Opere e video 1946-2000. L'artista manifesta un grande entusiasmo verso le operazioni meccaniche in contrapposizione ai metodi organici, attraverso opere realizzate con degli schizzi di vernice dalla rottura delle bottiglie di vetro o fatte con un colpo di cannone costruito artigianalmente e usando acetilene per sparare il colore.
Opere e Video 1946-2000
Saranno presentate al pubblico opere dagli anni 50 fino alle più recenti produzioni contemporanee e una serie di importanti documenti video sullìattività artistica e performativa del maestro.
Durante il vernissage al quale presenzierà lìartista verrà presentata una ììmicro-operaìì frutto della collaborazione artistica con il professor Susumo Sugiyama.
Per lìoccasione lìartista Sumi Yasuo conosciuto come uno degli Action Painter che rappresentano il movimento Gutai nel mondo, realizzerà unìopera pittorica, attraverso una spettacolare e coinvolgente performance dal vivo con oggetti e colori.
Si ringrazia per la preziosa collaborazione e il sostegno logistico: Banca Popolare dellìEmilia Romagna e Assicurazioni Generali.
SHOZO SHIMAMOTO
-1928 Nasce a Osaka
-1954 Come membro fondatore dellìassociazione per lìarte concreta Gutai, propone il nome Gutai e partecipa in seguito alle piu' importanti mostre Gutai
-1955 Alla prima esposizione artistica del Gutai espone lìopera sperimentale "Camminate qui sopra"
-1956 In occasione dellìesposizione esterna dellìopera realizzata con il cannone, propone come nuova tecnica il lancio di bottiglie piene di colore, tecnica che verrà poi presentata a La Biennale di Venezia del 1993
-1957 Presentazione di un video artistico dìavanguardia in una mostra Gutai su palcoscenico. Fa proiettare contemporaneamente due diverse pellicole realizzate da lui stesso. La prima opera acustica pionieristica realizzata nellìambito della Music Concrete giapponese, viene acquisita dal Pompidou Center
-1970 Produttore artistico per piu' di mille spose allìEXPO
-1976 Partecipa al vastissimo progetto Mail Art, iniziato in realtà negli anni ì60, che ha visto impegnati 60 Paesi con una fitta rete di 8000 linee di scambio in tutto il mondo.
-1992 Parallelamente allìattivitaì letteraria si assume il ruolo di presidente dellìassociazione di artisti portatori di handicap, realizzando il primo progetto su larga scala di esibizioni di artisti portatori di handicap. Viene intervistato sul piu' importante giornale giapponese "Mainichi Shinbun" con la sorella del presidente Kennedy
-1993 Invitato a La Biennale di Venezia come membro del Gutai
-1996 Per le sue attivitaì pacifiste dopo lìincontro in Giappone con il fisico nucleare Bern Porter, che ha messo a punto la bomba nucleare sganciata su Hiroshima, viene proposto come candidato al premio Nobel per la pace
-1997 La sua foto viene riportata sullìArt History edito dalla America Albums come unico artista giapponese dopo la restaurazione Meiji
-1998 Viene scelto come come uno dei quattro piuì grandi artisti del mondo del dopoguerra, assieme a Pollock, John Cage e Lucio Fontana, per unìesposizione al MOCA in America
-1999 Viene invitato nuovamente a La Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono
-2000 Pubblicizza una collaborazione artistica su vasta scala in Francia, sponsorizzata dal Museo Felissimo e lìopera realizzata viene esposta a Parigi (Unesco). A Nishinomiya Yacht Harbour inizia lìopera "Dimostrazione di Pace", che sarà monumento del luogo per 100 anni
-2001 Invitato al Japan Year di Londra. Alcune opere vengono acquisite dal Tate Modern (prima collezione non occidentale)
-2003 Invitato a La Biennale di Venezia (Extra 50)
-2004 Performance con un elicottero come pre-evento in vista della successiva Biennale di Venezia. Mostra personale temporanea alla Galleria Internazionale dìArte Moderna Caì Pesaro di Venezia e performance "Nyotaku". Tre delle opere realizzate nellìoccasione vengono acquisite.
-2005 Performance e mostra personale a Trevi. Realizzazione ed esposizione dellìopera piuì piccolo del mondo, realizzata mediante la nanotecnologia fornita dallìUniversità Ritsumeikan di Kyoto, creando unìimmagine sulla punta delle setole di uno spazzolino
COLLEZZIONI
In Giappone:
Museo dìArte Contemporanea di Tokyo, Museo dìArte di Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo dìArte di Hyogo, Museo dìArte Moderna di Osaka, Museo di Nara, Museo dìArte di Takamatsu, Museo dìArte di Ashiya, Museo dìArte di Miyagi, Museo dìArte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo dìArte Contemporanea di Osaka, etc.
Allìestero:
Tate Modern (Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna di Roma, Art Center di Milano, Paris Gallery, Mail Art Museum (Berna, Svizzera), Galleria Internazionale di Arte Moderna Caì Pesaro, etc.
Attualmente Professore alla Kyoto Educational University
Professore alla Takarazuka University of Art and Design
Presidente della Able Art Japan
TESTIMONIANZE
Lìarte del caso
Quando si parla dellìarte casuale, in genere si intende lo scegliere tra le opera realizzate casualmente, le forme e i colori piu' gradevoli. Tuttavia non è così. Si tratta invece della scelta dei lavori con le forme e i colori peggiori. è da questi che nasce la fusione di nuove forme e colori. Per realizzare cio' è necessario un grande impegno, ma da questo nascerà poi una nuova arte. Scegliendo tra le opere realizzate casualmente solo quelle dalle tinte e dalla forma piu' piacevole, queste appassiranno ben presto, e diventeranno subito vecchie.
Shozo SHIMAMOTO
Nano-networking
Nel 1967 è iniziato il progetto "Mail Art" che vede impegnati artisti da tutto il mondo. Già nel 1970 è stato registrato un network di 8000 mail-art scambiate in circa 60 Paesi. Con tale network ritengo sia stata scoperta una nuova forma di arte.
Ora ho in progetto di creare dei lavori sulla punta delle "setole" di uno spazzolino. Questi lavori saranno non solo miei ma anche di miei amici. La realizzazione avverrà usando la nanotecnologia fornita dal professor Susumu SUGIYAMA dellìUniversità Ritsumeikan di Kyoto, che inciderà i lavori di molti artisti. Da questo nuovo network nascerà ancora unìarte nuova.
Shozo SHIMAMOTO
Buchi
Shozo Shimamoto attorno al 1950 ha realizzato una serie di opere aprendo uno squarcio sulla superficie della pittura. Anche queste opere, piu' che un risultato di una attenta riflessione come quella dei vari esperimenti del primo periodo Gutai, sono nate piuttosto come il risultato di un'azione casuale. Al tempo, per risparmiare sui materiali, Shimamoto usava come base carta di giornali incollati, pero' un giorno per errore finì con l'aprire un buco su quella superficie di qualità scadente. D'istinto Shimamoto voleva stracciare l'opera ma, accorgendosi che si trattava comunque di un'espressione, fu altamente apprezzato dal maestro Jiro Yoshihara quando gliela presento'. è interessante notare come, circa nello stesso periodo in Italia, Fontana partendo dai tentativi di aprire dei fori sulla tela successivamente cercava di raffinare sempre piu' la plasticità del taglio nella tela, producendo opere basate su questo concetto per tutta la vita. Shimamoto invece si spostava ben presto sull'action painting basato su un concetto completamente diverso. Questo fatto che apporta un'abbondanza di creatività nel primo periodo Gutai, puo' far pensare che le opere di Shimamoto, il quale non pensa affatto a migliorare la plasticità , siano di gran lunga piu' ricche di intensità rispetto a quelle di Fontana.
Shinichiro OSAKI - TRACES Body and Idea in Contemporary Art, 2004
Allo stesso modo e nello stesso tempo degli esperimenti di Fontana in Italia, Shozo Shimamoto ha realizzato la sua serie pionieristica personale di fori (circa 1949-1952). Shimamoto ha cominciato umilmente questa serie sperimentale di opere partendo dall'aver incollato carta di giornali, inizialmente per caso, poi con estremo orgoglio. Shimamoto stende prima il colore sulla superficie creata incollando minuziosamente i giornali, per poi fare uno schizzo e infine aprire il buco. Possiamo vedere una somiglianza con la tradizione giapponese di incollare carta come nello shoji (pannello di carta usata nelle porte scorrevoli giapponesi). Come il primo taglio di Fontana, allo stesso modo degli esperimenti artistici in gran parte nati per caso, una cosa accidentale viene ripetuta fino a diventare un modo formale, invade la superficie del quadro, si interrompe e con essa anche si fissa anche la personalità dell'artista.
Paul Simmel -Out of Action
Nel primo periodo Gutai Shozo Shimamoto realizza diverse performance di action painting. Queste non trovano eguali in quanto a intensità vista come raggiungimento di un evento momentaneo. Ad esempio, alcune opere sono state realizzate lanciando bottiglie inizialmente riempite di colori su una o piu' tele stese diagonalmente sul terreno o su superfici convesse, e mettendo talvolta delle pietre sulla tela verso le quali vengono indirizzate le bottiglie per orientare il colore e i frammenti di vetro. Si puo' vedere una connessione con i "Breaking through Paper" (Tokyu kaiga) di Saburo Murakami ma le opere di Shimamoto, grazie alla violenza espressa dal materiale in frantumi, presentano un contrasto assente nelle opere monocromatiche di Murakami. Inoltre l'action painting di Shimamoto puo' essere considerato come un tentativo di fermare l'esplosione istantanea stando il piu' distante possibile dalla tela, in contrasto con Kazuo Shiraga che cerca il contatto tra corpo e tela. Disegnare in un istante, introdurre il tempo nella superficie, è un modo per andare oltre anche le pitture di Mondrian, considerate l'astrattismo estremo e insuperabile. Shimamoto ebbe questa idea guardando l'aspetto calligrafico dei caratteri del maestro buddista Nantenbo nel tempio Kaiseiji a Nishinomiya.
Shinichiro OSAKI -TRACES Body and Idea in Contemporary Art", 2004
Ci si stupisce di fronte alla formazione di uno spazio fin prima esterno alla nostra esperienza, uno spazio creato nel momento della fusione della natura individuale dell'artista con i materiali scelti, in un evento automatico. L'automatismo va inevitabilmente oltre l'immagine dell'autore. Abbiamo sofferto per trovare il nostro modo personale di creare lo spazio, piuttosto che affidarci all'immagine. Shimamoto continua per diversi anni a manifestare un grande entusiasmo verso le operazioni meccaniche in contrapposizione ai metodi organici di Shiraga. Le opere realizzate con degli schizzi di vernice dalla rottura delle bottiglie di vetro o le opere fatte con un colpo di cannone costruito artigianalmente e usando acetilene per sparare il colore, portano la freschezza di una nuova boccata d'aria.
Immagine: Lancio di bottiglia - Osaka 1990
Inaugurazione: venerdì 27 maggio 2005 alle ore 19,00
Atelier 25
via V. Monti - Reggio Emilia