Sculture. Nella filosofia plastica dell'artista c'e' un solo archetipo: la lotta. I suoi personaggi avvinghiati, prigionieri della materia, indicano il suo totale coinvolgimento nelle vicende storiche dell'umanita' del suo tempo.
Mostra personale
Nato nel 1925 a Ravenna e ivi scomparso nel 1966 ad appena 41 anni, Giordano Bittante è uno dei più interessanti scultori romagnoli del ‘900.
Attivissimo dal 1949 al 1961, docente all’Accademia di Belle Arti di Ravenna dove si era formato, ottenne significativi riconoscimenti in Italia e all’estero.
Oggi, questa mostra da un lato intende onorare la memoria di Giordano Bittante a 80 anni dalla nascita e dall’altro offre l’occasione per mettere a fuoco la forte personalità dell’artista. E la sua originalità .
Colpisce nella poetica di Giordano Bittante il fatto che non vuole piacere e non gli piace piacere. E così abolisce ogni fronzolo e decorativismo e quanto non è necessario alla scarna essenzialità del messaggio. A dirci che l’artista può essere geniale senza essere sleale.
Colpisce nella sua filosofia plastica il ritorno ossessivo di un solo archetipo: la lotta.
Che siano in rame o in gesso o in legno o in argilla o in altro materiale, i suoi “Lottatoriâ€, le sue “Battaglieâ€, i suoi “Paesaggi di rovine anticheâ€, i suoi “Amplessiâ€, i suoi personaggi avvinghiati prigionieri della cattività della materia, ci indicano il suo totale coinvolgimento emotivo ed esistenziale nelle vicende storiche dell’umanità del suo tempo.
La vocazione alla contemporaneità lo spinge a rifiutare ogni scuola e ogni tradizione. Anche contemporanea. Se per uno scultore ravennate può essere più semplice liberarsi dei maestri (a Ravenna la “tradizione della scultura†è storicamente assai più flebile della “tradizione della pittura†e inizia forse solo nell’ottocento con Gaetano Monti ed Enrico Pazzi), Giordano Bittante si libera subito in verità di tutta l’esperienza artistica del novecento che pure ha respirato a pieni polmoni. L’incompiutezza programmata di tutte le sue opere sembra quasi dover ricordare ogni giorno, all’artista stesso innanzitutto, l’impossibilità dell’arte.
Catalogo (Edizioni del Girasole) in galleria.
A cura di Ivan Simonini
Inaugurazione: Sabato 21 maggio 2005 alle ore 18
Artestudio Sumithra
via Pasolini, 45 - Ravenna
Orari: da martedì a venerdì dalle 17,30 alle 19,30 - sabato dalle 10,30 alle 12,30. Altri giorni e altri orari per appuntamento.