L'Inconscio Cinetico. Dipingere e' tracciare sentieri di percezione, richiamo all'azione in un suono tribale. Al di fuori di ogni recinto mentale, di ogni logica quadrata, l'artista ama le curve e le dipinge.
L'Inconscio Cinetico
La pittura di Yaya Miwell Trespidi.
Dipingere è tracciare sentieri di percezione, richiamo all'azione in
un suono tribale. Al di fuori di ogni recinto mentale, di ogni logica
quadrata, l'artista ama le curve e le dipinge.
Da ciò viene la pittura dell'Inconscio Cinetico, danza tribale che
traccia profili dinamici, onda che tutto muove e richiama altra onda,
sinuosità è sensualità , mare al tramonto in cui non è mai ora di
affogare.La sensualità che ispira il ritmo di un ondeggiare infinito,
trasforma i punti e le pennellate in curve, onde e sentieri che
richiamano l'infinito sempre a nuova danza. Danziamo sempre, altrove,
con amore.
L' autore si appella a strutture primarie, chiede l'aiuto della
natura,genuina ed essenziale. L'istinto naturale di rivolgersi all'
altro, di comunicare è castrato ormai da sovrastrutture e formalitÃ
incatenanti.
L'azione artistica deve essere viatico per inerpicarsi sul sentiero di
montagna, lasciando a valle gli abbagli abbindolatori del progresso
fasullo, croce e delizia di un pensiero riflessivo divorante che ci ha
fatto perdere il contatto armonico con la natura sovrana, privandoci
della genuinità del rapporto immediato con gli altri e noi stessi.
Occorre scaraventare nel primo crepaccio le sovrastrutture
sedimentatesi sulle spalle, sciacquare via dagli occhi la patina
oscuratrice e deformante dell'artefazione forzata ,purificarsi
riunendo il battito del cuore a quello tribale della natura. Gli
uomini sono fratelli degli animali,devoti beneficiari del mondo
vegetale che ci sostiene entrambi, permeiamoci della semplicità che ci
appartiene.Accediamo insieme alla visione naturale del suono
primigenio dell'azione immediata, gratificazione collettiva e
contemporaneamente strumento stesso per perdurare in una condizione
di vita reale. Godiamo della nostra essenza grazie ad essa.
(P. Bracco)
Un espressionista cerca, soprattutto, di esprimere sé stesso [...].
[Un espressionista rifiuta] la percezione immediata e crea in base a
strutture psichiche più complesse... Le impressioni e le immagini
mentali passano attraverso la sua anima come attraverso un filtro che
le depura da tutte le caratteristiche immanenti per arrivare alla loro
essenza [e] vengono assorbite e condensate in forme più generali, in
tipi, che [l'artista] trascrive attraverso semplici formule abbreviate
e simboli." (Gordon)
Inaugurazione: venerdì 27 maggio dalle h 18
Yaonde Spazio d'Arte
Via Gaudenzio Ferrari 12 – 20123 Milano
Zona Ticinese-Tram 3 .14 MM 2 (Porta Genova)
h 17 - 21