Le ceneri di Gramsci. Nuova installazione site specific. La riflessione sui contrasti che definiscono la societa' e la possibilita' dell'arte di persuadere e condurre ad un cambiamento sono al centro del suo lavoro, egli affronta temi legati all'attualita' e all'informazione con opere fotografiche e installazioni. Le ceneri di Gramsci e' un omaggio alla poesia di Pasolini, in cui fotografia, movimento e luce, si ritrovano uniti da un modello di architettura
Lo Studio Miscetti presenta una nuova installazione di Alfredo Jaar,
concepita appositamente per
lo spazio, dal titolo Le ceneri di Gramsci.
Alfredo Jaar, nato nel 1956 a Santiago del Cile, dove si è formato come
architetto e regista, risiede
e lavora a New York, città in cui si è trasferito nel 1982.
Jaar è stato invitato a numerose esposizioni internazionali, fra cui la
Biennale di Parigi del 1982, la Biennale
di Venezia del 1986, quella di Sao Paulo del 1987, Johannesburg e Sydney
(1990), Istanbul e Kwangju (1995),
e due edizioni di Documenta a Kassel, Documenta 8 nel 1987 e Documenta 11
nel 2002.
La riflessione sui contrasti che definiscono la società e la possibilitÃ
dell'arte di persuadere e condurre
ad un cambiamento sono al centro del lavoro di Alfredo Jaar che, con grande
rigore e coerenza,
ha sempre affrontato temi legati all'attualità e all'informazione con i suoi
lavori fotografici ed installativi.
Da tempo Antonio Gramsci è un'importante figura di riferimento nel lavoro
di Jaar: le opere e il costante impegno nel testimoniare e difendere le
proprie idee con i suoi scritti dal carcere, tradotti e diffusi in tutto
il mondo, hanno influenzato l'opera dell'artista tanto da condurlo
all'ideazione di un ciclo di opere
che costituiscono La trilogia di Gramsci, di cui il lavoro qui presentato
costituisce l'atto finale.
La trilogia, come tutti i lavori di Jaar, si sviluppa sulla base di
un'esperienza personale vissuta a Roma:
la visita al Cimitero cattolico, dove è seppellito Gramsci, proseguita con
una passeggiata nella cittÃ
dove l'artista si trova coinvolto in un'imponente manifestazione per la
pace. Da qui la realizzazione
di un lavoro fotografico ed installativo dal titolo Infinite cell,
presentato, come prima parte della trilogia
nel dicembre del 2004 dalla galleria Lia Rumma a Milano.
La trilogia è completata dalla grande installazione Che cento fiori
sboccino, appositamente concepita
per il MACRO di Roma, dove sarà presentata dal 7 giugno a cura di Dobrila
Denegri.
La scelta del titolo, Le ceneri di Gramsci, è un chiaro omaggio alla poesia
di Pier Paolo Pasolini, il grande artista e uomo di pensiero che continua
ad essere non solo per Jaar occasione di riflessione ed esempio
di coerenza etica ed intellettuale.
Le ceneri di Gramsci è un lavoro in cui fotografia, movimento e luce,
elemento fondamentale e ricorrente nelle opere di Jaar, si ritrovano uniti
da un modello di architettura, che diventa una metafora, quasi una
proiezione di quel mondo nuovo inseguito e profetizzato dai due
intellettuali presi come saldi riferimenti dall'artista. La foto
dell'esplosione di una stella, che si riflette in un gioco di specchi in
movimento continuo e ripetuto, rimanda al potere evocativo delle parole e
dei pensieri audaci, che superano gli ostacoli spazio temporali e
s'impongono in maniera folgorante, decisi a perseverare nel tempo.
Gramsci è uno dei più acuti e illuminanti intellettuali dei nostri tempi
bui. Il suo pensiero politico radicale
e la sua formidabile analisi culturale sono oggi a mio parere più necessari
che mai per affrontare il nuovo fascismo che incombe sul nostro XXI secolo.
Questi progetti sono anche un modesto omaggio a Pier Paolo Pasolini, un
artista incomparabile che ammiro enormemente e la cui produzione culturale
rappresenta un vero e proprio modello di resistenza.
I film, le poesie e gli scritti critici di Pasolini ci offrono
un'applicazione pratica chiara e coinvolgente dei concetti radicali di
Gramsci.
Di fronte a tanto fulgore posso solo citare Giuseppe Ungaretti, uno dei miei
poeti preferiti:
"M'illumino/ d'immenso". Alfredo Jaar, Roma, maggio 2005
La mostra è realizzata in collaborazione con la Galleria Lia Rumma.
La mostra Che cento fiori sboccino di Alfredo Jaar, a cura di Dobrila
Denegri, catalogo Electa,
è visitabile presso il Macro, via Reggio Emilia, dal 7 giugno fino a
settembre 2005.
Dal 30 giugno al 21 luglio 2005 Alfredo Jaar sarà Visiting Professor alla
Fondazione Ratti di Como
(catalogo Charta), mentre alla Biennale di Venezia sarà presentato il libro,
edizioni Charta,
This Fire This Time, Public interventions 1979-2005, che raccoglie tutti i
progetti pubblici dell'artista Per ulteriori informazioni sull'attività e i
progetti di Alfredo Jaar: http://www.alfredojaar.net
Inaugurazione: mercoledì 8 giugno 2005 ore 19.00
Studio Stefania Miscetti
via delle Mantellate 14 Roma
orario: fino al 15 luglio, da lunedì a venerdì ore 16
dal 15 settembre, da martedì a sabato ore 16