In mostra 33 opere che documentano la ricerca dell'artista dal 1999 al 2005, dai lavori di 'Introverso', 'Philophobia' fino a 'Where are you, now?', paesaggi innevati, attraverso i quali Presicce dipinge la sua riflessione intorno alle pratiche del trucco e del mascheramento.
Mostra personale
Saranno in mostra trentatre opere, olio e acrilico su tela, che documentano la sua ricerca artistica dal 1999 al 2005, dai lavori di ''Introverso'', ''Philophobia'' fino agli ultimi lavori di ''Where are you, now?'', paesaggi innevati, attraverso i quali l'artista dipinge la sua riflessione intorno alle pratiche del trucco e del mascheramento come modi di alterare l'identità , la ricerca impossibile della verità e l'inquitudine generata dalla perdita di certezza.
In un'intervista rilasciata nel 2002 alla rivista Exibart nell'ambito del progetto editoriale Exibinterviste-la giovane arte a cura di Paola Capata, Presicce dichiara: ''Il cinema ha influenzato la mia visione delle cose, i miei dipinti some come delle inquadrature, o meglio una sorta di non inquadrature. Mi affascina il cinema Dogma, l'idea di essere fuori dalle regole pur avendo delle regole.
In particolare Julien Donkey Boy di Harmony Korine è per me un film fondamentale. Il cinema Dogma, la fotografia stessa hanno influenzato il mio modo di vedere le cose, anche se disegnoun paesaggio di mia invenzione mi viene naturale disegnarlo in un'inquadratura dal taglio fotografico. Rispetto alla pittura ho un approccio iperrealista ma non ne sono pienamente soddisfatto, la lentezza dell'esecuzione non riesce a rispondere alla velocità delle mie idee, sto cercando di andare verso una soluzione pittorica ancora più sgranata, i cui contorni delle immagini risultino come lascivi, vorrei che il colore navigasse più libero sulla superficie.
La tecnica che adesso uso mi permette già di ottenere in un certo senso una pittura autonoma, che sembra crearsi da sola, la mia pennellata è estremamente netta, è l'acqua che fa il resto creando aloni, sfocature, sfumature. Quello che vorrei superare è un iperrealismo inutile, ottenere una pittura più libera, meno imprigionata dal disegno, molto più traboccante. Vorrei riuscire a materializzare nella pittura quello che è il processo mentale del mio lavoro, che è estremamente aperto...come un principio di espansione infinito''.
Inaugurazione: 15 ottobre, alle ore 17,30
Galleria Patrizia Poggi
via Argentario 21 - Ravenna