Immagini 1996 - 2005. La mostra raccoglie una selezioni di immagini che l'artista ha realizzato durante i dieci anni di collaborazione come fotografa di scena per Carla Fracci.
Carla Fracci. Immagini 1996 - 2005
La mostra raccoglie una selezioni di immagini che Lucia Baldini ha realizzato
durante i dieci anni di collaborazione come fotografa di scena per Carla Fracci.
Lo stesso giorno, presso Palazzo d'Arnolfo sempre a San Giovanni Valdarno, in
presenza dell'Autrice e di Carla Fracci verra' inoltre presentato il libro appena
pubblicato da "le Lettere" di Firenze dal titolo omonimo: "Lucia Baldini - Carla
Fracci - Immagini 1996 2005".
Questo libro e' come un castello di destini e di sguardi incrociati. Vi confluiscono
molte storie: di artisti, di spettatori, di teatri. Ma soprattutto e' la storia di
una ballerina, Carla Fracci, tra le piu' grandi del Novecento, seguita nelle tappe
dell'ultimo decennio da una fotografa artista, Lucia Baldini, che e' a sua volta un
caso raro. Perche' sono pochi i fotografi che riescono a tradurre in immagini la
danza senza pietrificarla, e cogliendone invece il mistero. Lucia Baldini arriva con
l'obiettivo fotografico al cuore della scena che accade davanti a lei. Ha confessato
una volta che a guidarla non e' la plasticita' dei corpi, o la geometria che essi
creano nello spazio, o l'espressione dei volti, ma la musica. E' la musica a
stabilire la frazione di tempo piu' propizia allo scatto. In tal modo l'immagine che
noi vediamo non giunge come qualcosa di esterno, ma germina dalla medesima necessita'
espressiva che determina la rappresentazione.
E tuttavia tutto questo non sarebbe possibile senza una intesa straordinaria tra chi
guarda e chi e' guardato.
Alla meta' degli anni Novanta, che e' piu' o meno il tempo in cui questo libro ha
cominciato a farsi, l'avventura che qui si racconta era tutt'altro che prevedibile.
Carla Fracci, gia' da lungo tempo ai massimi livelli internazionali, cosi' come hanno
fatto in passato altre grandi ballerine, avrebbe potuto scegliere uno o due ruoli
dei suoi piu' significativi e continuare a danzare solo in quelli, fin tanto che
fosse stata per il pubblico un emblema riconoscibile. Ma la grande ballerina
classica, l'interprete che per tanti si identifica con la Giulietta e la Giselle
della loro vita, non ha voluto trasformarsi nell'icona di se stessa e si e' posta un
traguardo diverso. Che poi, a ben vedere, non e' tanto un traguardo, quanto piuttosto
un modo d'essere, la fedelta' a uno stile, l'obbedienza alla regola di mettersi ogni
giorno in discussione alla sbarra e sulle tavole del palcoscenico. Ma e' anche questa
una circostanza che rende esaltante l'esperienza di Carla Fracci, che nella sua mai
appagata ansia di ricerca ha sempre attinto in profondita', come ancora fara' in
futuro, all'inesauribile fonte dell'Essere donna.
E' bello scoprire, con Lucia Baldini, come la fotografia, oggi cosi' propensa a
pubblicizzare i fasti dell'apparenza piu' che a rappresentare l'essere, in realta' non
abbia perso la capacita' di cogliere immagini della vita interiore. Forse all'origine
di tutto c'e' lo stesso atteggiamento amoroso che ha accompagnato Carla Fracci nella
sua lunga carriera.
Con testi di Fernanda Pivano, Eugenio Montale, Mario Luzi e una lirica inedita di
Alda Merini
Web artista: http://www.luciabaldini.it
Inaugurazione: 8 dicembre 2005 ore 18.30
Casa Masaccio Contemporanea
Corso Italia, 83 - San Giovanni Valdarno (AR)