La mostra vuole porre l'accento sul Man Ray fotografo:"Dipingo quello che non può essere fotografato. Fotografo quello che non voglio dipingere"; l'inventore della solarizzazione, dei rayogrammi, il ritrattista inimitabile, che ci ha lasciato una galleria di personaggi fuori del comune, da James Joyce a Henri Matisse, ecc., ma anche tanti ritratti fotografici delle ballerine, cantanti e modelle del quartiere, che forniscono una ricca antologia del mondo cosmopolita e artistico che popola Parigi nel periodo tra le due guerre.
Femmes.
Saranno esposte 37 fotografie realizzate dall'artista negli anni Trenta, ritratti di donne attraenti come la pittrice Meret Oppenheim o Natasha e fotografie della serie "La mode au Congo" accanto ad alcune opere di grafica degli anni Settanta: "Les six masques voyants", "Anatoms", e "De l'origine des éspèces par voie de sélection irrationnelle".
Man Ray (Filadelfia, Pennsylvania 1890 - Parigi 1976) è sicuramente uno dei più straordinari artisti-inventori del Novecento, come testimoniano il suo cammino tra dadaismo e surrealismo e il suo lavoro creativo tra pittura, fotografia, assemblaggi, films e scrittura, sempre all'insegna della sperimentazione e del gioco intelligente e corrosivo.
La mostra vuole porre l'accento sul Man Ray fotografo:"Dipingo quello che non può essere fotografato. Fotografo quello che non voglio dipingere"; l'inventore della solarizzazione, dei rayogrammi, il ritrattista inimitabile, che ci ha lasciato una galleria di personaggi fuori del comune, da James Joyce a Henri Matisse, ecc., ma anche tanti ritratti fotografici delle ballerine, cantanti e modelle del quartiere, che forniscono una ricca antologia del mondo cosmopolita e artistico che popola Parigi nel periodo tra le due guerre.
Ed è qui a Parigi, che nel 1922, manipolando gli strumenti tradizionali della fotografia, crea i suoi primi "rayographs", una delle invenzioni più straordinarie del XX secolo, non tanto perché Man Ray fu il primo artista che si accostò a questa tecnica, quanto per i risultati eccezionali che riuscì ad ottenere con mezzi semplicissimi. Si tratta di un atto puramente surreale: Man Ray fotografa l'anima delle cose senza usare la macchina fotografica, è il mago della luce, è lo stregone di nuove forme fantastiche. Più tardi verranno le preziose ed eleganti solarizzazioni: altre immagini fotografiche ai confini della realtà .
Le opere esposte si possono vedere anche visitando il sito della galleria.
Catalogo:
Edizioni Galleria Patrizia Poggi, con un testo di Daniele Astrologo Abadal.
Orario:
dal martedì al venerdì, dalle 16 alle 19,30;
sabato, dalle 10,30 alle 12,30 o dalle 16 alle 19,30;
domenica e lunedì su appuntamento.
Ingresso gratuito.
Galleria d'arte Patrizia Poggi - via Argentario 21 - Ravenna - Tel. e Fax. 0544219898