La seconda edizione del Festival dell'architettura, dedicata alla tematica internazionalista 'Ricchezza e poverta'', presenta una mostra prodotta in collaborazione con l'Archivio Progetti dell'Universita' Iuav di Venezia e allestita con opere appartenenti al fondo Gianugo Polesello, depositato presso l'Archivio.
Architetture con le ali
Curatore: Gundula Rakowitz
Collaboratori: Riccarda Cantarelli
All’interno della seconda edizione del Festival dell’Architettura di
Parma (19/25 Settembre), dedicata alla tematica
internazionalista “Ricchezza e Povertà â€, si aprirà la mostra
“Gianugo Polesello Architetture con le ali. “
La mostra, sarà aperta lunedi 19 seguita mercoledì 21 alle 17.30
dalla visita guidata con l’autore.
L’esposizione, prodotta dal Festival dell’Architettura in collaborazione
con l’Archivio Progetti - Università Iuav di Venezia, propone
la poetica di Gianugo Polesello basata sulla costruzione come
variazione sul tema che vede il contesto sottoposto alla
composizione. Il titolo, quindi, “Tre architetture con le ali†è un
richiamo alla “Libellulaâ€(architettura in mostra), ma anche al
“volo†delle architetture che non hanno un unico contesto di
riferimento. La mostra esprime la sfida non tanto di trovare una
tipologia riproducibile in diversi contesti, bensì di lavorare a un
unico tema e alle sue variazioni; in tal modo è possibile
affrontare il problema della misurazione della città e/o territorio
su molteplici scale, facendo entrare contemporaneamente
l’artificio in una pluriangolazione con altri artifici.
I tre progetti in mostra sono:
1. L’edificio IACP (1983-1987) nell’area 167 est a Udine,
sospeso da terra da setti paralleli e colonne in cemento
armato e ritmato dalla composizione delle finestre a
nastro su un lato e dal vetro cemento sull’altro.
2. Il parco con attrezzature pubbliche (1989-1992) riguarda
la parte occidentale dell’area del Peep ovest-nord a
Udine, definito da un perimetro di portici-pergolati,
piazze, un muro attrezzato, un teatro e un centro civicoculturale.
3. La “Libellula†(2000-2002), come architettura fantastica
segnaletica o leggerissima scultura luminosa
metropolitana, inventata insieme con G. Rakowitz
durante la progettazione del nuovo casello autostradale a
Padova est.
Parco area delle Scienze 181/a, Parma