Cari signori, un'opera complessa e stratificata, che fa uso di diversi codici espressivi. Come si legge nel libro-catalogo Marcamenti di recente pubblicazione, ''Tutti i lavori dell'artista partono da una relazione diretta con un luogo che, quando identificato come soggetto di un possibile lavoro, viene vissuto, praticato, attraversato documentato'' (Emanuela De Cecco).
Antonio Rovaldi (Parma 1975) espone alla galleria Monitor il suo ultimo lavoro dal
titolo Cari Signori,.
Come si legge nel libro-catalogo Marcamenti di recente pubblicazione, "tutti i
lavori dell'artista partono da una relazione diretta con un luogo che, quando
identificato come soggetto di un possibile lavoro, viene vissuto, praticato,
attraversato, documentato" (Emanuela De Cecco).
Il contesto sociale e culturale, l'ambiente di appartenenza, l'individuo, lo stesso
paesaggio che lo circonda sono infatti elementi imprescindibili per la ricerca di
Rovaldi, che per lo spazio della galleria ha scelto di presentare un'opera complessa
e stratificata, che fa sapientemente uso di più linguaggi e codici espressivi.
Un'alternanza lenta di interni-soglia di palazzi milanesi e uomini in paltò colti di
spalle nella loro anonimità , si snoda attraverso un percorso notturno per le strade
della città . Le immagini, che alternandosi, scandiscono il tempo, diventano momento
di sosta durante un attraversamento, che da fisico si fa mentale. Sono immagini
prive di riferimento, se per non lo stile architettonico che le contraddistingue:
non specificato il luogo, la via, la loro connotazione topografica precisa. Alcune
frasi si alternano alle immagini in un dialogo continuo di assonanze e dissonanze.
L'esperienza fisica dell'attraversamento, che all'inizio sembra concedere una via
d'uscita, si trasforma in una sorta di psichedelia dello sguardo, dove le linee
architettoniche sono il pretesto per portare in un luogo aldilà del vissuto
presente. Un piccolo autoritratto, quasi icona kitch dell'oggetto da museo fa da
contraltare alle immagini, che seguono non una reale topografia ma un perdersi per
perdersi, unendosi ad un movimento circolare che esemplifica un continuo e perpetuo
vagare che porta al collasso, e quindi ad una nuova genesi.
Antonio Rovaldi (Parma 1976) vive a Milano.
Tra le sue recenti partecipazioni: Marcamenti, a cura di Davide Ferri, Museo
dell'arredo contemporaneo, Russi (Ravenna); Tracce di un seminario, a cura di
Roberto Pinto, Giacinto di Pietrantonio, ViaFarini/Careof, Milano 2005; On air,
video in onda dall'Italia, a cura di Andrea Bruciati, Antonella Crippa, Galleria
Civica di Monfalcone 2004; Our Personal Vision, a cura di Paola Capata, Futura,
Centro per l'arte contemporanea, Praga 2004.
Opening: 6 giugno 2005 ore 18.30
Galleria Monitor video&contemporary art
viale delle Mura Aurelie (S. Pietro) 19 00165 Roma
La galleria è aperta dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 20.00 o su appuntamento