Ivan Maximov
Boris Kazakov
Dmitriy Trofimov
Anzhela Ashihmina
Masha Godovannaya
Raffaella Morra
Xavier Garcia Bardon
V Edizione. Festival dedicato al film sperimentale. Masha Godovannaya in questa edizione presenta 'Tired Snow (vol. III)', una selezione di lavori realizzati da film maker e artisti russi indipendenti tra cui Ivan Maximov, Boris Kazakov, Dmitriy Trofimov e Anzhela Ashihmina.
V Edizione
L’Independent Film Show è dedicato all’esposizione del film sperimentale.
In
un senso, non è una sorpresa che questo festival della pellicola sia
organizzato da una galleria d’arte, poiché il cinema sperimentale ha
certamente tanto da fare, o molto più a che fare, con le arti plastiche che
con il cinema, concepito nel suo senso più classico e comunemente accettato.
È il film considerato come forma d’arte, e i film considerati come opere
d’arte. Durante tutta la sua storia, il cinema sperimentale ha avuto molte
dimore differenti.
È stato mostrato in tanti vari posti come i
cinema-teatri, le università , le sale da caffè, gli spazi da concerto, le
gallerie d’arte... E perfino oggi, il suo influsso e le sue nuove forme sono
presenti in molti e differenti contesti.
Quale è allora lo spazio del cinema
sperimentale? A quale luogo appartengono? Dove realmente è proiettato oggi?
Durante quattro giorni, coordinati da Raffaella Morra, il PAN - Palazzo
delle Arti di Napoli ospiterà la quinta edizione di Independent Film Show, è
stato chiesto a tre curatori internazionali di proporre tre programmi e di
presentarli a Napoli.
Probabilmente ancor più delle edizioni precedenti, il
festival di quest’anno porterà con sé domande emozionanti per quanto
riguarda il luogo dove presentare il cinema sperimentale.
Masha Godovannaya è film maker sperimentale e curatore russo, ha vissuto a
New York e lavorato agli Anthology Film Archives. Dopo aver curato l’anno
scorso un programma per l’Independent Film Show, per questa edizione ha
realizzato Tired Snow (vol. III), una selezione di recenti film e video di
film maker e artisti russi sperimentali ed indipendenti. I pittori,
scultori, artisti visivi, tutti condividono un linguaggio poetico e visivo
come mezzo di espressione. Ed anche se alcuni dei film si occupano di
questioni politiche e sociali, la maggior parte sono principalmente
esperimenti visivi.
Bisogna anche precisare che tutti questi film sono stati
prodotti in circostanze particolarmente difficili, dovute alla situazione
economica e politica in Russia. Se questa situazione particolare ha
influenzato o no gli artisti, e come, è certamente una domanda interessante
che questo programma solleva.
Ma soprattutto Tired Snow (vol. III) vuol
essere una vetrina per gli artisti russi contemporanei che lavorano
nell’ambito del film, del video e dell’animazione sperimentali: una buona
occasione per scoprire il lavoro di Ivan Maximov, Boris Kazakov, Dmitriy
Trofimov e Anzhela Ashihmina fra molti altri.
The Politics of Perception è un programma concepito da Paolo Simoni
archivista e ricercatore, uno dei fondatori di Home Movies, associazione di
Bologna, dedicata alla collezione di pellicole di amatori, che promuove un
approccio creativo a questo genere unico di cinema con programmi di film,
installazioni e proiezioni intermediali.
Le memorie collettive o i documenti
non intenzionali sulla vita di tutti i giorni, film amatoriali, così come
industriali, educativi ed altri tipi di pellicole effimere, possono essere
considerati come una fonte eccezionale sia per la storia sociale che per
quella del cinema. Inoltre la loro ri-composizione e ri-pubblicazione nel
contesto delle pellicole found footage (metraggio trovato) per esempio
appare come una pratica culturale ed artistica con una vasta dimensione
politica e critica.
Al giorno d’oggi, con i nuovi procedimenti per la
diffusione elettronica delle immagini regolati dai principi di open source
(fonte aperta) e creative commons (creatività comune), queste pratiche
cominciano ad assumere una dimensione completamente nuova, e i film che ne
risultano sono spesso veicoli genuini di fonti alternative di informazione e
contro-informazione.
The Politics of Perception offre una selezione di film found footage
americani dagli anni ‘60 fino ad oggi, da Stan Vanderbeek e Bruce Conner, a
Jay Rosenblatt e Leslie Thornton. L’ispirazione principale per questo
programma viene da un film del 2004 di Rick Prelinger, Panorama Ephemera.
Questo film, che potrebbe esser descritto come una storia del paesaggio
immaginario americano, è realizzato da sequenze infinite ripubblicate prese
da pellicole effimere che provengono dagli archivi Prelinger, fondati nel
1983 a New York per raccogliere, conservare e facilitare l’accesso ai film
di importanza storica che non erano stati mai raccolti in qualsiasi altro
luogo (nel 2002 la collezione Prelinger è stata acquistata dalla Library of
Congress).
Questo programma, che può essere considerato come il risultato di
un processo di riciclaggio in sé, è dedicato a tutti gli archivisti della
pellicola nel mondo che come Rick Prelinger considerano il loro lavoro come
un atto di creazione.
Katia Rossini, film activist e co-fondatore del Cinema Nova di Bruxelles, è
responsabile del terzo programma, che quest’anno è doppio. Gli ultimi due
giorni del festival saranno dedicati interamente al Expanded Cinema, la sua
storia e la sua influenza sul film e sulle arti visive sperimentali di oggi.
Di che cosa stiamo parlando precisamente? Lavori che esaminano i modi
tradizionali di realizzare e pubblicare i film e - soprattutto -
contribuiscono a demolire l’idea generalmente accettata che i film
dovrebbero essere “proiettati per un pubblico da un proiettore su uno
schermo.
â€Le opere di Expanded Cinema inventano nuovi modi di proiezione,
impiegando vari e/o modificati proiettori, usando nuove superfici come
schermi, in breve modificando in molteplici maniere il processo
cinematografico convenzionale.
Il movimento Expanded Cinema nasce nella metà degli anni ‘50 e raggiunge il
suo vertice durante gli anni ‘60 ma la sua influenza sulle odierne pratiche
è particolarmente evidente: non soltanto le immagini in movimento ora hanno
definitivamente varcato lo spazio della galleria, con molte installazioni
che usano le proiezioni in video o pellicola, ma anche l’uso del cinema per
le inter-media performance nei contesti musicali e teatrali è diventato
sempre più frequente. Dall’Expanded Cinema storico al Cinema Espanso di oggi
ci dà l’occasione per andare nuovamente alle radici di questo processo.
Le
proiezioni di Expanded film (comprese le proiezioni multiple), installazioni
di film/video e film performance di oggi sono la principale eredità dei
lavori storici di Expanded Cinema, ciascuna delle serate sarà caratterizzata
da un programma di film, da un’installazione e da una live performance.
Ancora una volta, il confronto fra vecchi e nuovi lavori solleverÃ
indubbiamente questioni rivelanti per quanto riguarda le connessioni fra il
cinema e le altre arti, ma anche riguardo alla pellicola in sé, sia come
processo tecnico che come forma d’arte. Come Sheldon Renan ha scritto nel
1967 “le forme del cinema stanno proliferando. Ogni nuovo modo di creare o
controllare la luce è potenzialmente una nuova forma di cinema. Metallo,
pellicola, nastro magnetico, tubi catodici, corpi viventi, plastica, vetro,
computer: questi sono i materiali del cinema, i materiali secondari.
Forniscono i mezzi per lavorare con le materie prime del cinema - luce e
tempo. Sono soltanto la luce e il tempo che collegano tutte le forme di
cinema, passato, presente e futuro.â€
Xavier Garcia Bardon
1. mercoledì 16 novembre TIRED SNOW (vol. III) a cura di Masha
Godovannaya
2. giovedì 17 novembre THE POLITICS OF PERCEPTION a cura di Paolo Simoni
3. venerdì 18 novembre EXPANDED CINEMA STORICO a cura di Katia Rossini
4. sabato 19 novembre EXPANDED CINEMA di OGGI a cura di Katia Rossini
Inaugurazione: 16 novembre dalle ore 20.00
Palazzo delle Arti - PAN
Palazzo Roccella via dei Mille 60 - Napoli
info@palazzoartinapoli.net
Organizzazione e maggiori info E-M ARTS o.n.l.u.s.
via Petrarca, 50 - Napoli
tel. +39 0815757417 - Fax +39 081 454064
http://www.em-arts.org/