Benedetti.
La mostra è allestita presso La Conchiglia Libri e Arte, nuovo spazio romano della nota casa editrice caprese, la cui produzione – in sintonia con le opere esposte in questa occasione – è caratterizzata da libri e storie che si possono anche definire “costruzioni mitico-letterarieâ€, accomunati dalla presenza di stratificazioni di racconti, storie, miti e descrizioni.
IL MITO DELLE ORIGINI E IL LINGUAGGIO DELL’ANIMA
«Beato colui che ha un buon demone
e conoscendo le iniziazioni degli dei
vive santamente e
introduce la sua anima nella schiera dionisiaca
infuriando sulle montagne».
Euripide, Baccanti
«Come il cervo inseguito cerca l’acqua in cui precipitarsi,
così bramavo di vivere in questi corpi nudi, lucidi,
in queste figure di Narciso e Proteo, di Perseo e Atteone,
desideravo scomparire in essi ed esprimermi con le loro parole».
Hugo von Hofmannsthal
La personalità di Francesco Parisi giovane dall’aspetto mite, dai gesti raccolti, dal lucido pensare, sottende una febbrile inquietudine, indizio di accesa tensione, ma anche di dominio di sé, di controllo di una fonda emozione.
Rispetto a tanta «creatività » sprovveduta o stanca, che inutilmente ci affatica, il suo lavoro emerge con forza, riflette una conoscenza sicura delle vicende storico- artistiche, una natura dedita a originali ma motivate predilezioni, fortemente permeata dal senso del sacro, attraversata da quella lucida «follia» concessa, secondo Platone (Fedro), «per dono divino».
La sua opera è stata attentamente indagata da esegeti precisi e appassionati, che ne hanno individuato suggestioni culturali, analogie iconografiche predilezioni formali: l’amore per il manierismo emiliano e toscano, per il simbolismo italiano e tedesco, per le Secessioni di Dresda e di Monaco, per una classicità rivissuta nei temi e nel segno, insieme a consonanze con gli xilografi italiani del Novecento.
Una situazione creativa non consueta, nutrita di componenti mitiche e misteriosofiche, avvertite come bellezza vitale, in grado di creare una attualità evocatrice, di dare impulso ad un atteggiamento catartico, che trasformi l’angoscia esistenziale in essenza estetica.
Il passato diviene sorgente del presente: risalendo ad esso si attinge il fondo dell’essere, si scopre quella realtà originaria, che consente di chiarire il divenire.
Carlo Fabrizio Carli ha opportunamente rilevato come l’artista riviva stati d’animo e attitudini spirituali in un contesto contemporaneo e come i nudi che egli dipinge possiedano le fisionomie dei giovani di oggi. Egli non insegue la perfezione asettica di una bellezza stereotipa, analogamente a Klinger, introduce elementi realistici in situazioni oniriche e simboliche.
Vivere il mito significa rendere attuali eventi ancestrali, penetrando in un mondo trasfigurato, affrontando una esperienza di natura religiosa.
E’ il tempo sacro: partire dal presente per ricercare l’inizio assoluto, riconoscere che l’uomo è quale è oggi perché una serie di avvenimenti esemplari è accaduta ab origine.
L’artista pone in atto un meccanismo dinamico nutrito di nostalgia, una carica creativa forte e in qualche modo altera, che ricorre al passato per affermare la propria identità .
Temi e personaggi del mito esistono quali realtà psichiche; come afferma James Hillman1 la psicologia del profondo si rivolge alla mitologia per comprendere noi stessi nel presente. Crea una via psichica, che diviene realtà vivente. Non possiamo toccare il mito senza che esso ci tocchi a sua volta. E’ la «tremenda passione» di cui parla Parisi, che fa irrompere una domanda essenziale, alimenta una strenua ricerca.
L’artista anima i suoi temi attraverso un sorprendente segno xilografico, segno dinamico, organico, vorticoso, dalle linee a fasci, che definiscono i muscoli, disegnano i corpi, incidono i volti. Mentre in pittura propone figure isolate, bloccate in uno spazio simbolico, intente in gesti silenziosi e sacrali.
Varie xilografie e trittici pittorici sono dedicati a Dioniso, il dio citato nell’effigie di Nietzsche, nella torsione di un braccio che schiaccia i serpenti, nel raccoglimento di un giovane volto femmineo, nell’icastico Passo di Toro.
Divinità arcaica e aspra, generalmente legata ad elementi orgiastici, non esibisce, in quest’ambito, lo scatenamento degli istinti, ma allude ad uno stato di intensa concentrazione. Una trasfigurazione dell’orgiasmo, analoga a quella colta da Nietzsche, quando nella prima fase della speculazione su Dioniso, aveva affermato che il dionisiaco è un istinto estetico2.
Le immagini, di Parisi, colte in atteggiamenti rituali, esprimono una rottura visionaria. un’estasi che diviene strumento liberatorio. Il posseduto da Dioniso vede ciò che solo gli iniziati possono vedere; all’apice dell’impeto erotico, si verifica una cesura, forse una lacerante intuizione sulla drammaticità dell’esistere.
Altrove l’artista adombra il mito di Pan, il cornuto demone meridiano dalle membra di capro, dall’oscura genealogia, come oscura è l’origine dell’istinto. Conoscersi significa individuare la presenza di Pan nelle caverne della nostra psiche. Ma perché il dio che rende pazzi possa guarire la nostra “folliaâ€, bisogna ritrovare quello che Hillman, chiama l’immaginaleâ€, un livello di percezione e di esperienza che rende familiari universi fantastici, che nutre, accresce ed elabora i motivi mitologici.
Maria Teresa Benedetti
Biografia
Francesco Parisi nasce a Roma nel 1972. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove segue il corso di pittura e realizza le prime incisioni prediligendo la tecnica xilografica. Conseguito il diploma accademico, nel 1995, tiene la sua prima personale di dipinti presso la galleria Guy di Parigi, città dove si trasferisce nel 1997. Sempre nella capitale francese allestisce due personali in cui compaiono alcune opere grafiche. Rientrato in Italia si dedica a cicli pittorici legati al mito di Dioniso e approfondisce la xilografia su legno di testa. Realizza nel 2000, su commissione del Comune di Roma un ritratto di Friederich Nietzsche e nel 2001, su invito della Galleria Gonnelli di Firenze, incide un ritratto a tre matrici di Arnold Böcklin in occasione delle celebrazioni del centenario della morte dell’artista svizzero. Nel 2002 ottiene una borsa di studio per l’incisione presso il Kultur-Institute Villa Romana Florenz (Firenze), la casa studio di Max Klinger, dove realizza opere che verranno esposte nella personale curata da Emanuele Bardazzi presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Cagliari.
I dipinti dedicati a Dioniso, presentati per la prima volta nel 2001 da Barbara Martusciello alla galleria Russo di Roma, sono esposti anche nel 2003 alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Ciampino, (a cura di Tiziana Dacchille e Carlo Fabrizio Carli) e nella mostra personale presso la galleria Muenchener Hausbau di Monaco nel 2004 (a cura di Knut Schweighofer). Parallelamente alla produzione pittorica e xilografica l’artista esegue pastelli sul tema del paesaggio romano che espone alla galleria Scalzi di Latina (2002) e alla galleria Russo di Roma (2004) con una presentazione di Fabio Benzi. Nel 2004 e nel 2005 è invitato a lavorare presso il Centre for the Graphic Arts Frans Masereel di Kasterlee. È autore di saggi e articoli sull’incisione. e ha curato la mostra L’oro e l’inchiostro. La prima guerra mondiale nelle incisioni del “Premio della Regina 1935 allestita nel 2004 presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Cagliari. Dal 2003 è docente di xilografia presso la Rome University of Fine Arts, Roma. Le sue xilografie sono stampate dalle Edizioni Novecento di Latina e dalle Edizioni Officine Vereia di Rignano Flaminio.
Vive e lavora a Roma.
Esposizioni Personali
1995 Galleria Guy, Paris
1996 Galleria Eralov, Roma
1997 Galleria Danae, Paris, a cura Dominique Egret
1998 Negroponto. Galleria Caillot, Paris, a cura di Fabia Pulcini
2001 Oli disegni e incisioni. Spazio Interno 9, Roma, a cura di Barbara. Martusciello
2002 Xilografie e opere su carta. Galleria Lydia Palumbo Scalzi, Latina, a cura di Guido Giuffré
2002 Xilografie. Galleria Comunale d’arte moderna e contemporanea, Cagliari, a cura di Emanuele Bardazzi
2002 Xilografie. Villa Romana Florenz, Studio Max Beckmann, Firenze
2003 Francesco Parisi. Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Ciampino, a cura di Carlo Fabrizio Carli e Tiziana Dacchille
2003 Francesco Parisi opera grafica. Galleria Russo, Roma, a cura di Francesca Franco
2004 Das Antlitz der Götter. Galerie Muenchener Hausbau, Muenchen, a cura di Knut Schweighofer
2004 Paesaggi e simboli. Galleria Russo, Roma, a cura di Fabio Benzi
2005 L’opera Xilografica. Mostra itinerante a cura di Arianna Mercanti. Galleria Edizioni la Conchiglia, Roma; Museo Aldo Ma nunzio, Bassiano (LT); Villa Romana Florenz, Firenze
Esposizioni Collettive
1996 Galleria Espace Primo, Parigi
2000 Galleria Lydia Palumbo Scalzi, Latina
2001 Cari artisti vicini e lontani. Museo delle Scuderie Aldobrandini, Frascati, a cura di Elio Rumma
2001 Premio Ferruccio Ferrazzi. Museo Comunale Emilio Greco, Sabaudia (LT), a cura di Carlo Fabrizio Carli
2001 Match. Incontro tra Artisti. Galleria F. Russo, Roma, a cura di Marco di Capua e Barbara Martusciello
2002 LIII Premio Michetti. Museo Michetti, Francavilla al Mare, a cura di Carlo Fabrizio Carli
2002 65th Annual exhibition of Society of Wood Engravers. Mostra itinerante, Londra, Bristol, Bideford, Oundle, Worthing
2003 XXX Premio Sulmona. Ex Convento di Santa Chiara, Sulmona, a cura di Carlo Fabrizio Carli
2003 II Premio Ferruccio Ferrazzi. Museo Comunale Emilio Greco, Sabaudia (LT), a cura di Carlo Fabrizio Carli
2004 Animal Farm. Galleria Mascherino, Roma, a cura di Barbara Martusciello
2004 L’uomo e la natura. Museo del Vittoriano, Roma, a cura di Carmine Siniscalco
2004 La favola di sempre. Galleria Lydia Palumbo Scalzi, Latina
2004 Repertorio degli incisori italiani. Gabinetto delle stampe, Bagnacavallo (RA)
2004 Nel segno della pittura. Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Termoli, a cura di Carlo Fabrizio Carli
2004 Vent’anni dopo. Galleria Russo, Roma
2004 Arte all’opera. Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Ciampino, a cura di Tiziana Dacchille
2004 III Biennale dell’incisione Italiana Contemporanea. Campobasso, a cura di Floriano de Santi e Giorgio Trentin
2005 II Premio Razzano. Museo del Sannio e Rocca dei Rettori, Benevento, a cura di Achille Pace e Carlo Fabrizio Carli
La mostra prosegue fra maggio e settembre in altre due prestigiose sedi: il Museo Aldo Manunzio di Bassiano (Latina) dal 25 maggio al 10 giugno 2005 e la Kuenstlerhaus Villa Romana Florenz a Firenze dal 16 al 30 settembre 2005.
Mostra e catalogo a cura di
Arianna Mercanti
Testo in catalogo di
Maria Teresa Benedetti
Inaugurazione: sabato 16 aprile alle 18.30
La Conchiglia Libri e Arte
via dei Pianellari 17 - Roma