L'artista presenta una produzione rivolta all'osservazione analitica e alla citazione visiva dell'iconografia tratta da videogame dei primi anni 80. Le 9 immagini estrapolate, stampate su pvc e montate come un quadro, si mostrano come tanti monitor inattivi e sono volutamente inserite in nuovi stereotipi contemporanei.
Something must have happened in the 80’s
a cura di Fabiola Naldi
La mostra, pensata, progettata e realizzata dall’artista, dalle galleriste e dalla curatrice, vuole essere l’inizio di una poliedrica stagione espositiva rivolta al lancio di nuove realtà artistiche contemporanee. Per questo è stato invitato Luca Lumaca, giovane artista modenese conosciuto a livello nazionale per l’attività parallela di videomaker.
In particolare, i passati videoclip per la band Julie’s Haircut hanno portato la carriera di Lumaca a una svolta importante tanto da richiamare l’attenzione di critici e professionisti del settore alla produzione visiva dell’artista.
In occasione della personale alla San Salvatore Luca Lumaca presenta l’ultima produzione rivolta all’osservazione analitica e alla citazione visiva dell’iconografia da videogame dei primi anni Ottanta.
Le schermate visive di celebri giochi quali PAC MAN, SNAKE, BUBBLE ecc. diventano il pretesto visivo ideale per inserirsi in modo nuovo nel passato, citando e manomettendo i codici interpretativi degli stessi.
Nove immagini appartenenti a un immaginario collettivo che trascendono la generazione e la provenienza culturale proprio per il valore e l’importanza evocativa che gli stessi video game hanno assunto nel corso del tempo.
Le nove immagini estrapolate, stampate su pvc e montate come un qualsiasi quadro, si mostrano come tanti monitor inattivi, manipolati all’origine dall’artista che, volutamente, inserisce nuovi stereotipi contemporanei in contrasto, e a confronto, con i “famigerati†anni Ottanta così tanto saccheggiati in questi ultimi anni.
L’intervento di Lumaca non si limita alla bidimensionalità statica dell’immagine manomessa graficamente e stampata, ma invade, anche, i software dei giochi scelti che, per l’occasione, sono “montati†sugli hardware originali.
Anche in questo caso l’intervento viene totalmente gestito e diretto dall’artista “programmatore†che, volutamente, congela la coazione e permette solo la visione,attuando la costruzione di un percorso evocativo che, attraverso segni, loghi e immagini indaga il valore della memoria collettiva.
Catalogo in galleria
Immagine: "No Lego"
Opening: 17 settembre 2005 dalle 18:30 alle 21.00
San Salvatore Galleria d’Arte Contemporanea
Via Canalino , 31 – Modena (Bo)