Korean Feelings. Le sculture di Song Hyun-ho sono rappresentazioni di percorsi in cui l'artista da corpo al proprio immaginario in un ordine cronologico e mentale. Choi Ji-Hoan esprime il complicato fenomeno umano dei sogni, rappresentazione della parte piu' nascosta dell'Io.
Korean Feelings
Song Hyun-ho nasce nel 1974 a Bu-San in Corea del Sud, si laurea al Department of Art Dong-a National University nel 2001. Partecipa ad esposizioni nazionali ed
internazionali.
Choi Ji - Hoan si laurea in scultura all' Kyong-Sang National University, Corea del
Sud. Vive e lavora in Italia. Partecipa sia a collettive sia a concorsi in Italia ed
in Corea.
Riflessioni di, Nello Taietti ed Erica Di Garbo Santolo
Le sculture di Song Hyun-ho sono rappresentazioni di percorsi in cui l'artista da
corpo al proprio immaginario in un ordine cronologico e mentale di grande interesse.
Quelle di Song Hyun-ho sono forme nate nel marmo attraverso elementi, pensieri,
frammenti di ricordi poetici, della propria infanzia e delle sue origini. L'artista
con le sue opere cerca una dimensione affettiva proiettata nel passato, presente e
futuro con un concetto, per i coreani, molto sentito che è quello della famiglia, in
cui l'interno e l'esterno, lontananza -vicinanza, separazione-unione, diventano gli
stilemi delle sue sculture evocative di ricordi ma anche di certezze ideali, rivolte
verso il futuro. Dove i suoi oggetti, personaggi, forme, diventano elementi leggeri,
sospesi che sembrano invocare un silenzio che a sua volta evoca racconti ora
lontani, ora vicini, dove la vena lirica alimenta gli spunti creativi, ordinati con
rigore ma al tempo stesso con passione diventando narrativa nella pratica scultorea.
Choi Ji-Hoan in queste sue opere "raccoglie la sfida" per esprimere il complicato
fenomeno umano dei sogni, rappresentazione della parte più nascosta dell'Io,
quell'Es Freudiano luogo del desiderio, molla dell'esistenza.
Quest'ultimo tende a farsi realtà in una sorta di sintesi cosmica delle antinomie
rivelata nel linguaggio e nel pensiero.
L'artista riprende in parte la filosofia di Freud la cui scoperta dell'inconscio
rimanda alla scoperta della pluralità del soggetto realizzato nella fattispecie
nell'opera dalla bianca materia marmorea.
Si può anche appurare come dal linguaggio espressivo dell'artista nasca la
"RIVOLUZIONE" che invece nell'opera dal manto nero si concretizza in una visione
onirica legata al tema del tempo.
Inaugurazione: Giovedì 2 Giugno 2005, ore 18.00-21.00
Milarte
Via Solferino, 42 - Milano
Orari: Martedì - Sabato ore 15.00-19.00