Galleria Tempo & Arte
Andria (BT)
via Duca d'Aosta, 114
329 4166158
WEB
Valerio de Filippis
dal 20/5/2005 al 12/6/2005
329 4166158

Segnalato da

Hary Daqua



approfondimenti

Valerio de Filippis



 
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20/5/2005

Valerio de Filippis

Galleria Tempo & Arte, Andria (BT)

Il dolce naufragio. In mostra 15 tele in cui il pittore indaga nel mito ambiguo delle Sirene. Egli le raffigura quasi sempre viste di spalle o con il volto celato in immaginarie spiagge rosse, azzurre o bianche.


comunicato stampa

Il dolce naufragio

Presso la galleria Tempo & Arte, sita ad Andria (BA), Via Duca d’Aosta, 114 si inaugurerà sabato 21 maggio la personale dell’artista Valerio de Filippis, intitolata “Il dolce naufragio”. Saranno esposte circa 15 tele, frutto di una ricerca iniziata nel 2002, che vede il pittore indagare nel mito forse più ambiguo e indeterminato fra tutti quelli dell’antica Grecia, quello delle Sirene.

Storicamente soggetto a diverse interpretazioni artistiche, poetiche e letterarie nonché a molteplici stratificazioni culturali e ad una metamorfosi continua nel suo relazionarsi alle varie epoche, il mito delle Sirene, secondo la visione di Valerio de Filippis, viene anzitutto deprivato delle più comuni simbologie, ovvero quelle secondo cui esso rappresenti i pericoli del mare o i rischi di una perdizione carnale. L’artista, come punto d’avvio, relaziona il mito delle Sirene alla teoria neoplatonica dell’amore, per cui l’eros, non potendo giungere a compimento con l’unione carnale, viene ad essere sublimato in energia. L’uso costante del rosso, che tinge sabbie e cieli unitamente ad una tavolozza di colori comunque esuberanti, si pone dunque come la prova di tale energia nonchè metafora dello stesso eros.

Il significato al quale si giunge, attraverso l’analisi interpretativa delle composizioni, è riconducibile alla prassi filosofica della Conoscenza, per cui il canto delle Sirene altro non sarebbe che la metafora della rivelazione di una conoscenza totale, ma anche del fascino e della pericolosità di questa. Le Sirene dipinte da Valerio de Filippis sono quasi sempre viste di spalle o con il volto celato; ambientate in immaginarie spiagge rosse, azzurre o bianche di fronte ad acque a volte quiete altre volte tempestose, appaiono immerse in una malinconia metafisica, nell’attesa di qualcosa o di qualcuno. Spesso sono poste nei pressi di strane e misteriose fontane nel bel mezzo dell’oceano, all’incrocio dei venti, o su spiagge desolate. Occasionalmente compare la presenza umana, sotto forma di un guerriero greco che, fatalmente sedotto, abbandona le armi, rapito dal canto perturbante, rivelatore del senso della vita.

Le acque delle fontane si mescolano con quelle degli oceani, creando un paesaggio ove spazio e tempo sembrano sospesi e la suggestione che in definitiva si avverte è quella dello spaesamento, della perdita del sé come di ogni orientamento non solo spazio-temporale, ma anche interiore. La visione di queste opere è in grado di procurare sentimenti di purezza, di sublimazione dell’eros in energia vitale e conoscitiva, ponendosi nella migliore tradizione metafisica come una nuova poetica della bellezza e dell’elevazione. A.R. Daqua

Patrocinio del Comune di Andria - Assessorato alla Cultura

A cura della galleria: Tempo & Arte Dir. artistico Giuseppe Campanale

Vernissage: sabato 21 maggio 2005 alle ore 19,30

Galleria Tempo & Arte
Via Duca d’Aosta, 114 - Andria

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