Ugo Nicolo' e Irene Pittatore in collaborazione con Viviana Rossi. 10 installazioni sonore realizzate in consonanza con altrettante piccole prose, fruibili mediante stampe digitali sospese alle pareti. Le 'cartoline', costruite intorno al nucleo della mancanza e della privazione, si strutturano su una sottrazione dell'immagine, evocata e non offerta.
Una installazione di Ugo Nicolò e Irene Pittatore realizzata in collaborazione con Viviana Rossi.
La personale si aprirà con una performance che verrà riproposta il 22 aprile alle ore 21.00; l’installazione sarà visitabile sino al 30 aprile 2005.
Nelle ultime due settimane di aprile, le sale espositive del Machè ospiteranno dieci installazioni sonore (con postazioni d’ascolto individuali) realizzate in stretta consonanza con altrettante piccole prose in forma di messaggio, fruibili mediante stampe digitali sospese alle pareti.
Le "cartoline", costruite intorno al nucleo della mancanza e della privazione, si strutturano su una sottrazione dell’immagine, evocata e non offerta - inaccessibile a viste leggere - e su un dialogo teso e irriducibile con un destinatario muto, non più presente eppure debordante.
L’azione performativa, proposta per due serate, si incarica, per il lasso di tempo di un passaggio, di veicolare e restituire le suggestioni che hanno animato la composizione dei tracciati sonori e testuali, che vedono saldamente coordinati minimalismi elettronici, una sintassi acerba e petrosa, componenti ritmiche contemporanee e partiture per strumenti analogici.
Nel difetto d’occhi, sempre. "Postcards" è un’ostinazione di vista nel buio, una fibrillazione di figure d’un quotidiano sotterraneo e alterato data in assenza. Di questa amputazione portano il segno i pannelli sonori, dove l’emergenza del pensiero è coagulata in forma di frammento, chirurgico e inattuale.
La finzione è auspicata nella sua opposizione al falso (oltre che all’autentico) quale segnale di tempo sottratto al quotidiano e dedicato all’inutile che è il tempo dell’arte secondo Wilde.
Nelle sale dell’esposizione due corpi scont(r)ano dall’interno ostacoli all’azione, con espediente conservativo si tengono in vita. Il crinale è l’alter(n)ata credulità , un ponte fragile fra il rosso smaltato e amniotico ed un bianco estenuato in disidratate figure. Colori-forma portati addosso come una identità di eccedenze, più salda dello stesso lineamento.
Irene Pittatore
Dieci stampe a plotter 40X50 montate su pannelli in compensato, dieci lettori CD portatili con auricolari, un pesce rosso, una flebo con sostegno metallico, una vasca da bagno con piedini, due abiti di scena, farina, petali
Testi - Irene Pittatore
Suono - Ugo Nicolò
Con - Irene Pittatore, Viviana Rossi
Costumi - i.renéclaire
Trucco - Elena Mosca
Allestimento - Alma Gojak, Alma Pintol, Fulvio Rossi
Ringraziamo: Francesco Chiabotti per il contributo sonoro in "Bachi" (litania per chitarra e archetto), Adriana e Rino Lattanzio per il reperimento della strumentazione paramedica, Ilaria Manfredi per la consulenza grafica, Laura Coppo, Erika Stefanelli, Bruna Morra per il solido sostegno quotidiano.
Inaugurazione 19 Aprile'05 ore 18.30
Associazione Culturale achè
Via della Consolata 9/g
10122 Torino
lunedì/sabato 18.00-02.00