Fondazione Bandera
Busto Arsizio (VA)
via Andrea Costa, 29
0331 322311 FAX 0331 634298
WEB
Artisti in gioco
dal 25/1/2001 al 11/3/2001
0331 322311 FAX 0331 398464
WEB
Segnalato da

Alberto Fiz




 
calendario eventi  :: 




25/1/2001

Artisti in gioco

Fondazione Bandera, Busto Arsizio (VA)

Alle ore 21, nello spazio della Fondazione Bandera per l'Arte di Busto Arsizio, s'inaugura Artisti in gioco. In mostra 30 opere tra dipinti, sculture e installazioni di Alighiero Boetti, Corrado Bonomi, Giannetto Bravi, Aldo Mondino e Antonio Riello. La rassegna e' a cura di Alberto Fiz.


comunicato stampa

Alle ore 21, nello spazio della Fondazione Bandera per l'Arte di Busto Arsizio, s'inaugura Artisti in gioco.
La rassegna, a cura di Alberto Fiz, patrocinata dalla Provincia di Varese con la sponsorizzazione di Fiora Concessionaria Audi, rimane aperta sino all'11 marzo prossimo. Sono esposte 30 opere tra dipinti, sculture e installazioni di Alighiero Boetti, Corrado Bonomi, Giannetto Bravi, Aldo Mondino e Antonio Riello, cinque artisti di generazioni ed esperienze diverse accomunati dal desiderio d'indagare la componente ludica dell'arte con atteggiamento spesso anticonvenzionale e provocatorio.

Così, in questa mostra è possibile mettere a confronto gli arazzi di Alighiero Boetti, uno dei maestri dell'arte povera, con le composizioni di cioccolatini realizzate da Aldo Mondino, indiscusso protagonista della figurazione italiana del dopoguerra. Ma si ha modo di soffermarsi anche sulla ricostruzione kitsch e intrigante della Cina realizzata da Giannetto Bravi che, sin dalla fine degli anni Sessanta, ha giocato un ruolo assai significativo nell'ambito delle avanguardie.

La carrellata, poi, prosegue con due artisti più giovani, Corrado Bonomi e Antonio Riello che hanno fatto parte entrambi del Concettualismo Ironico italiano. Se Bonomi lavora con finta ingenuità sugli stereotipi della comunicazione citando il fumetto, la fiaba, la pubblicità e il cinema (nello spazio della Fondazione Bandera per l'Arte viene esposto, tra l'altro, il Godzilla, una scultura composta con i copertoni riciclati, oltre a un modellino di una macchina Audi realizzato per l'occasione), Antonio Riello crea giochi pericolosi, ambigui e destabilizzanti come l'Altalena con gli spilli sul sedile a cui si accompagna la rivisitazione di Hansel e Gretel in chiave horror. "Il mio tentativo è quello di mettere in evidenza la retorica che viene fatta dai media nei confronti dell'infanzia", spiega Riello che fa dell'arte anche un efficace mezzo di denuncia.
Una mostra, dunque, quella presentata alla Fondazione Bandera per l'Arte, complessa e vivace, ricca di spunti per una riflessione nuova sull'arte contemporanea contrassegnata da una serie di testimonianze importanti.

L'opera-simbolo della rassegna sarà naturalmente Busto Arsizio, l'ironica scultura in bronzo di Mondino realizzata nel 1991 giocando sul doppio senso della parola. Si tratta, infatti, di un busto di colore scuro che sembra bruciato con un grande cappello verde. Il braccio mozzato, poi, ricorda il naso di una scultura picassiana.
Del maestro torinese, poi, è esposta un'altra scultura particolarmente importante, La Mamma di Boccioni con due grandi bocce di bowling al posto del seno. In un raffinato gioco citazionista, però, il viso è ispirato al celebre quadro Materia di Boccioni.
Di grande prestigio sono, poi, le opere di Boetti esposte alla Fondazione Bandera per l'Arte che operano un progressivo spostamento rispetto al tradizionale senso delle cose ponendo lo spettatore di fronte a nuovi codici e a nuovi elementi di riflessione.
"Il gioco, nelle sue possibili sfaccettature linguistiche e tematiche", spiega Alberto Fiz curatore della mostra, "viene analizzato in quest'occasione dove l'arte esce dai binari tradizionali per sfidare le convenzioni anche attraverso l'atteggiamento ironico e autoironico degli artisti, come risulta esplicitamente dal titolo della rassegna".
"Il gioco non è uno scherzo, ma una cosa seria", ribadisce Corrado Bonomi con un'affermazione non casuale che ha precedenti importanti in filosofia.
Già Immanuel Kant sosteneva che l'arte è assimilabile al gioco in quanto "rappresenta un'occupazione per se stessa piacevole che non ha bisogno di altro scopo che se stessa".
Arte e gioco, insomma, sono legati a filo doppio. Entrambi occupano lo spazio della fantasia e dell'illusione. "La bella necessità è che è necessario illudersi", ha scritto Friedrich Nietzsche.

La mostra realizzata dalla Fondazione Bandera per l'Arte sarà visitabile contemporaneamente alla vasta rassegna Ottocento italiano. Da Lega a Wildt (aperta sino all'11 marzo prossimo) consentendo al pubblico un confronto stimolante tra due concezioni dell'estetica diverse ma non per questo incompatibili.

Autori presenti: Alighiero Boetti, Corrado Bonomi, Giannetto Bravi, Aldo Mondino, Antonio Riello
Patrocinio: Provincia di Varese
Sede: Fondazione Bandera per l'Arte, via Andrea Costa, 29 - Busto Arsizio (Va)
tel. 0331.322311; fax 0331.398464
Curatore: Alberto Fiz
Orario: da martedì a venerdì 10-12.30; 15.30-19; sabato e domenica 10-13; 15-19; chiuso lunedì
Ingresso: intero 10 mila lire; ridotto 7 mila lire (comprensivo dell'entrata alla mostra Ottocento italiano. Da Lega a Wildt)
Sponsor: Fiora Concessionaria Audi
Inaugurazione: venerdì 26 gennaio ore 21
Ufficio stampa: Fondazione Bandera per l'Arte; Elisabetta Farioli tel. 0331.322311; fax 0331.398.464

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