Personal Living Space. Installazione in movimento di grandi dimensioni che funge da incubatrice delle aspirazioni psicologiche dell'artista, elimina la consapevolezza dello scorrere del tempo e stempera le angosce del mondo esterno aprendo uno spiraglio per un rifugio sicuro. Dai pilastri si sollevano fili che si appoggiano sulla pelle dei passanti
51.Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia
Personal Living Space
Curatore: Jackie Winsor
Co-curatori: Arwa Seifeddine, Lynn Del Sol
Marya Kazoun, artista libano-canadese, che attualmente vive a New York, partecipa
per la prima volta alla Esposizione Internazionale d'Arte – la Biennale di Venezia
con il progetto ''Personal Living Space'': un'installazione in movimento di
proporzioni straordinarie che rapirà i sensi e stimolerà la mente.
L'installazione, basata sull'idea centrale di uno spazio privato e personale, è
radicata in una visione trascendentale emozionale che si sviluppa dall'interno
all'esterno. "Personal Living Space" funge da incubatrice delle aspirazioni
psicologiche della Kazoun: elimina la consapevolezza dello scorrere del tempo e
stempera le angosce del mondo esterno aprendo uno spiraglio per un rifugio sicuro.
Dai pilastri, insieme ad anelli giganteschi sospesi nello spazio, si sollevano lievi
dalle tele i fili che si attaccano sulla pelle di chiunque passi o si soffermi a
guardare l'installazione dall'esterno, fino a sospingere lo spettatore, in un
crescendo di tensione, nello spazio vitale e personale dell'artista. Marya è seduta
lì, tra le tele, e tesse. "Cosa stai tessendo?" "Ti racconterò dei complessi
intrecci tra culture diverse. Se vuoi, tesserò per te". È lì (pietrificata!), e
impietrisce lo spettatore come il mito di Medusa, con i suoi gesti ancestrali
continui e ripetitivi. La sua arte emula i serpenti...
Da ogni angolo giungono sottili trefoli che impercettibilmente danzano sospesi
nell'aria, come capelli sottacqua. Un bimbo impagliato, intrappolato nel groviglio
di rocchetti di lana, si dibatte nell'organicità di colonne e pali. Un filo nero
spesso scorre come un fiotto di sangue esacerbando una scena già di per sé
sconvolgente, rendendola ancor più reale. È possibile sentire ogni singola cucitura,
percepire ciò che lei ha provato mentre creava ogni elemento.
L'opera, nella sua genialità , stimola lo spettatore ad accettare i rapporti umani
per ciò che sono, creando nuovi ideali dove la bellezza e l'insuccesso coesistono
nella società . Marya crea un'opera corposa e lieve e sfida lo spettatore a non
definirla pura bellezza. La sua opera riconosce il proprio valore ed è consapevole
del fatto che la bellezza non potrà mai essere cancellata.
"Personal Living Space" serve a ricordare a tutti noi il rispetto che dobbiamo al
nostro legame con gli altri esseri umani. Abbiamo ignorato le nostre reciproche
esigenze per troppo tempo.
Testo a cura di Lynn del Sol, curatrice
Organizzazione:
Mjellby Konstmuseum 5 km north of Halmstad, Sweden +46 35-31619 fax: +46 35-32262 email: mjellby.konstgard@halmstad.se
Arte Communications Via P. Orseolo II, 16 30126 Venezia – Lido Tel. +39 041 5264546 Fax +39 041 2769056 biennale@artecommunications.com
Inaugurazione: Giovedi' 9 Giugno ore 18.00
Palazzo Pesaro Papafava
Cannaregio 3764 - 30131 Venezia (fermata vaporetto Ca' d'Oro)
Orario 10.00 – 18.00, chiuso il lunedì (escluso lunedì 13 giugno 2005)