Maria Korporal, Dario Lanzetta e Giordano Rizzardi. A cura di Carolina Lio. Gli artisti in mostra vedono nella visione consolatoria della religione un sogno sorpassato e troppo debole per poter resistere ancora oggi. Nel mondo, diventato luogo di violenza, non ci si puo' piu' solo affidare alla speranza e confidare nell'attesa.
Maria Korporal, Dario Lanzetta e Giordano Rizzardi
A cura di Carolina Lio
L'immagine che abbiamo scelto per introdurre questa mostra è una giovane donna immersa in un'atmosfera color rosso sangue che stringe e mostra con aria decisa un crocifisso. E' ostentato come simbolo di uno status scomodo, ribelle, inquieto, attivo e reazionario. E' il simbolo di una religione travestita da anarchia, con tonalità agli antipodi dei soliti colori sereni, pacati, confortevoli e trasfigurati delle raffigurazioni tradizionali. I tre artisti della mostra Sempre sia lodato vedono, infatti, nella visione consolatoria della religione un sogno sorpassato e troppo debole per poter resistere ancora oggi. Nel mondo, diventato luogo di violenza, non ci si può più solo affidare alla speranza e confidare nell'attesa. Come ci mostra Maria Korporal nel suo video Made on Earth, i valori contemporanei fondamentali (bene e male, vita e morte) sono confusi e invertiti. L'artista utilizza come protagonista rilevatrice la pietra. Nel mito di Deucalione e Pirra, unici umani scampati a una catrastrofe, la pietra è il modo in cui Dio ricostruisce l'umanità : ogni sasso che i due sopravvissuti buttano alle loro spalle si trasforma in un essere umano. Oggi da una pietra scagliata non possiamo che aspettarci un indizio di guerra, di morte e in sostanza di male. Un male che ci separa inevitabilmente gli uni dagli altri e che si abbatte sopra di noi, in un'immagine del video, come un sasso che ci piomba addosso in una foresta disabitata. Da questo isolamento psicologico, di paura dell'altro, di sfiducia e di chiusura ermetica dei propri sentimenti, non sfuggirebbe neanche un Cristo contemporaneo, come quello immaginato da Giordano Rizzardi. Nel suo trittico esposto, il Cristo di oggi è un uomo dallo sguardo disilluso che beve vino da solo a un tavolo di plexiglass con sopra pane tagliato a fette e del pesce ancora congelato e sottovuoto. Gira la testa prima da un lato e poi da un altro, ma non vede nessun altro che se stesso. Il discorso raggiunge il suo apice nel lavoro di Dario Lanzetta che tramite rielaborazioni digitali di autoscatti diventa lui stesso Cristo, marchiato dai segni della croce, con gli occhi vuoti, dolorante e addirittura suicida. Cristo diventa una sovversione sofferente, un simbolo di lotta e di reazione, di ultima tenace e disperata resistenza all'invasione di questo rosso tremendo e maligno che conquista sempre più spazio nelle opere e che lotta con il colore giallo di cui Cristo è circondato, che piano piano sparisce e sempre più quando più la sua espressione esprime dolore e terrore.
Carolina Lio
Inaugurazione: il 24 Settembre dalle ore 18.30 alle 20
Galleria PerForm Contemporary Art, via XXIV Maggio 57, 19100 La Spezia.
Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30 e su appuntamento