Interno&Dumdum
Bologna
via Santa Maria Maggiore 4
051 251557 FAX 051 246763

Samsa nella Citta'
dal 6/12/2000 al 23/12/2000
051 251557 FAX 051 246763

Segnalato da

Giuliano Gavioli




 
calendario eventi  :: 




6/12/2000

Samsa nella Citta'

Interno&Dumdum, Bologna

Di Uta Kogelsberger. Le opere principali di questa mostra sono dei video. Trattano del rapporto di interdipendenza tra l'individuo e l'ambiente costruito circostante e del come a volte questi possono intrecciarsi fino a confonderne i loro limiti. La mostra si completa con una serie di grandi immagini fotografiche rappresentanti uno spazio urbano deserto e notturno, che sembra essere stato abbandonato, pur mantenendo un senso intrinseco di narrazione.


comunicato stampa

Di Uta Kogelsberger

Le opere principali di questa mostra sono dei video. Trattano del rapporto di interdipendenza tra l'individuo e l'ambiente costruito circostante e del come a volte questi possono intrecciarsi fino a confonderne i loro limiti.
Vi è un rapporto organico fra l'architettura e l'uomo. Siamo noi uomini a progettarla, a costruirla e a farne l'espressione della nostra società e delle sue strutture di potere inerenti. Ed è l'ambiente che influisce sul nostro comportamento, come provato da molti studi, in particolare da quello sui fallimenti dell'architettura modernista in relazione allo smembramento delle comunità, del crimine (che spesso è la conseguenza del precedente) etc. In un certo senso si potrebbe dire che, identificandoci con l'ambiente siamo assorbiti da esso e finiamo per assomigliargli. Dimmi dove vivi, e ti dirò chi sei. La differenza tra cosa siamo e chi diventiamo è influenzata dal luogo in cui abitiamo.

Nel primo video un braccio con due mani all'estremità si estende da un muro all'altro. Questo braccio sta tentando di allontanare i due muri? Spingerli? Sostenerli? O sono i muri stessi che sostengono il braccio surreale? L'uno non può esistere se non esiste l'altro. La situazione è fissa, immutabile, come se i due elementi fossero fissati permanentemente nel tempo. L'immobilità dell'immagine video crea un senso di claustrofobia.

Il secondo video mostra, in uno spazio compresso in altezza, quattro piedi che ballano su due gambe dal pavimento al soffitto. Mutano continuamente in proporzione allo spazio. A volte appaiono piccoli nel fondo e a volte smisuratamente grandi in primo piano. Lo spazio stesso è riconoscibile come spazio reale, ma le proporzioni sono completamente stravolte. I piedi ballano in modo estatico, come se fossero in balia dello spazio, come Gregor Samsa, disperatamente incollato sull'immagine della donna vestita di pelle.

La mostra si completa con una serie di grandi immagini fotografiche rappresentanti uno spazio urbano deserto e notturno, che sembra essere stato abbandonato, pur mantenendo un senso intrinseco di narrazione: un tema ricorrente delle opere è l'evento della notte e come la nostra percezione sia completamente alterata quando le luci si spengono, creando uno stato particolare di semi-coscienza. Mentre lo spazio "leggero" viene eliminato dalla materialità dell'oggetto, il buio è "riempito", e, denso, tocca l'individuo direttamente, lo avvolge, lo penetra e passa attraverso di esso. Quindi l'Ego è permeabile per l'oscurità, mentre non lo è per la luce. (Da alcune riflessioni di Uta Kögelsberger)

Uta Kögelsberger tedesca, nata a Bruxelles, vive e lavora a Londra.

Curatore: Giuliano Gavioli

Inaugurazione: Giovedi' 7 Dicembre 2000 Ore 21

Sede Espositiva: Interno&Dumdum Via Santa Maria Maggiore 4 Bologna tel.: 051 25 15 57 fax : 051 24 67 63

Periodo: Dal 7 al 23 Dicembre 2000 (dal 18 al 23 dicembre su appuntamento)

Supported by Cheltenham and Glouscester College of Higher Education

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