Galleria del Carbone
Ferrara
via del Carbone, 18/A
0532 761642 FAX 0532 761642
WEB
Odessa
dal 14/10/2005 al 30/10/2005
0532 761642 FAX 0532 761642

Segnalato da

Paolo Volta




 
calendario eventi  :: 




14/10/2005

Odessa

Galleria del Carbone, Ferrara

Gianni Cestari, Paolo Volta e Sergio Zanni. La rassegna e' il risultato della partecipazione dei tre artisti al Simposio Internazionale di pittura che si e' svolto ad Odessa (Ucraina) dal 14 settembre al 28 settembre scorso.


comunicato stampa

Gianni Cestari, Paolo Volta e Sergio Zanni

Alla Galleria ''del Carbone'' di via del Carbone18/a, inaugura sabato 15 Ottobre alle ore 18.30 la mostra di Gianni Cestari, Paolo Volta e Sergio Zanni. L'interessante rassegna è il risultato della partecipazione dei tre artisti ferraresi al Simposio Internazionale di pittura che si è svolto ad Odessa (Ucraina) dal 14 settembre al 28 settembre scorso.

L'organizzazione affidata all’Iniziativa Artisti Europei Indipendenti U . E . K . I. ha ospitato artisti italiani, tedeschi ed ucraini con lo scopo di avvicinare le varie culture; alla fine del Simposio i lavori prodotti sono stati esposti presso il Museo di Arte Orientale ed Occidentale di Odessa. Le opere di Cetari, Volta e Zanni rimarranno in parete alla Galleria del Carbone fino al 30 Ottobre 2005.

Testo di Sergio Zanni

ODESSA

Sono passati quasi 20 giorni dal ritorno da Odessa, è un tempo giusto per selezionare le cose che sono rimaste nella memoria e, schematizzando un po’, ho immaginato due Odesse.

Quella del centro storico con palazzi settecenteschi e ottocenteschi che come molte città dell’Est hanno un’impronta architettonica italiana, ma non solo. Il livello delle strade è mosso, il che rende tutto più scenografico, tanto da ricordare certe vedute di Roma. Il carattere delle decorazioni è vivace e di gusto un po’ orientaleggiante. Spettacolare è la scalinata Potyomkin, è più grande di come la si può immaginare, parte dall’alto di una bella piazza con in mezzo un monumento retorico, e scende fino al mare. Purtroppo la veduta del mare è coperta da un brutto edificio di recente costruzione. Ricordo che ho chiesto agli amici ucraini che fine aveva fatto la corazzata del film di Eisenstein, ma non ho ricevuto risposta, forse Fantozzi ha colpito ancora.

La seconda Odessa era nella zona del nostro hotel. Questa zona era immersa nel verde, tra grandi viali alberati. Dal nostro hotel si poteva accedere al mare attraverso sentieri di cemento coperti da una folta vegetazione che un tempo doveva essere un parco, ma per mancanza di manutenzione si era trasformato in un bosco. In questa vegetazione ormai selvaggia, dormivano dei relitti di edifici pubblici, di cui solo uno si poteva identificare; era un vecchio ospedale in stile vagamente liberty, abbandonato e pericolante da chissà quanto tempo. La prima volta che lo visitammo fu una sera che ci accompagnò Siegfried (uno degli organizzatori del simposio) dicendo che aveva riconosciuto l’ospedale da un disegno di un suo amico tedesco, ricoverato in quel luogo durante la guerra. Altre costruzioni abbandonate dormivano da chissà quanto tempo all’ombra di quel bosco. La cosa strana era che tutto questo mistero dormiente conviveva a poca distanza da edifici abitati, un pò più spostati verso il mare. Queste case abitate mi hanno ricordato certe borgate di vecchi film, e i suoi abitanti i famosi ''borgatari'' pasoliniani, più biondi e meno rumorosi. Queste case erano vicine al mare a cui si accedeva scendendo un dislivello di circa cento metri di terra, solcata da sentieri in parte dovuti alla pioggia.

Ricordo che una domenica mi trovavo da quelle parti e vidi che, non appena spuntò il sole, i solchi piovani si animarono di gruppi gioiosi di biondi ''borgatari'' che scendevano verso il mare. I più audaci facevano il bagno ma non era facile entrare in acqua, perché le onde s’infrangevano contro tubi arrugginiti e relitti di moli spezzati di cemento armato.

In questa parte della città ho ritrovato lontane emozioni, di quando ero bambino nel dopoguerra e con amici coetanei andavo ad esplorare le macerie di casa nostra, alla ricerca di tracce, segni di vite anonime, perse nel tempo della mia immaginazione, antico gioco, che non ho mai smesso.

Galleria del Carbone
Via del Carbone, 18/A
Orario: dal lunedì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi 10.30-12.30 17.00-20.00 martedì chiuso

IN ARCHIVIO [94]
Paul Bright e David Houston
dal 10/7/2015 al 1/8/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede