Pippo Bonanno
Aurelio Caruso
Sebastiano Caracozzo
Giuseppe Marchese
Franco Montemaggiore
Franco Nocera
Vittorio Silvestri
Giuseppe Uzzaco
Vinny Scorsone
''Persi tra i rosa evanescenti di Pippo Bonanno o tra i grigi di Aurelio Caruso, frastornati tra i mercati di Giuseppe Marchese, sognanti di fronte ai ricordi di Sebastiano Caracozzo, rapiti dagli edifici di Franco Montemaggiore, barcollanti tra le chiese barocche di Vittorio Silvesrtri o colpiti al cuore da Franco Nocera e Giuseppe Uzzaco, noi siamo qua a vivere quotidianamente la nostra citta' (...)'' Vinny Scorsone.
Mostra collettiva
A cura di Vinny Scorsone
La mostra, realizzata all'interno del programma dei festeggiamenti per il ventennale dell'Associazione culturale Sublimismo di Palermo, vede la presenza di otto artisti che, nel corso della loro carriera artistica, hanno dedicato alcune delle loro opere alla citta' di Palermo.
Pippo Bonanno, Aurelio Caruso, Sebastiano Caracozzo, Giuseppe Marchese, Franco Montemaggiore, Franco Nocera, Vittorio Silvestri, Giuseppe Uzzaco, ci offrono uno spaccato del capoluogo siciliano, sempre in bilico tra il sogno e la realta'.
Nel corso dei secoli, la citta' di Palermo ha offerto agli artisti, un'immagine di se' sempre differente.
Palermo non e' piu' quella immortalata da Lojacono, Leto, Catti e prima ancora da Houel, Kniep, Denon, Zerilli etc. o quella raccontata da Al-Idrisi nel XII sec., il quale parlandone la descriveva cosi': ". Balarm (Palermo), la bella e immensa citta', il massimo e splendido soggiorno; la piu' vasta ed eccelsa metropoli del mondo; quella che [a narrarne] i vanti non si finirebbe quasi mai; [la citta' ornata] di tante eleganze; la sede dei re ne' moderni e negli antichi tempi". Oggi la citta' assomiglia di piu' alla visione che di essa ebbe Goethe e con lui tanti altri illustri viaggiatori.
Palermo felicissima, dunque, ma lo e' mai stata veramente?
Tra feste religiose, cupole barocche, chiese, edifici arabo-normanni e cronaca, la citta' va avanti.
Passati i tempi di Ruggero II o di Guglielmo il Buono, passati i tempi dei Florio e dei Whitaker, Palermo appare come addormentata, citta' nella quale sognare un glorioso passato e vivere una realta' caotica e ricca di inquietudini. Trascorsi gli anni bui, la vita, pian piano, sembra essere ritornata tra i vicoli del centro, ma sara' vero? La citta' si stara' risvegliando o e' solo apparenza? E' cambiato veramente qualcosa in tutti questi anni? C'e' speranza per questa bella addormentata?
Le opere in mostra sembrano porci tali quesiti alla ricerca di risposte che tardano ad arrivare.
Persi tra i rosa evanescenti di Pippo Bonanno o tra i grigi di Aurelio Caruso, frastornati tra i mercati di Giuseppe Marchese, sognanti di fronte ai ricordi di Sebastiano Caracozzo, rapiti dagli edifici di Franco Montemaggiore, barcollanti tra le chiese barocche di Vittorio Silvesrtri o colpiti al cuore da Franco Nocera e Giuseppe Uzzaco, noi siamo qua a vivere quotidianamente la nostra citta'. Citta' amata e odiata, ricca di contraddizioni, sperando che possa mutarsi presto in fenice rinascendo dalle proprie ceneri.
La mostra, curata da Vinny Scorsone, rimarra' aperta fino al 31 gennaio 2006.
Inaugurazione: 13 gennaio ore 18.30
Studio 71
Via Vincenzo Fuxa 9 - Palermo
Orari: h 17.00/20.00, festivi esclusi