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Yaya Miwell Trespidi
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26/5/2005

Yaya Miwell Trespidi

Associazione Culturale Yaonde, Milano

L'Inconscio Cinetico. Dipingere e' tracciare sentieri di percezione, richiamo all'azione in un suono tribale. Al di fuori di ogni recinto mentale, di ogni logica quadrata, l'artista ama le curve e le dipinge.


comunicato stampa

L'Inconscio Cinetico

La pittura di Yaya Miwell Trespidi.
Dipingere è tracciare sentieri di percezione, richiamo all'azione in un suono tribale. Al di fuori di ogni recinto mentale, di ogni logica quadrata, l'artista ama le curve e le dipinge. Da ciò viene la pittura dell'Inconscio Cinetico, danza tribale che traccia profili dinamici, onda che tutto muove e richiama altra onda, sinuosità è sensualità, mare al tramonto in cui non è mai ora di affogare.La sensualità che ispira il ritmo di un ondeggiare infinito, trasforma i punti e le pennellate in curve, onde e sentieri che richiamano l'infinito sempre a nuova danza. Danziamo sempre, altrove, con amore.

L' autore si appella a strutture primarie, chiede l'aiuto della natura,genuina ed essenziale. L'istinto naturale di rivolgersi all' altro, di comunicare è castrato ormai da sovrastrutture e formalità incatenanti. L'azione artistica deve essere viatico per inerpicarsi sul sentiero di montagna, lasciando a valle gli abbagli abbindolatori del progresso fasullo, croce e delizia di un pensiero riflessivo divorante che ci ha fatto perdere il contatto armonico con la natura sovrana, privandoci della genuinità del rapporto immediato con gli altri e noi stessi. Occorre scaraventare nel primo crepaccio le sovrastrutture sedimentatesi sulle spalle, sciacquare via dagli occhi la patina oscuratrice e deformante dell'artefazione forzata ,purificarsi riunendo il battito del cuore a quello tribale della natura. Gli uomini sono fratelli degli animali,devoti beneficiari del mondo vegetale che ci sostiene entrambi, permeiamoci della semplicità che ci appartiene.Accediamo insieme alla visione naturale del suono primigenio dell'azione immediata, gratificazione collettiva e contemporaneamente strumento stesso per perdurare in una condizione di vita reale. Godiamo della nostra essenza grazie ad essa. (P. Bracco)

Un espressionista cerca, soprattutto, di esprimere sé stesso [...]. [Un espressionista rifiuta] la percezione immediata e crea in base a strutture psichiche più complesse... Le impressioni e le immagini mentali passano attraverso la sua anima come attraverso un filtro che le depura da tutte le caratteristiche immanenti per arrivare alla loro essenza [e] vengono assorbite e condensate in forme più generali, in tipi, che [l'artista] trascrive attraverso semplici formule abbreviate e simboli." (Gordon)

Inaugurazione: venerdì 27 maggio dalle h 18

Yaonde Spazio d'Arte
Via Gaudenzio Ferrari 12 – 20123 Milano
Zona Ticinese-Tram 3 .14 MM 2 (Porta Genova)
h 17 - 21

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