Scuola Internazionale di Grafica - Galleria Sotoportego
Venezia
Calle del Cristo 1798 (Cannaregio)
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Jennifer Blazina
dal 16/11/2005 al 11/12/2005

Segnalato da

Scuola Internazionale di Grafica




 
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16/11/2005

Jennifer Blazina

Scuola Internazionale di Grafica - Galleria Sotoportego, Venezia

L'artista crea delle 'narrazioni visive' combinando autoritratti e istantanee dei membri della sua famiglia e utilizzando materiali quali acciaio, vetro, resina, inchiostro e raso.


comunicato stampa

Works - Frammenti di un'eco dal passato

Frammenti di un’eco dal passato. Questo sono le opere di Jennifer Blazina, professore di belle arti alla Drexel University ed artista che espone negli Stati Uniti ed in tutto il mondo.

Per indagare il passato e i suoi legami con il presente, Jennifer crea delle “narrazioni visive” combinando autoritratti e istantanee dei membri della sua famiglia: acciaio, vetro, resina, inchiostro e raso, i materiali che solitamente usa, diventano “tangibili promemoria, tangibili ricordi e residui delle mie narrazioni”, afferma. Per lei, “la fragilità del vetro e la leggerezza del raso sono tenuti insieme dalla stampa ad inchiostro e dalla forza dell’acciaio”.

Poesia e rimembranza, il senso del tempo che passa, le differenze e le analogie tra diverse generazioni, i legami profondi che intercorrono tra nonna e nipote, tra madre e figlia, sono i temi che le sue opere indagano. Ogni “narrazione” si compone da più elementi, più foto legate da uno stesso filo conduttore: a volte lo stesso elemento viene ripetuto più volte, per “reiterare e ricostruire i momenti: la ripetizione diventa metafora della frammentazione della memoria, ma anche del desiderio di ricatturare quei momenti effimeri, ormai passati”.

Queste “narrazioni-installazioni” si focalizzano su uno specifico momento della vita che si delinea come una sorta di passaggio rituale (da un’età all’altra, ad esempio), o su momenti di cambiamento nella struttura di una famiglia, o in generale, sulla vita di una donna: la personale esperienza di Jennifer rende il tutto vivo e vicino, emozionante e comprensibile. Lei stessa afferma: “cerco di esprimere concetti universali- la memoria, il passare del tempo- per essere compresa dal pubblico, ma per farlo uso la mia esperienza personale: nella mescolanza di fotografie di famiglia ed autoritratti, cerco di riecheggiare frammenti del mio passato attraverso la mia percezione presente delle esperienze vissute da mia madre e da mia nonna”.

Tra le opere che saranno esposte alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia spiccano le installazioni Mending (Rammendare) e Bittersweet (Agrodolce). Mending è composta da 9 grandi stampe digitali: le foto rappresentano gli oggetti che Jennifer ha trovato nella scatola da cucito della nonna. La quale, italiana emigrata in America, rammendava e conservava in modo ossessivo qualsiasi cosa e abito che non poteva sostituire. La foto che ritrae Jennifer è qui “quasi una rappresentazione di ciò che una nonna ha lasciato in eredità a sua nipote”. Bittersweet vuole invece rappresentare le relazioni tra persone diverse: è formata da 1100 medaglioni di gomma color ambra, che ricoprono la parete sostenendo foto di persone appartenute alla sua famiglia, ma che ormai hanno perso i loro nomi, sono perfetti sconosciuti.

“La forza della rappresentazione”, dice Jennifer, “crea un intimo momento di scambio tra lo spettatore e l’immagine, e suscita la sensazione di entrare nell’immagine di qualcun altro”.
Nicoletta Consentino

Inaugurazione: 17 novembre

Scuola Internazionale di Grafica
Cannaregio, Calle Seconda del Cristo 1798 - Venezia

Orari: Lunedì-Venerdì, 10-13/15-19

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