Casa dei Carraresi
Treviso
via Palestro, 33
0422 513150 FAX 0422 513186
WEB
Il magico mondo di Zavrel
dal 2/2/2001 al 11/3/2001
0438 412647 FAX 0438 412690

Segnalato da

Studio ESSECI



approfondimenti

Stepan Zavrel



 
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2/2/2001

Il magico mondo di Zavrel

Casa dei Carraresi, Treviso

A due anni dalla tragica scomparsa, Stepan Zavrel viene onorato a Treviso con un'ampia retrospettiva promossa dalla Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'infanzia, essa stessa "creatura" del grande illustratore ceko. La rassegna si propone di focalizzare a tutto tondo l'attivita' artistica di Zavrel, grandissimo illustratore ma anche animatore di film e artista originale quando vuole misurarsi con la pittura, dagli oli alle tecniche miste, dalla silografia all'affresco.


comunicato stampa

Treviso. A due anni dalla tragica scomparsa, Stepan Zavrel viene onorato a Treviso (Casa dei Carraresi dal 3 febbraio al 11 marzo 2001) con un'ampia retrospettiva promossa dalla Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'infanzia, essa stessa "creatura" del grande illustratore ceko.

La rassegna si propone di focalizzare a tutto tondo l'attività artistica di Zavrel, grandissimo illustratore ma anche animatore di film e artista originale quando vuole misurarsi con la pittura, dagli oli alle tecniche miste, dalla silografia all'affresco.

Sono 180 in tutto le opere esposte a Treviso, concesse da collezionisti e musei italiani, svizzeri, tedeschi e francesi. Moltissimi gli inediti, esposti accanto a disegni che, stampati nei libri per bambini, hanno girato effettivamente il mondo a corredo di testi tradotti in decine di lingue. Tra le illustrazioni più famose del grande maestro, la mostra di Treviso propone una sequenza di tavole di quella che è forse la sua opera più ammirata e diffusa, la Bibbia raccontata ai bambini, realizzata per la Bohem Press, casa editrice della quale è stato per 26 anni l'art director e pubblicata in Italia con il titolo "In Cammino con Dio".

Zavrel ha amato molto anche l'affresco e sue opere arricchiscono edifici pubblici e case private in molte località europee, dalla Provenza, a Parigi, alla Germania, all'Italia e, naturalmente, a Sarmede, il piccolo paese delle Prealpi trevigiane che, nel 1968, aveva accolto il maestro.

Zavrel, dissidente al regime, era fuggito da Praga nel 1959. Da tempo aveva meditato la fuga. Non riusciva più a sopportare la dittatura. L'occasione venne nel 1959 quando si presentò l'opportunità di effettuare un viaggio organizzato a Tirana. Pensava che dall'Albania fosse più facile raggiungere la Grecia o l'Italia. A Tirana però il controllo poliziesco era molto forte, per cui Stepan dovette rinunciare alla fuga e a malincuore ripartire per Praga con l'aereo. Ma nel ritorno l'aereo dovette effettuare uno scalo non previsto a Belgrado. "Adesso o mai più!" pensò Stepan. Senza bagagli e con la sola macchina da presa riuscì ad eludere la vigilanza dei suoi accompagnatori e della polizia jugoslava e con grande smacco degli stessi riuscì a fuggire dall'aeroporto. Dopo qualche giorno fu riacciuffato dalla polizia jugoslava e incarcerato. Riuscì, dopo molte peripezie, a fuggire nuovamente e a raggiungere Trieste dove fu ospite al campo profughi di San Sabba. Raggiunse poi Roma dover frequentò l'Accademia di Belle Arti, conobbe Emanuele Luzzati e Giulio Gianini. Successivamente peregrinò per l'Europa inseguendo i propri sogni e facendo numerose esperienze, tra le quali significative la frequentazione del corso di scenografia all'Accademia di Monaco e l'attività di animatore nello studio londinese di Richard Williams.

Nel 1968 approda a Rugolo con l'obiettivo di avvicinarsi almeno geograficamente alla sua patria. La vecchia casa sulle colline di Rugolo, ai piedi del Gran Bosco del Cansiglio, diventa presto punto di riferimento per gli intellettuali esuli dai Paesi dell'Est, degli scampati dalla Primavera di Praga, registi, scrittori, colleghi illustratori dissidenti e di alcuni protagonisti di Charta 77. Per Zavrel sono anni difficili, ma le difficoltà del quotidiano sembrano annullarsi quando egli mette mano ai pennelli per creare i personaggi che diventano protagonisti di storie e avventure fantastiche e serene.

Nel 1983 Zavrel invita gli amici illustratori di tutta Europa ad esporre insieme le loro opere a Sarmede: nasce così una rassegna che via via amplia la sua valenza internazionale per imporsi come una delle maggiori manifestazioni europee del settore. Dalla frequentazione di questi amici illustratori con Zavrel e dai soggiorni a Sarmede, ove nel frattempo vengono organizzati dei corsi estivi, nasce quell'autentico rinnovamento, decisivo e dirompente per l'illustrazione italiana, che ha reso Zavrel stesso una sorta di guida illuminante per le generazioni successive di illustratori.

Sono noti i cardini della sua poetica illustrativa, una lezione che si fonda su quattro elementi: arte, maieutica, messaggio, autonomia. Infatti sopra ogni altra cosa a Zavrel va il merito di aver restituito all'illustrazione per l'infanzia la dignità di arte, costruita passo dopo passo sull'eredità delle tradizioni artistiche del passato e sulle correnti illustrative provenienti da altre culture.

L'illustrazione come maieutica, è il secondo cardine: aiutare ciascun illustratore ad esprimere il proprio linguaggio artistico. Fondamentale ancora l'attenzione al contenuto: ogni libro illustrato, ogni tavola, deve trasmettere un messaggio; parallelamente al testo scritto, deve educare, ma soprattutto indurre alla riflessione sia il bambino che l'adulto.

Quarto elemento della poetica zavreliana è l'autonomia, che svincola l'artista dai vincoli spesso costrittivi delle consuetudini editoriali per l'infanzia. L'illustrazione è arte e l'arte non può subire condizionamenti.

La mostra è accompagnata da un volume edito dalla Biblioteca dell'Immagine e curato da Mario Vigiak, che affianca alla riproduzione delle sue opere le testimonianze di diversi colleghi tra i quali l'amico Emanuele Luzzati, di intellettuali, di personaggi significativi che lo hanno frequentato nella sua lunga e non facile esistenza.

Casa dei Carraresi, via Palestro 33/35, Treviso.

Inaugurazione: sabato 3 febbraio, ore 18

Orario: feriali: 9.00-13.00 e 14.00-19.00; festivi 10.00-13.00 e 14.30-19.00.
Informazioni 0438/959582.

La mostra è accompagnata da un volume edito dalla Biblioteca dell'Immagine, curato da Mario Vigiak.

L'ingresso è libero. Per le scuole che intendano partecipare alle visite guidate, è necessaria la prenotazione al numero 0422/513150.

Ufficio stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049/663499 - fax 049/655098. Email: esseci@protec.it

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