Alighiero Boetti
Pierpaolo Calzolari
Enrico Castellani
Nicola De Maria
Gino De Dominicis
Jannis Kounellis
Mario Merz
Giulio Paolini,
Mimmo Paladino
Michelangelo Pistoletto
Giuseppe Uncini
Gilberto Zorio
Collettiva. L'esposizione evidenzia le particolari valenze che hanno assunto negli ultimi decenni materiali e tecniche, una volta considerati estranei all'arte. Artisti: Alighiero Boetti, Pierpaolo Calzolari, Enrico Castellani, Nicola De Maria, Gino De Dominicis, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Uncini, Gilberto Zorio.
Collettiva
Le gallerie Cardi di Milano propongono La materia dell'Arte, una mostra di opere di medio-grande formato realizzate da indiscussi protagonisti dell'arte italiana. L'esposizione,che avra' luogo sia nella sede di Corso di Porta Nuova 38 che in quella di Piazza Sant'Erasmo 3, evidenzia le particolari valenze che hanno assunto negli ultimi decenni materiali e tecniche una volta considerati estranei all'arte: arazzi, cartoni, cemento (Alighiero Boetti), ghiaccio ottenuto da resistenze di frizer, piombo, cera, sale, lampade al neon (Pierpaolo Calzolari), tele monocrome tridimensionali (Enrico Castellani), pittura su oggetti (Nicola De Maria), oro, scheletri, oggetti (Gino De Dominicis), metallo, carbone, corde, fuoco, animali vivi (Jannis Kounellis), cera, rami, frutta, pietre, neon, telai, ferro, acciaio, legno, vetro (Mario Merz), tele esposte mostrando anche il loro retro, vetro, calchi di gesso, carta, leggii (Giulio Paolini), calce, legni, oggetti d'uso comune (Mimmo Paladino), stracci, specchi, acciaio lucidato a specchio, ferro, mobili, pietra, (Michelangelo Pistoletto) cemento armato, ferro (Giuseppe Uncini), metallo, pelli, ampolle di vetro, crogiuoli di ceramica, sostanze chimiche reattive, canoe, cera, lampade stroboscopiche (Gilberto Zorio).
Pur comprendendo lavori di artisti italiani, questa mostra si qualifica come una rassegna di respiro internazionale, in quanto raccoglie capolavori di protagonisti della scena attuale, abitualmente presenti nei piu' qualificati musei del mondo. Le opere scelte evidenziano infatti sia lo spirito del tempo presente sia valori universali.
E' dagli inizi del Novecento, da quando l'arte plastica si appropria di materiali e linguaggi prima considerati ad essa estranei, che l'arte apre a un ampio ventaglio di esperienze fino ad allora imprevedibili. Dalle composizioni in legno dipinto di Kurt Schwitters e Pablo Picasso agli oggetti "belli e pronti" di Marcel Duchamp e Man Ray - una ruota di bicicletta, un orinatoio, uno scolabottiglie, una pala dalla testa di toro di Pablo Picasso (un sellino e un manubrio di bicicletta appesi alla parete) all'aragosta di plastica di Salvador Dali' che sostituisce una cornetta del telefono), fino a nostri giorni, gli esempi in tal senso potrebbero essere infiniti. Se tuttavia nella prima meta' del secolo scorso oggetti e materiali vengono utilizzati come metafora, con il passare del tempo essi diventano elementi linguistici autoreferenziali, nella maggior parte dei casi rimandano infatti principalmente a se stessi.
I diversi materiali utilizzati sono cosi' diventati i segni attraverso cui il significato dell'opera prende corpo, ma anche gli elementi capaci di connotare e contraddistinguere l'identita' di un artista, al punto che un artista che adopera un materiale utilizzato da un altro viene identificato come un epigono. Ma soprattutto, il significato che i diversi materiali assumono all'interno dell'opera rimanda al complesso rapporto con lo spirito, la natura, il sociale, l'ideologia o la sua assenza.
Con il Modernismo l'utilizzo di materiali estranei al quadro tradizionale cambia l'identita' dell'arte, ottenendo il duplice effetto di inventare una nuova categoria di bello e di modificare nel contempo il significato della pittura, che assume essa stessa l'identita' di "materiale": la pittura smette di essere una tecnica, divenendo essa stessa uno dei tanti materiali a disposizione degli artisti.
"In qualche modo volevamo fare una mostra che fosse anche sull'orgoglio nazionale," dice Nicolai, "e obbiettivamente gli artisti presenti in questa mostra rappresentano un vanto per il nostro Paese. E' vero che in un periodo storico come il nostro, caratterizzato dalla globalizzazione, parlare di orgoglio nazionale puo' sembrare anacronistico, ma non va dimenticato che la diversita' costituisce un valore importante, perche' la sua accettazione e' indice di civilta'. Anche Renato Cardi batte sull'argomento: "L'orgoglio nazionale non e' un concetto di destra o di sinistra, usando una parola in voga sulla stampa si puo' dire che e' un sentimento bipartisan. La nostra galleria espone regolarmente artisti provenienti da diverse parti del mondo, scelti per il loro valore e non per la nazionalita' anche gli artisti presenti in questa mostra sono scelti esclusivamente per il loro valore. Tuttavia abbiamo sentito l'esigenza di evidenziare con quanto afflato ci riconosciamo nelle loro opere. L'arte e' un valore enorme per una nazione, perche' contribuisce a definirne l'identita'.
Artisti: Alighiero Boetti, Pierpaolo Calzolari, Enrico Castellani, Nicola De Maria, Gino De Dominicis, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Uncini, Gilberto Zorio.
Inaugurazione 24 novembre ore 19.00
Galleria Cardi
Corso di Porta Nuova 38 - Milano