Rassegna di monocromi e dittici inediti di uno dei rappresentanti della nuova pittura astratta contemporanea. “La pittura diventa luogo di estrema sospensione, in bilico sulla memoria delle forme interiori, visione inquieta che si distacca dal mondo attraverso il movimento radente della luce che sollecita la superficie(...)" (Claudio Cerritelli).
Opere
La galleria Folini Arte Contemporanea al suo quarto anno di attivita' nella nuova sede di Chiasso, dopo le prestigiose esposizioni di maestri storici quali “Emilio Vedova“, “Achille Perilli da Forma 1 agli anni Novanta", “De Dominicis", “Paolo Gioli", “Sandro Martini", “Vittorio Matino", continua la sua attivita' d’iniziativa culturale presentando una selezionata rassegna di monocromi e dittici inediti di Domenico D’Oora, uno dei piu' interessanti artisti italiani della nuova pittura astratta contemporanea.
L’artista, vincitore del Premio Parati 2005 per la pittura, nel corso di quest’anno ha partecipato a manifestazioni in gallerie private di primario rilievo e in importanti sedi istituzionali, quali Pirelli Bicocca Headquarters, la Civica Galleria di Arte Contemporanea di Portogruaro, il Museo Casabianca di Malo, la Fondazione Zappettini di Chiavari, la Frankfurter Westend Galerie di Frankfurt am Main e alle Fiere d’arte di Verona, Vicenza, Bergamo, Parma.
Scrive Claudio Cerritelli, nella presentazione in catalogo: “Il carattere fantasmatico della pittura di Domenico D’Oora resiste nelle opere dell’ultimo presente come destino del colore alle prese con i turbamenti della luce, referente assoluto di una dimensione che dichiara il peso dell’assenza nella presenza velata del pigmento.
Dopo quasi vent’anni di meditazioni intorno alle geometrie costruttive del campo pittorico, tra simmetrie e intervalli, incidenze e affioramenti, variazioni e semplificazioni dello spazio, nel recente ciclo di lavoro D’Oora s’addentra nella sensibilita' del colore puro, alitante, imprendibile, sempre meno disposto a farsi guidare dai calcoli del progetto, dalle imposizioni dello spazio razionalmente misurabile.
La pittura diventa luogo di estrema sospensione, in bilico sulla memoria delle forme interiori, visione inquieta che si distacca dal mondo attraverso il movimento radente della luce che sollecita la superficie, dentro il corso improvviso del suo rivelarsi. Cio' che il pittore va affrontando non e' solo la tensione interna alla soglia del visibile ma la destituzione di senso del pensiero analitico, insufficiente a colmare il divario che incontra tra la conoscenza dello spazio e il desiderio di esplorare cio' che ancora non si conosce, l’indeterminata vaghezza del colore-luce…"
Vittorio Raschetti: “…Una pittura che si trattiene presso la possibilita' di dire. Si situa non nel punto crepuscolare ma in quello aurorale del colore. Un tempo antecedente che precede ogni tempo possibile, una vibrazione prima, anteriore a qualsiasi entropia cromatica. Una pre-dimensione che si trattiene presso l’origine: punto zero che non e' il nulla ma e' prima dell’inizio, al di qua dell’origine. Non e' tutto quel che resta della pittura, ma tutto quello che puo' essere il colore. Una teofania del colore: una apparizione privata e insieme definitiva dell’essenza del colore: presenza incomprimibile: gassosa e solida allo stesso tempo. Un principio auto-poietico del colore che coincide con il proprio baricentro vibrante. Una forza di espansione cromatica che si origina senza bisogno di nessun centro, che distende le forze in una adesione a tutta la propria superficie. Una tela allagata da un colore che attraversa il diaframma della domanda posta a se stesso. Endo-pittura in cui il colore dipinge le proprie variazioni interne e si tiene il segreto: ma e' un mistero in piena luce. La pittura di D’Oora ripristina dignita' e valore al grado zero della pittura,…"
Inaugurazione: 16 dicembre 2005, ore 18,30
Folini Arte Contemporanea
Via Livio 1 - Chiasso
Orari di apertura: da martedi' a venerdi' h. 14 - 18.30, sabato 10-12; 14-18.30 o su appuntamento