Hijos de la calle. Le fotografie sono state scattate nel 2003 durante il periodo di permanenza dell'artista a La Paz come responsabile di un centro di prima accoglienza per ragazzi di strada. Alla mostra si accompagna una rassegna cinematografica sul medesimo tema.
Hijos de la calle - I ragazzi di strada de la Paz
Hijos de la calle è il titolo della mostra fotografica di Luca Meola. Le foto sono state scattate durante il periodo di permanenza di Luca a La Paz, come responsabile di un centro di prima accoglienza per ragazzi di strada nel 2003. L’autore darà voce alle immagini con una presentazione durante la giornata dell’inaugurazione il 25 giugno alle ore 19.30.
Inoltre, alla mostra si accompagnerà una rassegna cinematografica sul medesimo tema. Si è voluto creare un percorso che nasce dalle immagini e dai racconti di un esperienza vissuta e raccolta da Luca al centro per poi proseguire come momento di riflessione attraverso la proiezione di due pellicole, “I figli della violenza†di L. Buñuel e “City of God†di F. Meirelles. I film scelti rappresentano due modo diversi di narrare dei “ragazzi di vitaâ€, per usare le parole di Pasolini. Ci auguriamo che questo sia un modo per coltivare il sogno che Luca esprime a chiusura del testo che accompagna la mostra.
''La Paz si trova molto vicino al cielo e fare fotografie spesso mi risultava difficile per la luce troppo intensa. Per quasi tutti i suoi abitanti è una città dura come l’altipiano, colorata e odorosa, innumerevoli mercati, venditori ambulanti e conflitti sociali. La prima volta con i chicos de la calle, conobbi il loro odore, sporco misto a diluente, poi notai i solchi, ragnatele sulla pelle, simbolo di valore e di malessere, dopo intuì che più droga del diluente è la strada, bruciare veloci nell’eterno presente,dopo avvertì le loro contraddizioni, bambini che hanno un’esperienza di uomini e le spalle più larghe delle mie, ma che di notte si stringono tra loro per paura del buio. Dopo un po’ di mesi avevo imparato i loro nomi e trovavo belli i loro sorrisi sdentati, mi rendevo conto di quanto avessero bisogno di affetto e di quanto io avessi bisogno di loro, perché semplicemente con loro mi sentivo felice.
Dopo nove mesi venne il momento di ripartire, è stato duro, mi sentivo colpevole di tradirli e tornare a essere ricco e fortunato, dopo aver dato poco e ricevuto così tanto. I chicos ora vivono nei miei sogni, nei miei pensieri, nelle mie foto, non basta...ritornare sulle strade di La Paz... chissà ...posso esprimere un desiderio impossibile...che i bambini che bruciano veloci, los chicos de la calle, non si spengano mai....''
Inaugurazione: il 25 giugno alle ore 19.30
Associazione Culturale La Scheggia
via Dolomiti 11 - Milano