Collettiva di 10 artisti. La mostra pone l'attenzione sul panorama artistico contemporaneo, mettendo in rilievo le varie correnti pittoriche, scultoree e fotografiche.
Collettive di 10 artisti
Domenica 15 maggio alle ore 20 ci sarà l'inaugurazione allo Star Hotel Savoia di
Trieste della seconda mostra concorso "La Rosa d. e-venti" denominata "Il sogno
dell'arte". La stessa è organizzata dall'associazione artistico culturale "Non solo Blu'" con il patrocinio del Comune e della Provincia di Gorizia. Con questa
seconda selezione a cui partecipano 10 artisti da tutte le regioni italiane,
L'Associazione pone l'attenzione sul vasto panorama artistico
contemporaneo, mettendo in rilievo le varie correnti pittoriche, scultoree e
fotografiche.
Le vedute assolate di Marcello Ursumando scaturiscono da una visione emotiva
immediata, che mantiene vivo il linguaggio calligrafico paesaggistico, mentre la
plasticità materica delle tele di Giuseppe Conte modifica la sperimentazione
straniante dalle forme ormai desuete,e svincolandosi dalla tradizione promuove
interrogativi concettuali.Mentre i corpi virtuali di Dino Marsan, quasi
espressioni di sensi cibernetici traducono in un alfabeto immaginifico le
coordinate di percezioni estemporanee; le figure di Giuseppe D'Ambrosio, cariche
di un'intensità misteriosa, ribadiscono la propria esperienza con modalitÃ
normative potenti racchiuse nella qualità degli sguardi immersi in un'attonità e
circostanziale vulnerabilità .L'essenzialità poetica di Aurelio Paoli che fotografa
porzioni di soggetti quotidiani riprendendoli in primo piano tanto da renderli
irriconoscibili e decontestualizzati si contrappone all'opulenza sensuale e ricca
delle opere di Francesco Cinelli che nella contaminazione dei vari materiali usati
forma ibridazioni affascinanti nel loro sperimentalismo. Sorprendenti e
provocatorie sculture scandiscono nel monocromatismo lo stile di Fabio Lucarelli,
dalle cui figure riemergono personalità dimenticate ma ancor inaspettate, similar
discorso ritroviamo nell'allegoria stilista di Silvano Spessot che con i suoi
moduli ripetitivi di omini dal volto vacuo racconta l'inquietante enigma
dell'esistenza umana, il suo passato e l'ombra del suo futuro. Sia nei quadri di
Salvatore Puddu il quale esprime la sua versione pittorica del disfacimento di una
realtà in disgregazione, soffermandosi sul simbolismo della piuma, delegata a
rappresentare la catarsi, sia nelle opere di Bruno Rogantini il quale invece usa
come simbolismo la tazza e l'orologio il discorso si fa sempre più
criptico,demolendo il contingente ed estrapolandone i significati che
ridefiniscono la rappresentazione individuale e sempre mutevole della storia nella
memoria del suo tempo.
Immagine: Dino Marsan, Clonation, 2005
Inaugurazione: domenica 15 maggio alle ore 20
Star Hotel Savoia
Trieste