Importante protagonista dell'arte italiana degli anni '70, la sua breve vita (muore nel '76 a soli 38 anni) e' tutta segnata dalla tensione di quel periodo. Vicina alle esperienze della poesia visiva, della body art e della musica contemporanea aderi' a questi movimenti in maniera molto personale. Sono in mostra opere degli anni fra il 1964 e il 1976
La galleria Emi Fontana partecipa a START, una speciale inaugurazione di
stagione di tre giorni che vedrà tutte le gallerie milanesi aperte
contemporaneamente da venerdì 7 a domenica 9 ottobre, dalle h 12.00 alle
h 20.00.
La Galleria Emi Fontana é lieta di annunciare la seconda personale di Ketty
La Rocca.
Ketty la Rocca è stata una delle più importanti protagoniste dell'arte italiana degli
anni '70, un momento cruciale e di grande fermento della scena creativa
internazionale. La sua breve vita (muore nel Febbraio 1976, a soli 38 anni) è tutta
segnata dalla tensione di quel periodo. Vicina alle esperienze della poesia visiva,
della body art e della musica contemporanea aderisce a questi movimenti in
maniera molto personale.
Dalle lettere dell'alfabeto ai gesti delle mani, dalle radiografie del proprio cranio agli
automatismi della scrittura e della comunicazione, Ketty La Rocca costituisce un
proprio linguaggio.
Nelle prime "poesie visive" analizza con ironia tagliente lo stereotipo femminile
offerto dai media e dalla pubblicità , concentrandosi sulla parola e sull'ambiguità del
linguaggio e dei segni. E proprio dal segno decontestualizzato nasceranno le
lettere giganti e le punteggiature, eleganti monogrammi in pvc nero che escono
dalla pagina scritta per estendersi nello spazio e attribuiscono all'immagine un
valore privilegiato rispetto al testo.
Parallelamente segue il lavoro di "decostruzione" dell'immagine fotografica,
attingendo a quel monumento alla riproduzione fotografica che é l'archivio Alinari,
o utilizzando cartelloni cinematografici di cult-movies hollywoodiani ridotti a opere
di calligrafia.
L'attenzione che La Rocca aveva per la comunicazione di tipo gestuale, affidata al
movimento delle mani, é alla base di molti lavori e del video "Appendice per una
supplica", emblematici esempi delle numerose declinazioni del suo universo
creativo.
Da segnalare il suo interesse per forme di comunicazione di massa, allora nella
fase embrionale e di più ampio respiro rispetto ai circuiti ristretti dell'avanguardia:
fu consulente di due trasmissioni televisive "Nuovi Alfabeti" e "Le Mani", destinati
alla comunicazione per i sordomuti.
Una sorta di schizofrenia tra linguaggio gestuale e testo viene poi ulteriormente
messa in evidenza dalla performance del 1975, "Le mie parole e tu", dove a un
testo sintatticamente perfetto, ma privo di qualsiasi significato, letto dall'artista, si
contrappone l'allocuzione intima, vocativa, accusatoria "tu", "you", pronunciata
dagli studenti, spettatori.
Il lavoro di Ketty La Rocca è presente in collezioni di musei e istituzioni sia italiane
sia straniere. Le recenti acquisizioni da parte del MOCA di Los Angeles e della
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, insieme alle retrospettive
organizzate dalla Galerie im Taxispalais di Innsbruck e dall'Accademia Americana
di Roma, confermano il ruolo fondamentale di quest'artista nel panorama dell'arte
contemporanea.
Tra le altre esposizioni dedicate all'artista: Centre d'Art Contemporain di Ginevra
(1992); Kunstlerhaus Stuttgart (1995); Kunsthalle Wien (1995); College Marcel
Duchamp, Chateauroux (1996); Fondazione Cassa di Risparmio, La Spezia
(1999); Palazzo delle Esposizioni, Roma (2001); Museo di arte contemporanea e
del novecento, Monsummano Terme (2001); Istituto Italiano di Cultura, Los
Angeles (2002).
Nel Dicembre 2006, l'opera di Ketty La Rocca sarà presente nella collettiva
dedicata al femminismo, "Wack Art and the Feminists", ospitata dal MOCA di Los
Angeles e curata da Connie Butler.
Galleria Emi Fontana
viale Bligny 42 20136 Milano
La Galleria è aperta da martedì a sabato dalle 11.00 alle 19.30 con orario continuato.