Personale. Un ritmo scorrevole caratterizza la pittura dell'artista, fatta di spessori e pennellate dense, di colori cupi e di materie forti. Germana' gusta appieno la processualizzazione del lavoro artistico, con la sua carica di passione umorale e di fisicita' e non molla mai il suo tema centrale di un volto tra l'angelico e l'ossessivo
Personale
Un ritmo scorrevole regge la pittura di Mimmo Germanà fatta di spessori e pennellate dense, di colori cupi e di materie forti. L’ opera dell’ artista non è fatta di puro colore, in quanto densamente saldata dentro la protezione di un’ atmosfera che sfida ogni oscillazione e caduta. Un clima eroico regge le sue immagini; immerse nell’ alveo di una tempesta e di una temperatura che solo “ le immagini forti †possono reggere.
Cielo e terra si uniscono alla densità della luce, che assorbe dentro di sé tutte le antinomie e le differenze superbe della ragione. Le figure umane, le piante, i paesaggi interi si dispongono lungo traettorie che indicano incessantemente movimento e non certamente ripiegamento.
L’investimento di Germanà nella pittura è totale, egli trova nell’ energia del procedimento pittorico, la capacità di piegare la luce della natura. L’ ombra è il segno della vita, il fantasma che aleggia dietro ogni corpo e ogni peso.
( Tratto da “ De Rerum Pictura †Introduzione al volume di “ Mimmo Germanà Autoritratto di artista †settembre 1988 )
Germanà gusta appieno la performance, la materializzazione, la processualizzazione del lavoro artistico, con tutta la sua carica di passione umorale, con tutta la sua fisicità , con tutta la sua cultura del fare, che è in uno con quella dell’ immaginario e del pensare per metafore e per astrazioni.
Germanà non molla mai il suo tema centrale di un volto tra l’ angelico e l’ ossessivo, in cui a volte si inserisce il suo sembiante, in maniera diretta, distogliendolo dalla maschera che fa del sé un altro sé, compromettendo il ritratto con il proprio autoritratto , quasi a dichiarare alla maniera di Flaubert, che l’ artista non fa altro che parlare di sé stesso, perché è l’ unica cosa che conosce bene e di cui può esplorare i sui meandri e le segrete, mostrandole in tutte le sue possibili mascherature e traduzioni formali, al limite di un procedimento ludico.
( Tratto da “ Dionisiaca Gioia: Mimmo Germanà †Aprile 2005 Francesco Gallo )
Mimmo Germana'
“ I miei lavori corrispondono ad una crescita interiore, ad una maturità , ma non mi rispecchiano pienamente, nel senso che non sono lo specchio di uno stato emotivo di quel momento.
La mia pittura ha un suo stato d’ animo che non è esattamente il mio, si identifica in parte, si sente la provenienza, si riconosce il mio temperamento, ma è un’ entità autonoma.Quello che cerco è di essere il più possibile obiettivo, il quadro deve parlare una lingua universale e non il linguaggio della mia angoscia o della mia felicità , deve poter stimolare chiunque lo guardi.
La storia della pittura è la storia del pensiero, direi che la storia dei miei quadri è una storia che vive parallelamente a me, magari mi attraversa, ma non è la mia storia umana, forse la mia storia esistenziale, la storia del mio pensiero, ma non la mia storia biologica â€.
Biografia:
Mimmo Germanà , nato a Catania nel 1944 e scomparso a Busto Arsizio nel 1992, iniziò da autodidatta a realizzare lavori influenzati dal clima post-concettuale.
A partire dagli anni ’80, senza rinnegare l’ esperienza precedente, intraprese un percorso attraverso la pittura che lo introdusse in quel movimento indicato dal critico Achille Bonito Oliva come Transavanguardia a cui aderirono altri artisti quali Cucchi, Chia, Clemente, De Maria e Paladino.Ha partecipato alla Biennale di Venezia nel 1980; le sue opere sono esposte in vari Musei in Europa ed in America.
Catalogo in Galleria
Inaugurazione: 6 Ottobre ore 18,30
Franca Prati Galleria d' Arte Moderna
Via Quintino Sella 77 - Palermo
Orari Galleria 9,30/13,00 – 16,30/20,00