A due anni dalla tragica scomparsa, Stepan Zavrel viene onorato a Treviso con un'ampia retrospettiva promossa dalla Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'infanzia, essa stessa "creatura" del grande illustratore ceko. La rassegna si propone di focalizzare a tutto tondo l'attivita' artistica di Zavrel, grandissimo illustratore ma anche animatore di film e artista originale quando vuole misurarsi con la pittura, dagli oli alle tecniche miste, dalla silografia all'affresco.
Treviso. A due anni dalla tragica scomparsa, Stepan Zavrel viene onorato a
Treviso (Casa dei Carraresi dal 3 febbraio al 11 marzo 2001) con un'ampia
retrospettiva promossa dalla Mostra Internazionale d'Illustrazione per
l'infanzia, essa stessa "creatura" del grande illustratore ceko.
La rassegna si propone di focalizzare a tutto tondo l'attività artistica di
Zavrel, grandissimo illustratore ma anche animatore di film e artista originale
quando vuole misurarsi con la pittura, dagli oli alle tecniche miste, dalla
silografia all'affresco.
Sono 180 in tutto le opere esposte a Treviso, concesse da collezionisti e musei
italiani, svizzeri, tedeschi e francesi. Moltissimi gli inediti, esposti accanto
a disegni che, stampati nei libri per bambini, hanno girato effettivamente il
mondo a corredo di testi tradotti in decine di lingue. Tra le illustrazioni più
famose del grande maestro, la mostra di Treviso propone una sequenza di tavole
di quella che è forse la sua opera più ammirata e diffusa, la Bibbia raccontata
ai bambini, realizzata per la Bohem Press, casa editrice della quale è stato per
26 anni l'art director e pubblicata in Italia con il titolo "In Cammino con
Dio".
Zavrel ha amato molto anche l'affresco e sue opere arricchiscono edifici
pubblici e case private in molte località europee, dalla Provenza, a Parigi,
alla Germania, all'Italia e, naturalmente, a Sarmede, il piccolo paese delle
Prealpi trevigiane che, nel 1968, aveva accolto il maestro.
Zavrel, dissidente al regime, era fuggito da Praga nel 1959. Da tempo aveva
meditato la fuga. Non riusciva più a sopportare la dittatura. L'occasione venne
nel 1959 quando si presentò l'opportunità di effettuare un viaggio organizzato a
Tirana. Pensava che dall'Albania fosse più facile raggiungere la Grecia o
l'Italia. A Tirana però il controllo poliziesco era molto forte, per cui Stepan
dovette rinunciare alla fuga e a malincuore ripartire per Praga con l'aereo. Ma
nel ritorno l'aereo dovette effettuare uno scalo non previsto a Belgrado.
"Adesso o mai più!" pensò Stepan. Senza bagagli e con la sola macchina da presa
riuscì ad eludere la vigilanza dei suoi accompagnatori e della polizia jugoslava
e con grande smacco degli stessi riuscì a fuggire dall'aeroporto. Dopo qualche
giorno fu riacciuffato dalla polizia jugoslava e incarcerato. Riuscì, dopo molte
peripezie, a fuggire nuovamente e a raggiungere Trieste dove fu ospite al campo
profughi di San Sabba. Raggiunse poi Roma dover frequentò l'Accademia di Belle
Arti, conobbe Emanuele Luzzati e Giulio Gianini. Successivamente peregrinò per
l'Europa inseguendo i propri sogni e facendo numerose esperienze, tra le quali
significative la frequentazione del corso di scenografia all'Accademia di Monaco
e l'attività di animatore nello studio londinese di Richard Williams.
Nel 1968 approda a Rugolo con l'obiettivo di avvicinarsi almeno geograficamente
alla sua patria. La vecchia casa sulle colline di Rugolo, ai piedi del Gran
Bosco del Cansiglio, diventa presto punto di riferimento per gli intellettuali
esuli dai Paesi dell'Est, degli scampati dalla Primavera di Praga, registi,
scrittori, colleghi illustratori dissidenti e di alcuni protagonisti di Charta
77. Per Zavrel sono anni difficili, ma le difficoltà del quotidiano sembrano
annullarsi quando egli mette mano ai pennelli per creare i personaggi che
diventano protagonisti di storie e avventure fantastiche e serene.
Nel 1983 Zavrel invita gli amici illustratori di tutta Europa ad esporre insieme
le loro opere a Sarmede: nasce così una rassegna che via via amplia la sua
valenza internazionale per imporsi come una delle maggiori manifestazioni
europee del settore. Dalla frequentazione di questi amici illustratori con
Zavrel e dai soggiorni a Sarmede, ove nel frattempo vengono organizzati dei
corsi estivi, nasce quell'autentico rinnovamento, decisivo e dirompente per
l'illustrazione italiana, che ha reso Zavrel stesso una sorta di guida
illuminante per le generazioni successive di illustratori.
Sono noti i cardini della sua poetica illustrativa, una lezione che si fonda su
quattro elementi: arte, maieutica, messaggio, autonomia. Infatti sopra ogni
altra cosa a Zavrel va il merito di aver restituito all'illustrazione per
l'infanzia la dignità di arte, costruita passo dopo passo sull'eredità delle
tradizioni artistiche del passato e sulle correnti illustrative provenienti da
altre culture.
L'illustrazione come maieutica, è il secondo cardine: aiutare ciascun
illustratore ad esprimere il proprio linguaggio artistico. Fondamentale ancora
l'attenzione al contenuto: ogni libro illustrato, ogni tavola, deve trasmettere
un messaggio; parallelamente al testo scritto, deve educare, ma soprattutto
indurre alla riflessione sia il bambino che l'adulto.
Quarto elemento della poetica zavreliana è l'autonomia, che svincola l'artista
dai vincoli spesso costrittivi delle consuetudini editoriali per l'infanzia.
L'illustrazione è arte e l'arte non può subire condizionamenti.
La mostra è accompagnata da un volume edito dalla Biblioteca dell'Immagine e
curato da Mario Vigiak, che affianca alla riproduzione delle sue opere le
testimonianze di diversi colleghi tra i quali l'amico Emanuele Luzzati, di
intellettuali, di personaggi significativi che lo hanno frequentato nella sua
lunga e non facile esistenza.
Casa dei Carraresi, via Palestro 33/35, Treviso.
Inaugurazione: sabato 3 febbraio, ore 18
Orario: feriali: 9.00-13.00 e 14.00-19.00; festivi 10.00-13.00 e 14.30-19.00.
Informazioni 0438/959582.
La mostra è accompagnata da un volume edito dalla Biblioteca dell'Immagine, curato da Mario Vigiak.
L'ingresso è libero. Per le scuole che intendano partecipare alle visite guidate, è necessaria la prenotazione al numero 0422/513150.
Ufficio stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049/663499 - fax 049/655098. Email: esseci@protec.it